Con la primavera arriva sulle tavole siciliane la frittella che la tradizione indica come il piatto tipico del giorno di San Giuseppe (19 marzo). Niente a che vedere con fritture o frittate. La frittella, le origini del cuoi nome restano incerte, è un piatto a base di verdure rigorosamente di stagione (carciofi, fave e piselli) in cui la bontà delle primizie è suggellata dall'agrodolce che spesso caratterizza le ricette siciliane, rivelando le ascendenze, tra le altre, saracene.
Anche di questo piatto esistono varie versioni, io cucino quella palermitana, che è. tutto sommato, molto semplice.
Rinunciando all'agrodolce, con la frittella si può condire la pasta cui aggiungere il profumo di qualche fogliolina di menta.

Orietta Mongioví ama la famiglia (cane compreso), i viaggi, i libri e la cucina. È tra i fornelli non appena gli impegni da dirigente in Prefettura a Palermo glielo consentono, usando preferibilmente prodotti a km 0
Questi gli ingredienti (il peso di fave e piselli include i baccelli):
1 kg di fave;
1 kg di piselli;
6 carciofi;
2 cipollotti freschi;
1 bicchiere scarso di aceto;
3 cucchiai di zucchero;
1 limone;
olio extra vergine di oliva;
sale;
pepe;
La frittella
Si comincia munendosi di pazienza e mondando tutte le verdure. I carciofi vanno tagliati in quarti e tenuti in acqua acidula con il succo di limone per non farli annerire.
In un tegame basso si fanno soffriggere molto dolcemente, nell'olio E.V.O., i cipollotti affettati sottilmente, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua calda per non farli bruciare. Quando sono diventati trasparenti, si uniscono le verdure facendole insaporire nel soffritto. Si aggiunge un altro po' d'acqua, si incoperchia e si lascia cuocere per circa 20 minuti sempre a fiamma bassa. A questo punto si aggiunge la mistura di aceto e zucchero, si alza leggermente la fiamma e si completa la cottura aggiustando di sale e di pepe.
La frittella si serve fredda. Anzi, il giorno dopo è ancora più buona.
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