Numerose e multiformi emozioni, come creativi fuochi d’artificio in una notte limpida: insomma, un’apertura con il botto per la dodicesima edizione del Bif&st, il festival del cinema di Bari. Cosa ancor più rilevante è che a far vibrare gli spettatori sono stati soprattutto due ottimi film italiani in anteprima mondiale: Il materiale emotivo, con Sergio Castellitto, regista e attore, Bérénice Bejo e Matilde De Angelis, e Sulla Giostra, diretto dalla salentina Giorgia Cecere ed interpretato da Claudia Gerini, Lucia Sardo, Paolo Sassanelli e Alessio Vassallo.
Alla faccia di tante cassandre nostrane che vanno ripetendo che il nostro cinema non sta vivendo un grande momento. Ha certamente difficoltà finanziarie, legate anche alla pandemia, ma non è in agonia.
Sette minuti di applausi e standing ovation hanno salutato in serata, al Teatro Petruzzelli, la proiezione di Il materiale emotivo, ispirato dal racconto a fumetti “Un drago a forma di nuvola” (realizzato da Ivo Milazzo) e da una sceneggiatura originale (mai trasformata in film) di Ettore Scola, sua figlia Silvia e Furio Scarpelli. La sceneggiatura del film è opera di Castellitto e della moglie, la scrittrice Margaret Mazzantini.

La vita di Vincenzo (Sergio Castellitto), esule volontario dalla realtà e che ha completamente negato qualsiasi relazione tecnologica o virtuale che non sia la lettura di libri, scorre tranquilla, tra l’amore per la figlia Albertine (Matilde De Angelis), paraplegica per colpa di un incidente in piscina avvenuto qualche anno prima, e quello per la sua amata libreria, una piccola perla al centro di una piazzetta di Parigi, piena di libri antichi e rari, da consumarsi magari nello spazio di tre fermate metropolitane! Albertine, che a causa dell’incidente ha lascito l’università e ha abbandonato qualsiasi forma di vita sociale, rinunciando anche agli amici, vive al piano di sopra della libreria. Causa lo shock per l’incidente, la ragazza non parla più. Ogni giorno Vincenzo cerca di spronarla, leggendole libri e conversando con lei, nonostante il dialogo sia sempre univoco.
A sconvolgere il piccolo negozio e la vita “carceraria” di Vincenzo arriva Yolande (Bérénice Bejo), una giovane attrice esuberante e dalla vita scombinata: l’uomo inizia così a riscoprire emozioni ormai dimenticate da tempo che lo porteranno ad interrogarsi sul suo modo malinconico e sospeso di affrontare la vita. Due personaggi teoricamente antitetici – definiti dagli amici in gioventù “misantropo” (lui) e “porcospino” (lei) – che hanno entrambi un ruolo nella commedia della vita, che altro non è che una piece teatrale che sta a noi riempire di emozioni (il film inizia proprio con l’apertura dei tendoni di un sipario teatrale). Yolande fa capire a Vincenzo che la figlia soffre nell’essere la causa della rinuncia del padre ad una vita vera, fatta di amici, di batticuore d’amore, e che anche Albertine vorrebbe poter “gridare” il proprio amore per la vita “nonostante tutto”. “La paura di vivere è la madre del rimpianto”, dice Yolande. “La vita è il teatro della provvidenza – afferma il “rinato” Vincenzo – e le illusioni sono il sostegno delle nostre ali”.

Attualizzando il film, siamo tutti materiale emotivo perché la pandemia ha obbligato ognuno di noi a ricontattare la propria solitudine. Una storia di rara intimità, dal respiro poetico e commovente. Grazie anche a Ettore Scola, che il Bif&st omaggia anche con una imponente mostra fotografica.
Nel pomeriggio, al Teatro Piccinni, è stato presentato il terzo lungometraggio di Giorgia Cecere (Il primo incarico, In un posto bellissimo), Sulla Giostra, in concorso nella sezione ItaliaFilmFest, che quest’anno prevede ben 6 anteprime mondiali.
Irene (Claudia Gerini) è una donna bella e di successo, che dopo gli studi ha abbandonato la campagna salentina per trasferirsi a Roma, dove ha avviato una casa di produzione. Ha un figlio adolescente ed è divorziata da Filippo (Paolo Sassanelli), ex marito sempre stato poco presente. A causa di inaspettati problemi economici, Irene è costretta a fare ritorno nel piccolo paese natio dal quale era fuggita. Arrivata nella vecchia ed elegante casa di campagna deve però fare i conti con Ada (Lucia Sardo), l’anziana governante senza marito e figli che, dopo tanti anni di servizio non vuolke lasciare quella che ormai considera casa sua. Durante la permanenza in Salento Irene conosce Gianni (Alessio Vassallo), agente immobiliare incaricato di vendere la casa, uomo semplice che apprezza le piccole cose della vita. Ada e Gianni rappresenteranno per Irene l’inizio di una nuova vita, l’aiuteranno a ritrovare le sue radici e l’amore. Una vita ormai dimenticata torna a bussare alla porta.

Ada e Irene, due donne del sud fuori dagli stereotipi, due generazioni profondamente diverse che, giorno dopo giorno, senza quasi rendersene conto, trasformano questo accidentale incontro nel punto di partenza per una nuova, improvvisa vita. Insomma, una ben riuscita commedia al femminile, presentata con toni ironici ma anche profondi sul saper accettare i giochi del destino e di saperne sorridere in quella “giostra” chiamata vita.
Un esordio davvero intenso per la dodicesima edizione del Bif&st. Cominciato in mattinata al Teatro Petruzzelli con la presentazione, dopo la proiezione del film Caro Michele (1976) di Mario Monicelli e in cui recitava Mariangela Melato, della rivista Bianco e nero dedicata proprio alla tanto brava, amata e compianta attrice milanese. Presente sul palco la sorella Anna, attrice e cantante.

In serata, prima della proiezione del film di Castellitto sono stati consegnati diversi meritati riconoscimenti al cinema italiano: Mario Martone ha ricevuto il Premio Mario Monicelli come miglior regista per Qui rido io (che sta facendo incetta di statuette); a Toni Servillo è andato il Premio Vittorio Gassman come miglior attore protagonista (per Qui rido io, È stata la mano di Dio e Ariaferma, presentati con successo al recente 78° Festival di Venezia); a Nicola Giuliani e Paolo Del Brocco il Premio Cristaldi come miglior produttore; al bravo Gianfelice Imparato il Premio Alberto Sordicome miglior attore non protagonista (per Il bambino nascosto) e infine il direttore della 01 Distribution, Luigi Lonigro, ha ricevuto il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence.