Anche gli italiani emigrati a New York, in tempi di pandemia, trascorreranno in qualche modo questa festa nazionale, chi rispettando la tradizione, chi contaminandola con lo spirito della regione di origine e cercando di ritrovare i sapori del Paese lontano. L’impossibilità di muoversi e raggiungere le famiglie o di partecipare ad eventi con molte persone abbatte un po’ gli umori, ma quasi tutti prenderanno parte alle celebrazioni con qualche accorgimento e rendendole più intime.
Una tendenza degli ultimi anni è festeggiare il Thanksgiving tra amici, cioè il Friendsgiving, una festa che si colloca nella società americana, ma anche in quella italiana, dove sono sempre di più le persone che si allontanano dalla patria o anche semplicemente dal paese dove sono nati, formando così nuove famiglie, composte dagli amici più cari.
Questo termine fu aggiunto ufficialmente al dizionario nel gennaio 2020 e fu usato la prima volta in un Tweet, anche se si crede che provenga dallo show Friends che ha ispirato il concetto di trascorrere le vacanze con gli amici. Ma come si festeggia il Friendsgiving? Non ci sono regole… Ogni partecipante porta qualcosa da condividere a tavola oppure gli ingredienti base per poter cucinare insieme.

LA TRADIZIONE A TAVOLA
Abbiamo intervistato alcuni expat per sapere cosa porteranno sulla tavola della festa.
Laura, ad esempio, preparerà il Menù tradizionale, unica varante: polenta come contorno. “La faccio arrosto poi la taglio a cubetti e la mischio con salsiccia e funghi misti inclusi i porcini (cucinati con aglio olio, prezzemolo e dado ai funghi porcini per chi lo usa)”.
Anna Rita, invece lo festeggerà in maniera tradizione, nonostante la sua famiglia non sia americana, fatto eccezione di un antipasto italiano… e in compagnia di pochi amici per via del Covid-19!
“La festa preferita di mio marito, americano, (e mia) – racconta Adelaide – perchè non ci sono regali, ma si festeggia in famiglia, si cucina e finalmente si aprono le dance per i decori natalizi. Inoltre è l’unica festa dove ci sono 4 giorni consecutivi di day off. Come tutti gli anni lo passeremo a casa a cucinare, guardare la televisione (non so se ci sarà il football game, ma questa partita e il Superbowl sono le uniche due partite che adoro seguire). L’unica differenza è che quest’anno saremo soli, di solito siamo con almeno un’altra famiglia o/e suoceri. Il menù è quello classico: Tacchino, purè di patate, patate dolci, fagiolini, cavolini di Bruxelles e varie torte. Quest’anno sarà tutto gluten free perchè abbiamo scoperto che mia figlia è celiaca”.
C’è anche chi preparerà le lasagne e proseguirà con Tacchino al forno con ripieno di salsiccia e castagne, pane di mais, purè di patate, salsa di mirtilli, fagiolini con bacon e mandorle, per dolce torta di mele e di zucca.
Francesca ci racconta: “Faccio la spesa da shopRite e mi sono sempre trovata benissimo. Quest’anno ancora non sappiamo quanti saremo con certezza, ma anche se fossimo solo e mio marito non lo salterei mai!”.
Sonia ha pensato ad una alternativa: “Quest’anno noi, grazie al Covid, saltiamo il Thanksgiving a piè pari, per la gioia dei miei figli adolescenti che, sostenitori dei Native Americans, lo vedono come una ipocrisia e basato su fatti storici completamente distorti. Quest’anno siamo passati da Halloween a Natale… graziando il tacchino!”.
Per chi vuole raggiungere i pareti più vicini, cambiano i mezzi di trasporto.
“Se normalmente prendiamo il bus, quest’anno prediligeremo il treno, che offre più spazio, meno gente e quindi più distanziamento. Per la prima volta trascorreremo 2 settimane (anziché 3 giorni) dai genitori di mio marito che attualmente vivono a Knoxville TN. Abbiamo deciso di viaggiare in auto da Brooklyn cercando di avere meno contatti umani possibili durante il viaggio e nei giorni precedenti per salvaguardare la salute dei suoceri”.
Lara, che ora è in Italia, andrà in Winsconsin con la famiglia del ragazzo americano. Festeggiamento a casa con la famiglia stretta, piatti tipici americani cucinati da loro, ma in genere non il tacchino. Di italiano solo il panettone che porterà lei e facile da trasportare in aereo.
Silvia invece, ha un programma ben dettagliato: “Durante la mattinata aiutiamo un po’ tutti in cucina sorseggiando mimosa. Prima di cominciare a mangiare c’è la classica preghiera di ringraziamento che in realtà a volte termina in risate perché nessuno di noi è credente, ma si tratta più che altro di una tradizione per ricordare le persone che non sono più tra noi. Nel pomeriggio guardiamo le offerte del Black Friday sui depliant e nel passato abbiamo addirittura puntato la sveglia alle 4am per raggiungere qualche store. Normalmente la parte migliore è il giorno seguente quando ognuno fa i paninetti con il resto del tacchino e i vicini ci raggiungono per i saluti e una fetta di dolce, quest’anno credo ci saluteremo tutti dalla finestra…”.
Alice ricorda la tradizionale festa trascorsa anche in altri continenti: “Ho iniziato a festeggiare il Ringraziamento da quando ero in Giappone e i miei amici americani sentivano molto la mancanza della famiglia durante questo periodo. Ci siamo organizzati e da lì ho preso gusto a fare una cena di Thanksgiving ogni anno (in Giappone e poi in Svezia). Il primo anno in USA abbiamo avuto modo di celebrarlo con la famiglia di amici americani, un anno abbiamo ospitato noi, quest’anno invece, visto il periodo, saremo solo io e mio marito”.
