Si firmano “Cittadini per Palermo”. Sono un folto numero di abitanti del capoluogo dell’isola che non ne possono più di vivere nell’immondizia che il Comune non riesce a togliere da tante strade della città. Una vergogna a cielo aperto. Così questi cittadini hanno deciso di rivolgersi al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Presidente del Senato, Pietro Grasso, due palermitani che oggi occupano le più alte cariche dello Stato.
“Illustri Presidenti – si legge nella lettera – per la prima volta nella storia repubblicana le più alte cariche dello Stato sono occupate da due palermitani. Un motivo di vanto e orgoglio per la nostra città, un motivo in più per sentirsi cittadini di questa nazione”.
“Illustri Presidenti – prosegue la lettera – voi abitate in questa città. Quando i complessi e prestigiosi compiti istituzionali ve lo consentono, rientrate a Palermo, camminate per le sue strade, gioite per lo splendido clima e il sole. Allora vi chiediamo: è possibile che non vi stringa il cuore nel vedere questa città deturpata dalla trasandatezza e dalla sporcizia? E’ possibile tollerare ancora che, nonostante i ripetuti annunci, le aperture di credito, il risanamento dei bilanci, la garanzia occupazionale, l’azienda preposta alla pulizia della città tradisca in modo così plateale il suo mandato e i suoi compiti?”.
Il riferimento è alla Rap, l’azienda partecipata dal Comune di Palermo che costa oltre 120 milioni di euro all’anno. Soldi tirati fuori ogni anno dai palermitani che, oltre a pagare le tasse che Monti e Napolitano hanno regalato agl’italiani (parliamo dell’Imu introdotta in Italia al grido di “Ce lo chiede l’Europa”), pagano l’Irpef ai massimi livelli e l’Irap ai massimi livelli. Insomma, oltre a pagare Imu, Irpef e Irap ai massimi livelli – più le altre tasse – i palermitani mantengono pure la Rap con la Tarsu, la Tassa sull’immondizia che, neanche a dirlo, è la più ‘salata’ d’Italia. Il tutto per avere in cambio un servizio che fa acqua da tutti i lati.
“Eppure la Rap non ha problemi di organico – scrivono i cittadini di Palermo a Mattarella e Grasso – anzi appare sovradimensionata rispetto alle consorelle delle altre grandi città. La Rap non ha carenze di mezzi, l’autoparco è ben dotato e i mezzi sono relativamente nuovi. La Rap ha addetti allo spazzamento in numero adeguato all’estensione delle vie cittadine. La Rap ha circa 100 addetti al diserbo, 30 addetti allo svuotamento dei cestini. Allora perché Palermo ha il primato di città più sporca dell’intera area euro africana?”.
“Il Piano di spazzamento pubblicato sul sito aziendale – prosegue la lettera – prevede pulizia giornaliera, trisettimanale e bisettimanale per gran parte delle strade cittadine. Illustri Presidenti, sapete che questo piano è platealmente disatteso? Sapete che i suoi addetti intendono bisettimanale come bimensile e la frequenza programmata come gentile concessione episodica da elargire ai cittadini contribuenti? Sapete che il servizio di diserbo è inesistente e che solo la natura, il ciclo delle stagioni o qualche privata e operosa mano s’incaricano di rimuovere quello che decine di addetti avrebbero come compito? Sapete che i cestini getta-carta traboccano costantemente? Conoscete la frequenza ridicola con cui carta, plastica e vetro sono rimossi dalle oramai superate campane di raccolta?”. Il riferimento, in questo caso, è a un piano di raccolta differenziata dei rifiuti, avviata nel 2009 per una parte della città, della quale si sa poco o nulla. Con il dubbio che si tratto di una sceneggiata, magari con i rifiuti che finiscono lo stesso nella discarica cittadina di Bellolampo ormai satura.
“Sapete che il servizio di disinfestazione gira a basso regime, ma registra alti consumi di prodotto? – dicono sempre i cittadini nella lettera -. Sapete che la rimozione dei rifiuti dai cassonetti è sottoposta a continui salti di turno? Che l’assenteismo dell’azienda è tra i più alti d'Italia? Voi, illustri Presidenti, cari concittadini, tutto questo lo conoscete bene, ma oggi vi chiediamo aiuto e sostegno per correggere queste mostruosità, questa condanna sociale che contribuisce a collocare Palermo nelle ultime fila di ogni graduatoria sulla vivibilità. Questa è la battaglia dei cittadini indignati e anche la vostra, contro la pervicacia con cui i dipendenti preposti non svolgono il servizio, i tempi sono dilatati e le previsioni calpestate fino a rendere Palermo la città più sporca d’Europa e del Nord Africa. Abbiamo bisogno di voi, della vostra autorevolezza, della vostra voglia di vivere in una città normale. Ogni angolo di questa sciagurata Palermo grida il suo sdegno e il suo dolore per com’è trascurata e offesa”.
“Vi chiediamo di intervenire – conclude la lettera -. L’amministrazione cittadina non riesce ad assicurare l’efficienza dei servizi. Occorrono strumenti nuovi, straordinari per un percorso verso il riscatto da quello che oramai da lunghi decenni sembra ineluttabile destino e invece è soltanto triste ma reversibile storia di privilegi, ricatti, pavidità”.
Questo chiedono i Cittadini per Palermo a ai Presidenti Mattarella e Grasso. Noi, invece, ci chiediamo che cosa penseranno i lettori americani nell’apprendere che la quinta città d’Italia dove tornano spesso il Presidente della Repubblica e il Presidente del Senato è piena d’immondizia, nonostante oltre 120 milioni di euro pagati ogni anno dai palermitani. A questo punto poniamo una domanda noi: visto che la città è piena d’immondizia, perché i palermitani continuano a pagare la Tassa sui rifiuti?