Il documentario di Pietro Jona e Stefano Cravero, debutta al Trieste Film Festival e porta sullo schermo il racconto di un fenomeno sempre più diffuso nel mondo occidentale dove, arrivati alla pensione, i cittadini si rendono conto di non poter mantenere lo stesso tenore di vita di prima. Dunque, se per gli italiani una delle mete più ricercate sono le Isole Canarie, per molti statunitensi c’è l’Ecuador, dove si vive bene con 600 dollari al mese.
Eccoci dunque a Cotacachi, un paese fra le montagne dell’Ecuador dove centinaia di gringos hanno iniziato a vivere negli ultimi anni. Sono pensionati made in USA, hanno lavorato per tutta la vita nel loro Paese e, feriti dal tradimento del sogno americano, hanno deciso di raccogliere tutti i loro risparmi alla ricerca di benessere e sicurezza.
Tra bizzarri tentativi di imparare la lingua locale, costruzioni di alte recinzioni, feste esclusive e fondazioni per cani randagi, Country for Old Men racconta la vita quotidiana nell’Ecuador più sperduto di questa comunità locale di uno dei popoli ormai più stanziali e meno adattabili al mondo. Dall’ex culturista-cantante-produttore televisivo Michael, a una delle psicologhe di supporto dopo la strage di Columbine, alla signora sola condannata a vivere in un ospizio, il fanno tutti parte degli economic refugees e sono decisi a cercare a migliaia di chilometri dal loro Paese un nuovo, personale modo di essere felici.