Si può offrire una pizza napoletana per risollevare il morale? Per portare un po’ di conforto? Considerando che ad oggi le pizze impastate e portate alla popolazione ucraina costretta a fuggire dalle regioni occupate dalla Russia, sono almeno diecimila, e si continua a sfornare, si può dire che sì – una napoletana può aiutare a distrarsi.
Uno svago di qualche minuto per distrarre la mente da un conflitto che ha causato la maggior crisi per l’accoglienza di rifugiati in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Si chiama Pizza for Ukraine (Pizza for Ukraine), un’idea semplice, messa in piedi, ovviamente non senza difficoltà, da Corey Watson che, dalla tranquilla Portland in Oregon, poche settimane dopo l’inizio dell’occupazione russa, invece di guardare l’evolversi della guerra per televisione, è partito, all’insaputa dei genitori, destinazione Polonia dove ha iniziato ad aiutare come volontario i rifugiati che si ammassavano al confine. Prima con l’organizzazione World Central Kitchen, una no profit che provvede alla distribuzione di pasti caldi in zone di guerra o colpite da disastri nazionali, poi, appunto con il suo progetto Pizza for Ukraine.

Lo scorso marzo Corey Watson era a Las Vegas per partecipare all’International Pizza Expo, vetrina mondiale per pizzaioli e tutto quanto ruota intorno alla creazione della pizza. In fiera per far conoscere la sua iniziativa e possibilmente trovare nuovi finanziatori, ecco cosa ha raccontato di questa sua esperienza.
“Pizza for Ukraine è un’idea nata mentre l’invasione russa si stava manifestando in tutta la sua potenza e orrore davanti ai nostri occhi. Guardando i telegiornali da casa, rimasi colpito nel vedere come tante famiglie polacche iniziarono immediatamente ad allestire tavoli per distribuire dei pasti, nelle stazioni ferroviarie dove ogni giorno arrivavano i rifugiati ucraini.”
Perché proprio la pizza napoletana?
“Solo tre mesi prima dell’invasione, da settembre a novembre 2021 avevo partecipato ad un corso per diventare pizzaiolo professionista presso l’Associazione Verace Pizza Napoletana a Napoli con l’intento di aprire poi una pizzeria mia. Davanti a quelle immagini, i miei sogni assunsero una prospettiva diversa. Gli studi universitari intrapresi erano quanto di più lontano dall’arte culinaria ed in particolare dal pizzaiolo. Scienze politiche con focus sulla promozione della democrazia, i regimi autoritari, e studi sulla guerra. Dopo l’università mi sono poi specializzato come ingegnere e designer di software. Fu solo dopo un mio viaggio in Italia, nel 2017, un’esperienza che mi diede l’opportunità di conoscere l’incredibile varietà e differenza culinaria che mi resi conto di quanto la mia vita fosse stata privata dell’aspetto culturale, vivendo la realtà solo attraverso lo schermo di un computer. Durante quel soggiorno, assaggiai per la prima volta la pizza napoletana a Napoli. Non ne sapevo granché allora, ma da quel momento e per i successivi cinque anni, la pizza napoletana divenne il mio focus, la mia ossessione ed infine la mia devozione.”
Da aspirante imprenditore, con una pizzeria tua, a pizzaiolo in un furgone tra gli sfollati. Come hai realizzato questo progetto?
“Nella primavera del 2022, con le notizie sempre più drammatiche che arrivavano dall’Ucraina decisi di staccarmi definitivamente dalla mia vita precedente. All’insaputa dei miei presi un volo per la Polonia e mi unii come volontario a World Central Kitchen che aveva iniziato ad operare al confine ucraino-polacco a Przemsyl. Era il 25 aprile 2022. Lì, aiutavo a preparare e distribuire i pasti per le migliaia di rifugiati che si ammassavano giorno dopo giorno. Era giugno quando decisi di trasferirmi a tempo indefinito in Ucraina a Lviv e dar vita al progetto Pizza for Ukraine. Abbiamo ufficialmente iniziato il 4 settembre 2022 vendendo pizze al Fest Weekend per raccogliere fondi a favore di un ente caritatevole locale che insegna inglese ai bambini senza più una casa. Da quel momento Pizza for Ukraine ha offerto il suo supporto a numerose altre organizzazioni locali per raccogliere denaro a favore di iniziative per bambini rimasti orfani, feriti, con traumi emotivi.

