Dopo Venezia 79, un altro grande appuntamento attende gli appassionati italiani e internazionali di cinema. Dal 13 al 23 ottobre, infatti, è in programma all’Auditorium Parco della Musica di Roma Ennio Morricone la 17° edizione della Festa del Cinema di Roma.
Sarà una festa molto diversa dalle precedenti, nel segno di una rivoluzione di forme e contenuti voluta da chi, dopo Antonio Monda, da soli sette mesi ne è ora alla guida: Gian Luca Farinelli, presidente della Fondazione Cinema per Roma, nonché direttore della Cineteca di Bologna (leader mondiale del cine-restauro); la direttrice artistica Paola Malanga, giornalista e critica cinematografica, tra i fondatori della rivista Duel e vicedirettrice di Rai Cinema.
Le tante novità che caratterizzano questa 17° edizione evidenziano che si tratta di un rinnovamento che – senza (per ora?) l’affannosa corsa alle anteprime mondiali (“Sono la prerogativa di festival come Cannes e Venezia”, ha affermato Farinelli – vuole rappresentare la volontà di coinvolgere l’intera città e le sue numerose tipologie di pubblico, non solo esperti o grandi amanti della settima arte: 130 titoli suddivisi in sette segmenti, 28 sale di Roma coinvolte, 2 sezioni d’incontri col pubblico e svariati eventi.

A contribuire che la Festa si trasformi comunque anche in “Festival”, anche per non disperdere i molti legami internazionali conquistati dalla precedente direzione, c’è la novità del ritorno di quel Concorso internazionale che la direzione Monda aveva eliminato: i film del Concorso Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani (“L’idea alla base è quella di un cinema memore del passato ma che guarda al futuro”, ha detto la Malanga) saranno giudicati da una giuria composta da professionisti del mondo del cinema, della cultura e delle arti epresieduta dalla regista e fumettista iraniana Marjane Satrapi.
L’immagine della Lupa Capitolina – presente nel nuovo logo – caratterizzerà tutti i Premi che la Festa assegnerà quest’anno, tre dei quali saranno intitolati a grandi interpreti del cinema italiano: per la Miglior attrice a Monica Vitti, per il Miglior attore a Vittorio Gassman, per la Miglior commedia a Ugo Tognazzi.
Oltre al Concorso sono previste sei sezioni non competitive: Freestyle (titoli di formato e stile liberi, dalle serie ai video clip, dai film alla videoarte); Grand Public (dedicata al cinema per il grande pubblico); Best of 2022 (film provenienti da altri festival internazionali, considerati tra i migliori della stagione); Storia del Cinema (celebri film in versione restaurata, agli omaggi e all’approfondimento della storia del cinema italiano e internazionale); Retrospettiva (omaggio all’opera dei più importanti protagonisti della settima arte) e le Proiezioni Speciali.
Il già nutrito programma della nuova Festa prevede anche due eventi speciali per il pubblico: Paso Doble (prevede un dialogo tra due autori della stessa arte – es., un regista intervista un altro regista, due danzatori ballano assieme) e Absolute Beginners (un autore affermato rievocherà la storia del proprio esordio al cinema).
Il Premio alla Carriera verrà dato al 94enne regista statunitense James Ivory (Camera con vista, Casa Howard, Quel che resta del giorno), che sarà alla Festa, oltre che con una retrospettiva-omaggio di 4 film, anche con il suo nuovo docu-film A Cooler Climate: la sua presenza è prevista per l’inaugurazione del 13 ottobre quando ad aprire il Festival sarà l’anteprima mondiale de Il colibrì di Francesca Archibugi (tratto dall’omonimo bestseller Premio Strega 2020 di Sandro Veronesi). La serata prevede anche un omaggio di Gian Luigi Toccafondo a Luciano Pavarotti.
Se il concorso internazionale è composto da 16 titoli (sette dei quali diretti da donne) tra opere prime e seconde di autori sconosciuti o poco noti al pubblico “Ma per questo meritevoli di essere visti e apprezzati come lo furono a loro tempo gli esordi dei grandi registi contemporanei”, ha sottolineato Paola Malanga), molto conosciuti sono invece alcuni nomi presenti nelle altre nuove sezioni.
Molto attesi sono, in ordine sparso nelle varie sezioni, la spy story Amsterdam di David O. Russell (con un super cast che va da Christian Bale a Margot Robbie e Robert DeNiro); The Lost King dell’ottantunenne Stephen Frears, pellicola ispirata al ritrovamento dei resti di Riccardo III a Leicester nel 2012; il western Butcher’s Crossing con Nicolas Cage cacciatore di bisonti; Raymond & Ray di Rodrigo Garcia, prodotto dal Alfonso Cuaròn (due volte Oscar come Migliore regista per Gravity e Roma) ed interpretato da Ethan Hawke e Ewan McGregor; L’ombra di Caravaggio di Michele Placido (con Riccardo Scamarcio e Louis Garrel); Rapiniamo il duce di Renato De Maria (con Pietro Castellitto); The Menu di Mark Mylod con Ralph Fiennes, ed anche i nuovi film La stranezza di Roberto Andò (con Toni Servillo e Ficarra & Picone); Rheingold di Fatih Akin; War–La guerra desiderata di Gianni Zanasi (con Edoardo Leo, che è anche protagonista di Era ora di Alessandro Aronadio).
Non mancheranno le serie: in programma Django di Francesca Comencini; Sono Lillo di Eros Puglielli (che ha diretto Lillo con Greg anche nel recente film Gli idoli delle donne) e Romulus II–La guerra per Roma di Matteo Rovere.
E poi omaggi a Dario Fo, a Pio La Torre (firmato da Walter Veltroni), a Umberto Eco (firmato da Davide Ferrario), alla compianta da poco scomparsa regina inglese Elisabetta II con Ritratto di Regina del fotografo Fabrizio Ferri sull’omonimo libro di Paola Calvetti.
Insomma, una vera scorpacciata cinematografica, per tutti i gusti.
Il poster dell’edizione 2022 ritrae Paul Newman e Joanne Woodward, protagonisti dell’apprezzata docu-serie The last movie stars, ideata da Ethan Hawke.
Ultima nota, questa umoristica: essendo il Festival a Roma, è facile prevedere il sold out per il documentario Er gol de Turone era bono di Francesco Micciché!
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