Il 27 aprile sono andata ad un evento dedicato al vino all'High Line Hotel di Manhattan. Il tema era “Chianti Lovers” (amanti del Chianti). Non soltanto una celebrazione del Chianti e dei suoi estimatori, ma anche un modo per testare l'attuale reputazione di questo vino negli Stati Uniti.
La parte più interessante dell'evento è stata un seminario per il commercio dal titolo The Media’s Point of View of Chianti (il punto di vista dei media sul Chianti). Tra i partecipanti, Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, che ha presentato il punto di vista del Consorzio (un gruppo composto da produttori e viticoltori che aiutano a impostare le regole, finanziare progetti e promuovere la regione nel suo complesso). Ray Isle, capo redattore per la sezione vino di Food & Wine Magazine, ha parlato del feedback che riceve dagli amanti del vino sul Chianti. Sarah Bray, giornalista e collaboratrice di La Somm Journal, ha offerto una prospettiva di tipo commerciale sul Chianti. Infine, Luiz Alberto, fondatore e CEO di TheWineHub e creatore sui social media della comunità #winelover, con quasi 19.000 iscritti, ha raccontato quello che vede nel suo network riguardo al Chianti all'interno del suo network.
In apertura dell'evento, Giovanni Busi ha illustrato quello che il Consorzio sta facendo per migliorare in modo significativo la qualità del Chianti. Nel corso degli ultimi dieci anni, il Consorzio ha investito 10 milioni di euro l'anno per migliorare i vigneti e la promozione del Chianti: una somma che è salita fino a 30 milioni nel corso degli ultimi due anni.
Ray Isle e Sarah Bray hanno confermato l'affermazione del Consorzio secondo cui la qualità del Chianti è andata crescendo nel corso degli anni. Hanno poi aggiunto che i loro lettori hanno mostrato un crescente interesse verso articoli dedicati al Chianti e alla Toscana in genere. Si è detto anche che il Chianti è uno dei migliori vini nella fascia di prezzo inferiore a 15 dollari negli Stati Uniti e in particolare a New York City.
Ma dal momento che il pubblico era composto per lo più da rappresentanti di negozi al dettaglio e buyers di ristoranti newyorchesi, la domanda ricorrente era come vendere Chianti oltre i 15 dollari o, in alcuni casi, oltre i 30. Alcuni hanno detto che molti dei loro clienti si lamentano quando trovano un Chianti costoso e non vedono il senso di acquistarlo. È toccato a Giovanni Busi tentare di rispondere a questa domanda offrendo il punto di vista del Consorzio, secondo cui l'immagine del Chianti è stata danneggiata in passato non soltanto da una produzione di scarso livello ma anche dal fatto che era considerato un semplice vino rosso che ci si aspettava di trovare nel tradizionale fiasco col cestino di paglia. Un problema di immagine che ha portato il Consorzio alla decisione di investire nello sforzo di migliorare l'immagine del marchio e la qualità complessiva del vino. Busi ha ammesso che esistevano varietà di qualità superiore per specifiche sottozone di provenienza, ma il consorzio non poteva concentrare le proprie energie nel far conoscere le sottozone finché non avesse restituito onore al nome del Chianti. La risposta non ha completamente soddisfatto tutti i presenti e ha invece acceso il dibattito in sala.
Luiz Alberto ci ha quindi esortato a degustare i vari Chianti che avevamo di fronte a noi. E sì, erano tutti diversi a modo loro e con differenti livelli di complessità e concentrazione. Eppure, ha detto Alberto, assaggiando tutti i vini presenti ognuno di loro diceva “sono un Chianti".
Luiz Alberto, che è un esperto di vini candidato al Master of Wine e nominato tra i cinque top Italian Wine Ambassadors all'ultimo Vinitaly, aveva sicuramente tutte le carte in regola per discutere le varie problematiche sollevate nel corso del seminario. Ma con tutta la sua conoscenza ed esperienza sa anche che non dobbiamo mai dimenticarci che a volte dobbiamo solo sentire odorare, assaggiare, goderci il vino e sintonizzarci. Ogni Chianti ci ricorda un luogo, una cultura, dell'ottimo cibo e conversazioni cordiali.
Certo, siamo newyorchesi e quindi la discussione non poteva che andare avanti, ma grazie all'appunto fatto da Luiz Alberto, siamo riusciti a trovarci d'accordo su un punto: eravamo e siamo Chianti lovers!
I consigli di Cathrine
Per tutti i giorni (meno di $ 15)
2013 Straccali Chianti ($9): un ottimo esemplare di Chianti di fascia base. Deciso sentore di amarena con un'acidità fresca. È disponibile nel tradizionale fiasco di vimini o in normale bottiglia. Il fiasco col cestino sta acquisendo crescente popolarità tra i giovani dell'area di New York: un successo che secondo alcuni sarebbe da attribuire alla ricerca di un effetto ironico da parte dei giovani. La variante in fiasco costa un paio di dollari in più rispetto alla versione in bottiglia. Ma in entrambi i casi è il vino ideale da accompagnare alla pizza.
Per le occasioni speciali (tra $15 e $50)
2014 La Spinetta Sangiovese Rosato, Tuscany ($20): 50% Sangiovese e 50% Prugnolo Gentile (una variante del Sangiovese). Un bel rosé toscano con aromi di violette e caprifoglio con un delizioso sapore di melograno. Questo rosato si può bere subito o migliorare ulteriormente se lasciato invecchiare per un paio d'anni, a differenza della maggior parte dei rosé che vanno consumati immediatamente dopo l'imbottigliamento.
Fantasia (più di $50)
2006 Querciabella Batar IGT White, Tuscany ($90): 50% Chardonnay e 50% Pinot Blanc. Querciabella non è solo un produttore che è stato in grado di farsi apprezzare da alcuni dei più importanti critici italiani per i suoi rossi, ma tra i suoi meriti ha anche l'aver saputo dimostrare che in Toscana si può fare del bianco in grado di competere con qualsiasi grande bianco francese. Riccamente strutturato, gusto lussureggiante con sentore di pesche succose e una mineralità pietrosa, questo vino non è altro che un sogno che diventa realtà.