La filosofia che ispira questo progetto è quella di portare in qualche modo un’esperienza culturale che possa sollevare lo spirito di questa gente, facendo conoscere loro la storia della pizza napoletana. La cultura è tra le prime vittime di ogni guerra, in una lotta nel tentativo di sopravvivere, diventa un lusso che pochi possono permettersi. Viaggiando verso l’Ucraina dell’est, Pizza for Ukraine ha organizzato all’interno di rifugi e scuole, classi su come fare la pizza per i bambini evacuati di Dnipro. Aiutati da agenzie che già lavorano sul territorio, abbiamo introdotto concetti di storia, arte, tecnica per fare la pizza ai piccoli studenti. Tra gli enti caritatevoli con cui collaboriamo, ce ne sono alcuni dedicati al supporto dei militari ucraini ricoverati negli ospedali di Bahkmut. In una di queste iniziative, insieme ai kit di prodotti di prima necessità per l’igiene personale, vestiario, consegnammo le pizze fatte nei rifugi. Quella fu un’occasione per i bambini per avere una sorta di pizza party. Nei kit donati ai militari feriti i bambini misero anche delle note scritte a mano, per ringraziarli di ciò che stavano facendo.”
Quante pizze avete preparato fino ad oggi?
“Ad oggi abbiamo preparato pizze per diecimila ucraini, gente che ha dovuto lasciare la propria casa, per i tanti minori rimasti orfani, e per civili e militari feriti. Quello che intendiamo offrire insieme alla pizza, è un’esperienza positiva, culturale, mostrare a queste persone solidarietà e dar loro un senso di dignità.”
È un bel progetto ma sicuramente complicato, non foss’altro per le oggettive difficoltà nel muoversi, procurarsi gli ingredienti, in aree o distrutte o a rischio di attacchi. Chi vi aiuta dal punto finanziario?
“Per la parte organizzativa Pizza for Ukraine ha lo sponsor dell’Associazione Verace Pizza Napoletana. I forni mobili ci sono stati offerti da Ooni (ooni.com), mentre per gli utensili devo ringraziare l’azienda Gi.Metal (gimetal.it). Alcuni produttori degli ingredienti base, mozzarella, pomodoro, farina, hanno inoltre offerto di sponsorizzarci. Siamo estremamente grati a tutti coloro che ci stanno aiutando e mi auguro che nuovi sponsor trovino questo progetto meritevole del loro interesse. Se posso dire quello di cui ora abbiamo estrema necessità è un buon furgone per trasportare l’impastatrice, il forno e gli ingredienti.
L’esercito ucraino si sta preparando alla controffensiva e presto ci saranno nuove aree liberate ed altra gente da raggiungere. Quando Kherson venne liberata le strade erano impraticabili, crateri ovunque, resti di mezzi militari, e molti dei miei amici che si erano recati lì per aiutare con i loro furgoncini, finirono per avere i mezzi danneggiati. Spero si possa trovare presto qualcuno disposto ad aiutarci. Una delle più recenti espansioni delle attività di Pizza for Ukraine, è stata quella di portare i furgoni per la preparazione delle pizze, in diversi quartieri di Kyiv ed offrire cibo ai residenti. In questo veniamo aiutati dall’organizzazione help.NGO. Abbiamo organizzato punti di distribuzione della pizza napoletana a Bucha, Irpin, Moshchun, Borodyanka, ed altre zone che hanno sofferto l’orrifica esperienza della guerra. Per questa iniziativa abbiamo assunto il nostro primo dipendente, il pizzaiolo Igor Savosin di Kyiv.”

Lo scorso primo giugno, in occasione di Children’s day si sarebbe dovuta tenere a Kotsyubyns’ke una festa per i bambini sfollati da Hostomel, Bucha e Irpin che, nella primavera del 2022 si sono rifugiati in questa cittadina e da allora non hanno più avuto modo di tornare a casa. L’evento, con tanto di artisti di strada, musicisti e pizza era in programma in un parco cittadino ma è stato cancellato dopo che l’attacco missilistico su Dnipro la notte precedente ha ucciso una donna ed un bambino. “Purtroppo, – spiega Corey – abbiamo potuto solo effettuare la donazione di 1320 pannolini per i bambini. Le altre iniziative sono state cancellate, spero ci siano le condizioni per celebrare con i bambini nei prossimi giorni. Per questo evento devo dire grazie al generoso supporto della Fondazione Costantino Cutolo che finanzia micro-progetti a favore dell’infanzia.”
Secondo l’UNHCR, l’agenzia Onu per i rifugiati, 8 milioni di ucraini sono stati costretti a lasciare la loro terra, dall’inizio del conflitto nel febbraio 2022. Di questi il 40% sono minori, quasi la metà dell’intera popolazione di minori del paese. Bambini cresciuti lontani dalla loro patria tendono ad integrarsi velocemente con la cultura del paese ospitante e sono più predisposti a perdere la loro identità culturale. Una delle missioni di Pizza for Ukraine è quella di supportare i bambini all’interno dell’Ucraina, promuovendo attività a sostegno della cultura e del mantenimento dell’identità nazionale.
Alcuni degli enti benefici, associazioni ed aziende che collaborano o hanno supportato Pizza for Ukraine, oltre naturalmente alle donazioni di privati: Mulino Caputo, Ciao pomodori, Latteria Sorrentina fior di latte, Olitalia olive, Make It Possible Ukraine, Painting the Future (paintingthefuture.org), Novi (novi.ngo), SpivDiia (spivdiia.org.ua), RozGI (rozgi.com.ua), and Logos School (logos-school.com), Ukrainian Student League (usl.org.ua) |