Il gotha della produzione vinicola italiana si è riunito il 6 marzo a New York, come ogni anno, per celebrare i 32 anni del Gala Italia, manifestazione organizzata dall’Italian Wine and Food Institute con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’ICE -Italian Trade Agency, sotto l’Alto Patronato della ambasciatore italiano a Washington.
L’iniziativa, creata dal presidente Luigi Caputo, da oltre 30 anni racconta il successo del vino italiano negli Stati Uniti, contribuendo sia a promuoverne l’immagine e il prestigio sul mercato statunitense ma anche ad “educare ” i consumatori americani alla conoscenza della cultura italiana attraverso i prodotti autoctoni. Il sindaco di New York, Bill de Blasio, nel suo messaggio augurale ha voluto estendere i ringraziamenti “all’Istituto e a tutti i presenti per i loro sforzi per promuovere lo scambio interculturale e unire tutti i newyorchesi attraverso questa celebrazione del vino e della cucina italiana”.
Il Gala Italia, oltre ad essere un ‘importante iniziativa mediatica, rappresenta sopratutto una vetrina per i produttori di vino e cibo italiano di alta qualità. La manifestazione attira oltre 1.000 selezionati e qualificati operatori, oltre a food and wine editors provenienti dai principali stati degli Stati Uniti.
Il presiedente Lucio Caputo nel suo intervento durante il gala ha evidenziato il successo indiscusso del nostro Paese, al primo posto nella classifica dei fornitori sia per il valore che per la quantità, nonostante un anno decisamente instabile per il mercato americano.
Cosa dicono i numeri?
Secondo dati dello stesso Italian Wine and Food Institute, nel 2016 l’Italia ha esportato circa 2.538.153 ettolitri per 1.338.153.000 dollari con una diminuzione dello 0,5% in quantità ed un incremento del 3.1 % in valore. Importi, questi, a cui vanno aggiunti gli spumanti, i vini liquorosi ed i Vermouth che portano il valore totale delle esportazioni a circa un miliardo e 800.000 dollari, con un consistente contributo alla bilancia commerciale italiana.
Le esportazioni italiane, tutto sommato, sono risultate piuttosto stabili, mentre si è registrato un notevole decremento delle esportazioni australiane (-13,6%) e dell’ Argentina (-26%) ed il contemporaneo incremento delle esportazioni dal Cile ( +19%) e dalla Nuova Zelanda (+14%), mentre la Francia ha aumentato le proprie esportazioni vinicole (+12%), attestandosi al quarto posto in quantità ed al secondo in valore fra i principali paesi esportatori verso gli USA.
Nel fornire i dati, l’Istituto ha messo in evidenza come tra i sei principali paesi fornitori del mercato vinicolo americano ben quattro (nell’ordine, Cile, Australia, Nuovo Zelanda e Argentina) fanno parte del nuovo mondo e solo due (Italia e Francia) del vecchio continente.
Da questi dati emerge che l’Italia ha il 33% in valore ed il 29% in quantità del mercato d’importazione mentre il prezzo medio dei vini imbottigliati risulta di circa 5 dollari al litro contro i circa 9 dollari dei vini francesi, decisamente i più cari ed i 3 dollari di quelli australiani, i più economici.
Continuano a crescere le esportazioni di spumanti italiani: circa 632.258 per un valore di $353.456.000, contro i 483.190 ettolitri per un valore di $259.044.000 del 2015 con un incremento del 30,8% in quantità e del 34% in valore.
Una serata made in Italy
Il Gala Italia è iniziato con il Wine and Food Tasting nel corso del quale sono stati degustati vini (ampia selezione e di altissima qualità ) e prodotti alimentari italiani nel Petit Salon dell’ Essex House al quale ha fatto seguito una cena e la consegna dei Wine leader Awards nella Grand Ballroom.
Ciascun produttore ha selezionato vini di particolare annata e pregio per presentare la propria migliore produzione.
La cena, riservata ad oltre 300 fra i più importanti wine and food editor americani, opinion leader e VIP, è stato ideato dagli chefs Achilles Poliviou e Andrew Burriesci e dal pasticciere Tommy Doh per dare il massimo risalto ai grandi vini.
Il menù era suddiviso in quattro portate, ciascuna delle quali abbinate ad un grande vino d’annata, illustrato dai rappresentanti delle varie aziende produttrici. Per la cena sono stati predisposti sui tavoli rotondi nove differenti bicchieri su “glass mats” triangolari per una degustazione professionale dei vari vini.
Come vini d’ apertura sono stati serviti il Ferrari “Perle” Trento DOC 2009, la Vigna a Solatio, Vernaccia di San Gimignano DOCG 2012 , a seguire il Castello di Querceto, “Il Picchio” Chianti Classico Riserva, Gran Selezione DOCG 2012; il Col d’Orcia , Brunello di Montalcino DOCG 2007; il Campora Rosso Toscano IGT 2009; il Mezzacorona NOS Terodeldego Riserva 2007; Bertani Amarone della Valpolicella Classico Doc 2007; e il Fontanafredda, ” Moncucco” Moscato d’Asti DOCG 2010.
E i Wine Leader Awards vanno a…
I Wine Leader Awards sono stati assegnati a Marc D.Taub, President & Chief Executive Officer Palm Bay International, Piero Selvaggio proprietario del Gruppo Valentino ristoranti, Kevy Zraly, Wine Author & Educator Windows on The World Wine School, Joshua Greene, Publisher & Editor Wine & Spirit Magazine.

Nelle precedenti edizioni i Wine Leader Awards erano stati assegnati a Adam Strum, John Mariani, Florence Fabricant, Mary Ewing-Mulligan Mw, Piero Antinori, Jacopo Biondi Santi, Pio Boffa, (Pio Cesare), Matthew Lunelli (Ferrari), Chiara Lungarotti, Lucio Tasca, Sirio Maccioni, Gualtiero Marchesi, Giovanni Rana, Fabio Granato e Vittorio Assaf.