La sonda Rosetta sta dando altre informazioni utili a capire la struttura delle comete. Ora è la volta di GIADA che sta analizzando la granulometria della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Ai gas maleodoranti si aggiunge la quantità di polvere che GIADA sta rilevando.
GIADA (Grain Impact Analyzer and Dust Accumulator) e OSIRIS (Optical, Spectroscopic, and Infrared Remote Imaging System) hanno scoperto la presenza di granuli di piccolissime dimensioni. Questi dati, uniti a quelli sui gas forniti da MIRO (Microwave Instrument for the Rosetta Orbiter) e ROSINA (Rosetta Orbiter Spectrometer for Ion and Neutral Analysis), hanno evidenziato la presenza di una nube di particelle solide che era difficile vedere dalle misure fornite dai telescopi terrestri.
Responsabile del progetto GIADA è Alessandra Rotundi una delle nostre ricercatrici più note all’estero, tanto che è stata soprannominata la signora delle Comete. La sua ricerca è stata pubblicata recentemente su Science. Guardando alla composizione dei firmatari della ricerca si può notare che c’è un giusto mixing tra ricercatori italiani e stranieri, segno che la Rotundi è riuscita a far dialogare tra di loro ricercatori dei paesi europei coinvolti nel progetto Rosetta.
Le comete stanno dimostrando di essere uno dei più importanti messaggeri di informazione che abbiamo per conoscere la genesi e la composizione dell’Universo. Il lavoro svolto negli ultimi dieci anni dai ricercatori sta dando delle informazioni basilari per capire come interpretare il mondo fisico in cui viviamo. Dalla scoperta del bosone di Higgs fino ai messaggi delle comete si sta confermando un percorso scientifico che era stato teorizzato molti anni fa, mentre la nuova frontiera che vorremmo aprire, quella della conoscenza della materia oscura e dell’energia oscura, appare ancora lontana ed incerta.