Il Consiglio Europeo di oggi, cui ha partecipato Mario Draghi alla presenza eccezionale del presidente americano Biden, si è incentrato sulla questione vaccinale.
Sono stati forniti i numeri ufficiali sui vaccini: entro la fine di questa settimana i 27 avranno ricevuto collettivamente 88 milioni di dosi, di cui 62 milioni già inoculate. Per ora solo il 4.1% dei cittadini sono stati vaccinati già due volte. 77 milioni di dosi, invece, sono state esportate dall’Unione, di cui 31 milioni ai Paesi che hanno richiesto l’aiuto del programma Covax.
Bruxelles ha inoltre comunicato le nuove cifre per quanto riguarda le dosi che arriveranno nel prossimo trimestre: 360 milioni, grazie ad un accordo con Pfzer-BioNtec che va a sopperire alle dosi mancanti da AstraZeneca fornendo all’UE 200 milioni di vaccini. A questi si sommano 70 milioni AstraZeneca (molto al di sotto dei 180 milioni inizialmente promessi), 35 milioni Moderna e 55 milioni J&J.
Dopo le tensioni degli scorsi giorni, con lo stock da 29 milioni di dosi AstraZeneca destinato alla Gran Bretagna bloccato ad Anagni, ieri è stato raggiunto un accordo tra l’Unione e Downing Street, revisionando il meccanismo per l’autorizzazione dell’esportazione in modo che contempli anche reciprocità e proporzionalità. Fonti a Bruxelles, però, rivelano un certo malumore di Draghi rispetto all’azienda, poiché “i cittadini europei si sentono delusi da AstraZeneca”.
L’Ue non nasconde la sua speranza di trovare un alleato negli Stati Uniti, invitando il presidente Biden a partecipare al Consiglio Europeo di oggi. Il presidente Charles Michel vorrebbe investire sulle relazioni diplomatiche con gli USA per promuovere la democrazia a livello globale cominciando a giocare lo stesso Risiko geopolitico in cui Russia e Cina sono già impegnate. L’Ue, infatti, nonostante il periodo complicato di penuria di dosi di vaccino che sta attraversando, prevede di diventare tra i primi produttori mondiali.
Si ipotizza che, nell’intervento serale che dovrebbe fare Biden all’interno di una sessione speciale relativa alla cooperazione transatlantica, si parlerà di un travaso delle dosi in eccesso di cui gli USA dispongono a favore dell’Europa. Inoltre, la Germania dovrebbe aprire un confronto sulla possibilità di cominciare le trattative per acquistare dosi del vaccino russo Sputnik V ed includerlo nella strategia comunitaria, sebbene per ora l’Ema non abbia ancora pubblicato gli esiti delle sue valutazioni sul farmaco.
La bozza delle conclusioni della videoconferenza dice che “L’accelerazione della produzione, consegna e diffusione dei vaccini resta essenziale per superare la crisi. Gli sforzi a tal fine devono essere ulteriormente intensificati”. In merito alla scabrosa vicenda delle dosi bloccate ad Anagni i leader scrivono di sottolineare “l’importanza della trasparenza e dell’estensione del regime di autorizzazione all’esportazione”, riaffermando che “le aziende devono garantire la prevedibilità della loro produzione di vaccini e rispettare le scadenze contrattuali di consegna”.