Anni di crisi economica, ancora non superata, disoccupazione giovanile al 40% e uno dei deficit pubblici più elevati del mondo non sembrano aver influenzato la salute degli Italiani che risultano essere la popolazione più sana e maggiormente in salute a livello mondiale. A sancirlo è il Bloomberg Global Health Index che analizza le condizioni di salute di 163 Paesi, considerando una serie di fattori, come ad esempio la durata media della vita, la nutrizione, la disponibilità di acqua potabile, la salute mentale e i fattori di rischio come il tabagismo e la pressione sanguigna.
In Italia, alla nascita, un bambino ha un’aspettativa di vita di 80 anni, mentre in Sierra Leone, ultimo Paese del sondaggio, l’aspettativa di vita è di circa 52 anni. L’Italia è in vetta alla classifica con 93,11 punti su 100, seguita da Islanda, Svizzera, Singapore e Australia, mentre Stati Uniti, Canada, Germania e Gran Bretagna – che si pongono, rispettivamente al 34°, 17°, 16° e 23° posto – devono fare i conti con l’ipertensione, l’obesità, il colesterolo e i disturbi mentali. Ciò può far affermare che a determinare lo stato di salute non è soltanto la ricchezza, intesa come reddito pro-capite, ma anche lo stile di vita, le abitudini alimentari e l’attività fisica svolta.
Cardine di questo nostro benessere psicofisico è la dieta mediterranea, patrimonio dell’UNESCO dal 2010. La dieta mediterranea è considerata, infatti, la più salutare al mondo, perché si basa sul consumo di frutta e verdura di stagione, una grande varietà di legumi e cereali, pesce fresco e olio d’oliva. Limitato è, invece, il consumo di carne rossa: l’Italia risulta essere all’ultimo posto per consumo di questo alimento nel vecchio continente, anche per le indicazioni dell’International Agency for Reaserch in Cancer che segnala per i forti consumatori di carne rossa un maggior rischio di sviluppare determinati tipi di tumori. Ortaggi e frutta sono la più importante fonte di fibre e composti chimici, come flavonoidi, fitosteroli, vitamine, terpeni e fenoli, che proteggono dai danni ossidativi, mentre l’olio d’oliva, principale fonte di grassi, presenta un alto contenuto di acido oleico e polifenoli con noti effetti anti-aterogenici, anti-infiammatori e antiossidanti. Gli acidi grassi polinsaturi contenuti nel pesce, invece, forniscono protezione contro le aritmie cardiache, ipertensione e cancro, giocando anche un ruolo nella conservazione delle funzioni cognitive.
Lo stile di vita mediterraneo comprende anche un adeguato consumo d’acqua giornaliero e un’attività fisica costante. È permesso il consumo di un bicchiere di vino rosso durante i pasti che produce effetti benefici nelle persone anziane o di mezza etaà, grazie alla presenza di resveratrolo, potente antiossidante, e che, più in generale, riduce l’insorgenza di infarto e di malattie vascolari. Possiamo festeggiare, quindi, questo primato tutto italiano, cercando di coinvolgere di più i giovani che, da alcuni anni, tendono ad abbandonare la dieta mediterranea a favore di uno stile di vita più simile a quello dei Paesi del Nord Europa e d’Oltreoceano. Sarà il caso di incoraggiare i nostri bambini a preferire un bel piatto di legumi, i cereali e tanta frutta fresca ai panini con l’hamburger e alle patatine fritte.