Una passione di famiglia, quella di Gloria Midolini. L’imprenditrice ha raccolto il testimone da papà Lino, portando avanti in Friuli Venezia Giulia, una tradizione che si perpetua da 50 anni. Nell’acetaia della famiglia Midolini si contano oltre 2.300 fra botti e botticelle, che rendono la balsameria la più grande del mondo, e nasce Asperum, noto balsamico da sole uve friulane. Gloria ci parla del suo legame con gli Stati Uniti.
Quanto di Friuli Venezia Giulia c’è in ogni goccia di Asperum?
“Moltissimo. Il nostro aceto nasce nelle morbide campagne tra i Colli Orientali del Friuli Venezia Giulia, terra di grandi vini e di straordinario incrocio di culture nel corso dei secoli. Il legame con il passato si ricompone nel mosto cotto d’uva, salsa agrodolce utilizzata per insaporire le pietanze in tutta l’antica Roma compresa l’Istria, regione che comprende il Forum Julii di cui fu capitale Aquileia.

Per Asperum utilizziamo uve di Friulano e Refosco, cotte a una temperatura costante di 80 gradi per 36/48 ore. Per ottenere 15 litri di Asperum servono 100 kg di mosto cotto, poi bisogna attedere tre decenni di “decantazione” in botti di legno pregiato prima che diventi un prodotto finale. La qualità, del resto, richiede il suo tempo”.
Quante tipologie di prodotto esistono sul mercato con il nome Asperum?
“Commercializziamo un’ampia gamma di prodotti: anzitutto, otto tipologie di aceto balsamico, il nostro cavallo di battaglia, declinate per esempio a seconda dell’invecchiamento. L’Asperum per eccellenza viene fatto riposare per trent’anni, ma ci sono le varianti con meno “attesa”. Inoltre, offriamo una linea di composte di frutta con Asperum”.
L’Asperum Midolini guarda al mercato americano, per quale motivo?
“Lo riteniamo un mercato maturo, dove la consapevolezza del consumatore è molto cresciuta nel corso degli anni. Il nostro balsamico è un prodotto di qualità, che nasce con una lavorazione attenta e consolidata da oltre 50 anni di esperienza. Negli Stati Uniti la “ricerca del buono” a tavola è in costante ascesa e proprio perché conosco i pregi di Asperum, credo possa fare breccia sempre di più anche Oltreoceano. Abbiamo già molti clienti americani, speriamo di riuscirne a calamitare un numero ancora maggiore! Anche per questo, ho scritto e dato alle stampe “Balsamico”, un libro di ricette non soltanto in italiano, ma anche in inglese, che racconta le tante possibilità di utilizzo dell’Asperum. Con questa iniziativa guardiamo senza dubbio al mercato internazionale”.

Lei Gloria ama New York?
“È una città che ha uno straordinario fascino. Un cuore pulsante di colori, multietnicità, con monumenti leggendari che abbiamo visto soltanto in televisione o suoi libri. Ammirarli da vicino è un’emozione incredibile. Non finirei mai di visitarla e immergermi in tutte le sue meraviglie. E poi, ha una vitalità che conquista”.
Cosa significa, secondo lei, oggi, Made in Italy di qualità?
“Vuol dire continuare a “coltivare” quel credito di considerazione e apprezzamento che i prodotti italiani hanno saputo ricavarsi in decenni di duro e costante impegno. Una simile etichetta è ancora oggi una garanzia in tutto il mondo, ma non per questo bisogna abbassare la guardia. Anzi, è necessario impegnarsi a mantenere standard di qualità sempre elevatissimi. Arrivare in vetta è difficile, scenderci purtroppo molto meno”.
Creare eccellenza in un prodotto come il suo costa fatica. In che modo, secondo lei, il consumatore straniero (americano) è in grado di riconoscere la qualità e il Made in Italy?
“Come rimarcato, il consumatore americano ha vissuto un’evoluzione dei suoi gusti non di poco conto. Ha imparato a riconoscere e apprezzare la bontà di un prodotto, in particolar modo quelli agroalimentari. Oggi, sa distinguere e scegliere in maniera molto più approfondita di un tempo. Il Made in Italy aiuta a fare breccia al primo impatto, ma non basta: è sempre la qualità a fare la differenza.
Asperum ha le sue carte da giocare, in tal senso: non soltanto ha un’inconfondibile densità e un delizioso sapore agrodolce, ma è anche molto versatile in cucina. Si può sposare con tutta la filiera della cucina, dall’antipasto al dolce. E il suo gusto, da solo o in abbinata con i diversi piatti, può stupire il consumatore, offrendo un efficace esempio di qualità Made in Italy”.
Voi avete già un ottimo rapporto di collaborazione con gli Usa?
“Certo che sì. Riceviamo già molti visitatori americani. E’ sempre un’esperienza straordinaria per tutti: per me, in primis, pronta a soddisfare, con i nostri prodotti, i loro gusti e le aspettative, oltre che raccontare la tradizione familiare partita con papà Lino. E poi, anche per chi arriva: la nostra balsameria conserva il fascino del Friuli di un tempo ed è immersa in un contesto straordinario come quello dei Colli Orientali. Una visita può regalare emozioni e suggestioni. Come detto, serviamo clienti americani e ne abbiamo accolti in acetaia: sono e saranno sempre i benvenuti”.