Ci sono due grandi tendenze per quanto riguarda la ristorazione a New York: una è quella dei crossover tra cibi diversi e l’altra è quella della segretezza.
Mi spiego meglio: per quanto riguarda gli incroci tra cibi diversi, avrete visto che i social network sono letteralmente invasi da foto di ramen burger, macaronut e cronut. La tendenza è quella di incrociare cibi diversi in maniera sempre più improbabile ed esteticamente sconvolgente, come se fosse più importante l’effetto estetico/fotografico della effettiva commestibilità e facilità di mangiare il nuovo prodotto.
Per quanto riguarda invece la segretezza, c’è da qualche anno una moda qui a New York: qualcosa per essere davvero cool deve essere segreto, nascosto, difficilmente raggiungibile. Possono esserci indizi sui social network come per rooftop da sogno tipo Mr Purple, ma poi quando si arriva lì, all’altezza dell’entrata posteriore dell’Indigo Hotel proprio non si capisce dove e come entrare, se non fosse per la cortesia del barbiere di fronte che, stanco di vedere gente disorientata che va avanti e indietro, prima ancora che si entri nel suo Barber Shop a chiedere indicazioni, si affaccia fuori e indica la discretissima entrata, rigorosamente senza insegna o indicazioni di sorta. Come a dire che chi è veramente cool, sa dove andare a prescindere dalle indicazioni. Certo, è difficile stare dietro alle continue novità della City, ma è proprio in questo che si distinguono i veri pro dagli amateurs. E’ una moda che è iniziata con gli speakeasy e che è poi dilagata in ogni ambito, dall’intrattenimento alla ristorazione.
L’ultima frontiera sono i secret menu. Si entra in posti che spesso suggeriscono un’idea completamente diversa rispetto a quella che nascondono, segretamente, e che è accessibile a pochi.
La sintesi di queste due tendenze è il sushi burger segreto del Redeye Grill ovvero un ristorante apparentemente piuttosto classico e un filino business like in piena Midtown, praticamente di fronte alla Carnegie Hall.
Fate attenzione, perché non solo vi sto rivelando la tendenza definitiva, ma vi sto anche dando una dritta non da poco: a Midtown non si sa mai dove fermarsi a mangiare perché tutti i ristoranti sono o estremamente turistici o estremamente da businessman. E invece fidatevi, al di là dell’apparente aspetto un po’ gelido, appena varcherete la soglia di questo ristorante, noterete un’atmosfera accogliente e allegra e a prescindere dal menu segreto si mangia piuttosto bene. Il fatto è che appunto, la prima volta che ci sono andata ero sicura al 100% che lì avrei trovato il favoloso sushi burger, me lo aveva assicurato il mio guru assoluto in fatto di cibo e fiori tra i capelli: la Gigi delle Sorelle Passera. Solo che appunto, la Gigi mi aveva parlato del sushi burger, ma non mi aveva detto che si trattasse di qualcosa di segreto, quindi potete immaginare il mio sgomento quando sono arrivata di fronte a questo posto piuttosto anonimo e leggendo il menu da fuori non ho trovato traccia del burger di sushi.
Siccome, però, so che la Gigi è infallibile, non mi sono fidata dell’apparenza. Se non fosse stato un consiglio suo, avrei rinunciato, ma invece mi sono avventurata dentro, chiedendo del sushi burger. Il cameriere, divertito, mi ha detto che era il loro menu segreto e mi ha chiesto come diavolo avessi fatto a scoprirlo così presto. Ne parlo solo ora, ma sono stata una delle prime ad assaggiarlo, più di due mesi fa. Insomma, dove non arrivo io, arrivano le mie fonti che in questo caso sono davvero eccellenti, anche perché il sushi burger oltre a essere davvero bellino da fotografare, è anche buono forte, ma buono sul serio: tartare di tonno di primissima scelta, un je ne sais quoi di croccante, zenzero e spezie che non sto a dirvi…E’ poi sempre un segreto e vi ho già rivelato abbastanza dicendovi come e dove trovarlo!
Sappiate che è davvero buono ed è un ottimo pasto completo, ma che è piuttosto difficile da mangiare: con le mani è inaffrontabile, con le bacchette ancora meno. Non vi restano che forchetta e coltello per scomporlo e gustarvelo, una volta fatte tutte le foto di dovere.