La misteriosa Elena Ferrante sarà felice dei sette milioni di telespettatori italiani, per il successo americano della fortunata serie tratta dalla sua “Amica geniale”, prodotta dalla Rai e dall’americana HBO per la regia di Saverio Costanzo. La storia, che tanto piace a Hillary Clinton e Michelle Obama, è quella due amiche, Lila e Lenù, che racconta un’amicizia e uno spaccato di un’Italia appena uscita dalla guerra. La vicenda si muove in un rione popolare di Napoli, una sorta di “prigione” per le due giovani ragazze che vivono due storie familiari diverse ma che sono unite da un’amicizia profonda e dalla voglia di riscatto.
Leggi anche: My Brilliant Friend: perché anche in tv l’amicizia tra Elena e Lila seduce l’America
Le strade delle due amiche si dividono, le scelte dei genitori permettono a una di continuare a studiare e all’altra no, ma sono destinate a ritrovarsi. Come tutte le giovani donne, i contrasti non mancano e aprono le strade a sentimenti come il rancore, l‘invidia, la gelosia ma l’amicizia tra le due amiche è salda. L’Amica Geniale ha davvero emozionato il pubblico per un cast rivelazione, una fotografia e un’ambientazione da cinema d’autore. Una storia che racconta le difficoltà delle donne, dell’emancipazione femminile, del diritto allo studio, lo studio che tanto piace a Lenù che, con la cultura, lotta per la sua libertà. Lenù e il suo sogno, quello di diventare scrittrice, come spiega la voce narrante “si sarebbe accorta di esistere solo nel momento in cui avrebbe firmato con il suo nome e cognome l’articolo”.
Leggi anche: Così ho diretto Lila e Lenù: parla Saverio Costanzo, regista di “My Brilliant Friend”
In attesa della seconda fase dell’Amica Geniale, abbiamo incontrato una delle protagoniste, la straordinaria Francesca Pezzella, Carmela Peluso nella fiction, l’amica un po’ invidiosa di Lila e Lenù. Francesca, napoletana e giovanissima attrice esordiente, ai microfoni della Voce di New York ci racconta la sua Amica Geniale, le emozioni sul set, i provini. Ci troviamo davanti a veri talenti che sono hanno mai recitato, qualcosa che accadeva soltanto ai tempi del neorealismo italiano. E non poteva mancare anche la voce del pubblico, Patrizia D’Ario, napoletana, insegnante di lingua inglese e divoratrice dei libri della Ferrante.