Anche Chiara dovrà rinunciare alla cena con tanti ospiti: “Noi festeggiamo con un’altra famiglia Italo Americana come la nostra. Meno amici quest’anno per via del Covid. Il menù consisterà in alcune ricette classiche. Niente di Italiano”.
Vally, per la prima volta, in 9 anni da residente negli Stati Uniti, per via della pandemia, non festeggerà il Friendsgiving con amici (che qui sono la sua unica famiglia), ma solo con il marito. “Per evitare sprechi di tacchino, considerato che piccoli non si trovano, ho già comprato un pollo intero da fare arrosto come sostitutivo… Una tristezza incredibile quest’anno! Probabilmente faremo delle videochiamate con amici per salutarci e sentirci più vicini. Per quanto riguarda le ricette tradizionali, imparai una ricetta per la salsa ai mirtilli 4 anni fa da una famiglia in California e, da allora, me l’hanno sempre richiesta in tanti: si addolcisce un po’ con pere e zenzero”.
I CONSIGLI DELLO CHEF E DELL’ESPERTO DI VINO
C’è anche chi, non avendo la passione della cucina, si rivolgerà ai ristoranti con servizio take away o delivery.
Da parte loro, i ristoratori vivono con incertezza il clima della Festa, con il timore di ulteriori restrizioni a cauda della pandemia. “Cercheremo di prepararci per trasmettere ai clienti il senso di famiglia Italiana, con la voglia di ringraziare e integrarsi ad una festività lontanissima dalla nostra tradizione, ma vicinissima per valori e significato” questo ci ha detto Michele Massari, proprietario di Lucciola nell’Upper West side, che proporrà un menù che sposa la cucina italiana a quella celebrativa del Ringraziamento: Gnocchi al parmigiano reggiano, tagliatelle al ragù, brasato di manzo e patate gratinate, risotto ai porcini e tartufo e una insalata di tacchino, radicchio trevigiano, noci, arance e tanto aceto balsamico di Modena e olio.
Che vino si può abbinare a questi piatti? Lo abbiamo chiesto a Andrea Amadei, classe 1987. È stato giudice della “Prova Del Cuoco” per tutti i mercoledì dell’edizione appena terminata, scrive per il portale “agrodolce.it” e lavora a Radio 2 nella trasmissione “Decanter” .
Per gli gnocchi al Parmigiano e le tagliatelle al ragù andiamo su un classico dell’Emilia: il Lambrusco. In questo caso un Reggiano Rosso Doc dal nome “Pozzoferato” è composto da uve Lambrusco Maestri, Lambrusco Salamino e Ancellotta. Il metodo di produzione è quello ancestrale che consiste in una rifermentazione in bottiglia senza sboccatura finale. Questo è il vino dei contadini emiliani: rustico, conviviale e generoso, proprio come loro.
Quanto al brasato di manzo con le patate per non ricadere sempre nel solito Barolo, il consiglio è quello di scegliere un grande vino rosso del Meridione. L’Aglianico nel Belpaese é considerato il Barolo del Sud. Il Borgomastro Colline Salernitane Doc ad esempio, si presenta color rosso rubino con riflessi granati, profuma di amarene sotto spirito, more, rabarbaro e tamarindo con un finale che ricorda il ginepro e il cacao. In bocca è morbido, ma ben sostenuto da freschezza e sapidità. È un vino che non stanca mai e renderà il vostro brasato indimenticabile.
Infine lui, il sontuoso e preziosissimo tuber magnatum pico, il tartufo bianco. Non è mai facile abbinare un vino a questo fungo ipogeo. Da qualche anno nella zona di Pesaro e Urbino, nella parte più settentrionale della Regione Marche, un gruppo di giovani viticoltori sta lavorando per valorizzare il Bianchello Del Metauro. Ha un colore paglierino con riflessi dorati, finemente profumato di fiori di ginestra, mela matura, vaniglia e nocciole. In bocca è denso e suadente e sarà in grado di accompagnare il vostro piatto al tartufo esaltandolo senza mai adombrarlo: un vero gentiluomo.
I CONSIGLI DELLO PSICOLOGO
In generale, come si potrà vivere la festa distraendosi e senza avvertire troppo la pandemic fatigue?
Lo psicoterapeuta Jonathan Alpert, consiglia di non isolarci e di prendere le dovute precauzioni per trascorrere la giornata in serenità e sicurezza. Ecco qualche consiglio.
- Se si invitano persone a casa propria non si deve temere di chiedere agli ospiti di eseguire il test; oppure usare la creatività per organizzare eventi virtuali e condividere la festa.
- Per gli eventi in presenza meglio scegliere una location all’aperto, magari una terrazza fornita di lampade riscaldanti e coperte per ossigenare meglio l’ambiente.
- Usare la fantasia per creare mascherine a tema. Oltre a difendere dal virus sarà una simpatica alternativa per entrare nel mood dei festeggiamenti, magari decorate con fantasie ispirate ai pellegrini o al tacchino.
- Separare i bambini dagli adulti. I ragazzi che ancora frequentano le scuole, infatti, sono più a contatto con il virus, quindi meglio sedersi in tavoli separati.
- Permettere agli invitati di portare da casa il cibo, in modo che, conoscendo la provenienza dei piatti, tutti si sentiranno più tranquilli sapendo che non sono stati a contatto con ambienti infetti.
- Evitare il buffet a casa, poiché favorisce l’assembramento, mentre è opportuno preferire l’ingresso singolo in cucina, in modo tale che ognuno possa servirsi senza contatti.