La cucina siciliana va alla conquista del mondo. Magari partendo da Londra con la realizzazione di un format internazionale. La trasmissione si chiama Sicily with Aldo and Enzo. A condurla sono due chef internazionali, Vincenzo Oliveri e Aldo Zilli. Sono entrambi italiani, ma vivono da oltre vent’anni nella Capitale del Regno Unito. Il primo – Vincenzo Oliveri – è un siciliano di Palermo. Il secondo è Abruzzese. Il format verrà trasmesso in Inghilterra e in altri Paesi dell’Unione Europea, negli Stati Uniti, in India, in Oceania, in Australia. Organizzatori della manifestazione sono la Fondazione Cas e il Cor di Bagheria in collaborazione con la Diamond First Capital LTD di Londra..
“Puntiamo a promuovere nel mondo i prodotti agroalimentari del made in Sicily e i luoghi della Sicilia – ci dice Roberto Cristofaro, tra gli organizzatori della manifestazione -. I telespettatori di tanti Paesi del mondo potranno conoscere alcuni dei luoghi magici dell’Isola e, contemporaneamente, assistere alla preparazione di piatti tipici legati alla tradizione degli stessi luoghi”.
Il format consiste nella preparazione di tre piatti per ogni luogo che viene visitato. I due chef lavorano in una cucina da campo che viene sistemata sullo sfondo di un paesaggio o di uno scorcio tipico di un luogo. La troupe ha girato in lungo e in largo la Sicilia. Tra i luoghi toccati da questo particolare tour, Noto e la Valle del Barocco Ibleo, le Madonie, Aidone, la Valle del fiume Alcantara, l’Etna, Bagheria nella cornice fatata di Villa Valguarnera, Partinico, la Valle del fiume Sosio, Sciacca, Montalbano Elicona.

L’avvocato Francesco Menallo e la principessa Alliata
In parallelo all’iniziativa londinese la Fondazione Cas di Bagheria sta realizzando un secondo format su alcune delle eccellenze dell’agricoltura siciliana. “Le due iniziative – dice l’avvocato Francesco Menallo, presidente della Fondazione Cas di Bagheria – sono legate da un denominatore comune: la valorizzazione della Sicilia e di alcuni dei prodotti dell’agricoltura siciliana. In questo secondo format stiamo provando a valorizzare il ruolo di alcuni GAL siciliani, realtà imprenditoriali vivaci, che stanno scommettendo sulla qualità e sulla tracciabilità dei prodotti agricoli biologici della nostra Isola”.
I GAL sono i Gruppi di Azione Locale, dei quali fanno parte i Comuni e alcuni imprenditori privati. I GAL sono importanti perché rappresentano la possibilità concreta, per i territori, di sganciarsi dalla Regione siciliana e da una burocrazia regionale che, dal 2008 ad oggi, non ha saputo utilizzare buona parte dei fondi che l’Unione Europea destina alla Sicilia. I GAL – soprattutto quelli non condizionati dai partiti politici tradizionali e dall’alta burocrazia dell’Ente Regione siciliana spesso più dannoso che utile per i cittadini – possono esercitare una grande spinta verso l’innovazione dell’economia siciliana, con particolare riferimento all’agricoltura ed alla tracciabilità dei prodotti.

Gli chef internazionali Enzo Oliveri e Aldo Zilli
Il format promosso dalla Fondazione Cas vede come protagonista Marcello Mandreucci, un artista che, da anni, coniuga la musica (è un cantante e un compositore) con la passione per luoghi e produzioni della Sicilia. Mandreucci racconta le storie di alcuni imprenditori agricoli che si sono distinti nel proprio lavoro. Tra i luoghi e le aziende visitate in questo secondo tour ci sono l’azienda agrumicola del barone Rudolf Eyberg, a Lentini, Canicattì e la sua splendida uva Italia, l’azienda Bagolaro sull’Etna, l’azienda Gigliotto di San Michele di Ganzaria, la Valle del Sosio Verdura con le arance di Ribera, Sciacca, Petralia Soprana. Nei prossimi giorni Mandreucci e la sua troupe si recheranno a Noto per incontrare i protagonisti del GAL Eloro, sui Nebrodi per parlare degli allevamenti di Maiale nero (azienda Bonelli) e dei noccioleti, a Marineo presso l’azienda vinicola Buceci e ad Erice (GAL Elimos). A questo particolare ‘viaggio’ nella Sicilia che produce e che si distingue per vivacità economica e innovazione ha preso parte anche il giornalista Giulio Ambrosetti, che nelle prossime settimane racconterà le storie di queste imprese e di questi imprenditori per La Voce di New York.
“Noi riteniamo che l’agricoltura siciliana abbia tutti i numeri per affermarsi nel mercato di Londra – aggiunge Roberto Cristofaro -. In occasione di un compleanno di mio figlio, tanto per citare un esempio, e stato organizzato un evento che ha avuto come tema le tradizioni scozzese e inglesi unite alle tradizioni e alla cultura mediterranea. Al centro di quest’iniziativa abbiamo voluto il cibo e la cucina siciliana e italiana, utilizzando prodotti tipici siciliani e italiani sapientemente trasformati in piatti della tradizione sotto la direzione di Enzo Oliveri e dal suo staff presso la catena londinese de i Fratelli la Bufala. Suprefluo dire che è stato un grande successo”.
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