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In Italia c’è la crisi, ma anche la dieta mediterranea

Nonostante i noti problemi del Bel Paese, l'Italia sprizza ancora salute

Antonio GiordanobyAntonio Giordano
Dieta mediterranea
Time: 3 mins read

Anni di crisi economica, ancora non superata, disoccupazione giovanile al 40% e uno dei deficit pubblici più elevati del mondo non sembrano aver influenzato la salute degli Italiani che risultano essere la popolazione più sana e maggiormente in salute a livello mondiale. A sancirlo è il Bloomberg Global Health Index che analizza le condizioni di salute di 163 Paesi, considerando una serie di fattori, come ad esempio la durata media della vita, la nutrizione, la disponibilità di acqua potabile, la salute mentale e i fattori di rischio come il tabagismo e la pressione sanguigna.

In Italia, alla nascita, un bambino ha un’aspettativa di vita di 80 anni, mentre in Sierra Leone, ultimo Paese del sondaggio, l’aspettativa di vita è di circa 52 anni. L’Italia è in vetta alla classifica con 93,11 punti su 100, seguita da Islanda, Svizzera, Singapore e Australia, mentre Stati Uniti, Canada, Germania e Gran Bretagna – che si pongono, rispettivamente al 34°, 17°, 16° e 23° posto – devono fare i conti con l’ipertensione, l’obesità, il colesterolo e i disturbi mentali. Ciò può far affermare che a determinare lo stato di salute non è soltanto la ricchezza, intesa come reddito pro-capite, ma anche lo stile di vita, le abitudini alimentari e l’attività fisica svolta.

Cardine di questo nostro benessere psicofisico è la dieta mediterranea, patrimonio dell’UNESCO dal 2010. La dieta mediterranea è considerata, infatti, la più salutare al mondo, perché si basa sul consumo di frutta e verdura di stagione, una grande varietà di legumi e cereali, pesce fresco e olio d’oliva. Limitato è, invece, il consumo di carne rossa: l’Italia risulta essere all’ultimo posto per consumo di questo alimento nel vecchio continente, anche per le indicazioni dell’International Agency for Reaserch in Cancer che segnala per i forti consumatori di carne rossa un maggior rischio di sviluppare determinati tipi di tumori. Ortaggi e frutta sono la più importante fonte di fibre e composti chimici, come flavonoidi, fitosteroli, vitamine, terpeni e fenoli, che proteggono dai danni ossidativi, mentre l’olio d’oliva, principale fonte di grassi, presenta un alto contenuto di acido oleico e polifenoli con noti effetti anti-aterogenici, anti-infiammatori e antiossidanti. Gli acidi grassi polinsaturi contenuti nel pesce, invece, forniscono protezione contro le aritmie cardiache, ipertensione e cancro, giocando anche un ruolo nella conservazione delle funzioni cognitive.

Lo stile di vita mediterraneo comprende anche un adeguato consumo d’acqua giornaliero e un’attività fisica costante. È permesso il consumo di un bicchiere di vino rosso durante i pasti che produce effetti benefici nelle persone anziane o di mezza etaà, grazie alla presenza di resveratrolo, potente antiossidante, e che, più in generale, riduce l’insorgenza di infarto e di malattie vascolari. Possiamo festeggiare, quindi, questo primato tutto italiano,  cercando di coinvolgere di più i giovani che, da alcuni anni, tendono ad abbandonare la dieta mediterranea a favore di uno stile di vita più simile a quello dei Paesi del Nord Europa e d’Oltreoceano. Sarà il caso di incoraggiare i nostri bambini a preferire un bel piatto di legumi, i cereali e tanta frutta fresca ai panini con l’hamburger e alle patatine fritte.

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Antonio Giordano

Antonio Giordano

Sono nato nel '62 a Napoli dove mi sono laureato in Medicina e Chirurgia. Sono direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine della Temple University di Philadelphia dove vivo con la mia famiglia. Dal 2004 sono professore per “chiara fama” all’Università di Siena. Di me dicono che abbia una certa esperienza nella genetica del cancro e nella regolazione del ciclo cellulare. Di sicuro c'è che i miei studi hanno contribuito alla comprensione di alcuni dei meccanismi alla base dello sviluppo del cancro e al disegno di una nuova generazione di farmaci. Ho all'attivo oltre 600 pubblicazioni e più di 30 premi. Sono appassionato della squadra di calcio del Napoli. www.drantoniogiordano.com www.shro.org Antonio Giordano is Professor of Biology at Temple University in Philadelphia where he is also Director of the Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine. He is also ‘Chiara Fama’ Professor of Pathology at the University of Siena, Italy. His research interest includes both molecular and translational mainly focused on cell cycle deregulation in cancer. Dr Giordano identified a tumor suppressor gene, Rb2/p130, that has been found to be active in lung, endometrial, brain, breast, liver and ovarian cancers and also discovered Cyclin A/p60, Cdk9, and Cdk10. Cdk9 is known to play critical roles in HIV transcriptions, inception of tumors, and cell differentiation,[3] They also play a part in muscle differentiation and have been linked to various genetic muscular disorders. He has published over 600 articles and received over 40 awards for his contributions to medical research.  www.drantoniogiordano.com www.shro.org

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