Trecento eventi in 8 giorni, tra proiezioni, incontri con attori, registi e produttori; la partecipazione di 75 mila spettatori, con una crescente presenza di giovani (il 70% dei quali di età tra i 18 e i 25 anni); numerose proiezioni sold-out in un battibaleno; 5 anteprime mondiali e 7 internazionali (cioè, film presentato ad un recente festival ma ancora non distribuito nelle sale); il Teatro Petruzzelli sempre pienissimo (talvolta fino ai posti nel loggione!), non solo per le proiezioni ma anche per le “Lezioni di cinema” (Masterclass) con attori e registi di caratura nazionale ed internazionale, quali Andrej Konchalovskij, Alessandro Gassman, Greta Scacchi, Pupi Avati, Carlo ed Enrico Vanzina, Dario Argento, Fanny Ardant, Margarethe von Trotta, Jacques Perrin, Volker Schlöndorff. A contorno di tutto ciò, la più che esaustiva retrospettiva sulla carriera di Vittorio Gassman; il debutto della sezione “Cinema e Scienza” e il “Laboratorio dell’attore”, che ha visto numerosi giovani cimentarsi ogni giorno per 8 ore nell’apprendimento della difficile arte.
L’ottava edizione del Bari International Film Festival (BiF&st) artisticamente diretto da Felice Laudadio, promosso dalla Regione Puglia e dalla Fondazione Apulia Film Festival, è stata un successo. E che la forza attrattiva del BiF&st sia in crescita costante lo dimostrano anche il sì della brava regista tedesca Margarethe von Trotta (Hanna Harendt, Il lungo silenzio, Rosenstrasse) ad accettarne la presidenza, dopo la scomparsa di Ettore Scola, e la sempre più folta presenza di giornalisti stranieri. Va sottolineato anche che pur se il budget della manifestazione è esiguo rispetto ad altri festival (solo 1 milione e mezzo di euro), gli ospiti famosi, “pur di esserci”, non hanno chiesto – cosa molto rara – alcun cachet di presenza (solo il pagamento di viaggio e pernottamento).
A conferma ulteriore di questo interesse crescente, la caratura dei registi stranieri presenti quest’anno a Bari con i loro film: John Madden, Michael Apted, Zach Braff, Mike Mills, Jordan Peele, Mark Webb, Fanny Ardant, Volker Schlondorff, Goran Paskaljevic, Alan Gilsenan, Stephen Gaghan, Brad Siberling, Israel Adriàn Caetano, oltre agli italiani Gianni Amelio e Pupi Avati. Ad assicurarsi il premio del pubblico è stato “Dev Bhoomi-Land of the Gods” di Goran Paskaljevic: un ritratto dell’India rurale, del persistere dei pregiudizi, e dell’ostracismo delle donne dalla cultura e dalla struttura sociale indiana- Rahul (il bravo Victor Banerjee, star del cinema indiano) ritorna dopo tanti anni nel suo villaggio sull’Himalaya provocando lo sconcerto tra i suoi concittadini che non gli hanno mai perdonato di non aver sposato la donna di cui si era innamorato.
Ha fatto piacere constatare che, in un momento difficile per la nostra cinematografia, è stata salutata con scroscianti applausi la proiezione di numerosi film italiani in concorso nella sezione ItaliaFilmFest (“La ragazza del mondo” di Marco Danieli – Sara Serraiocco premiata come Miglior attrice protagonista; “Orecchie” di Alessandro Aronadio – con soli 150 mila euro, un esilarante e ben congegnato film in bianco e nero); “In guerra per amore” di Pierfrancesco Diliberto-Pif; “Smetto quando voglio” di Sydney Sibilia; “Taranta on the Road” di Salvatore Allocca; “Sole cuore amore” di Daniele Vicari).

Non in concorso ma ugualmente salutati da standing ovation al Teatro Petruzzelli “La tenerezza” di Gianni Amelio (anteprima mondiale- Sentimenti e violenza nella vita di due famiglie in una Napoli inedita, lontana dalle periferie, un ambito borghese dove il benessere può tramutarsi in tragedia, anche se la speranza è a portata di mano) e “Tutto quello che vuoi” di Francesco Bruni (anteprima mondiale – con uno stupendo Giuliano Montaldo e il debutto di Andrea Carpenzano – Un giovane trastverino ignorante e turbolento accetta malvolentieri di fare l’accompagnatore di un elegante anziano poeta. Colpito dalla profondità dei suoi versi scritti sulle pareti di casa, il giovane si fa coinvolgere in un viaggio alla scoperta di una “ricchezza nascosta” dall’anziano in cui scoprirà la bellezza celata nel suo stesso cuore borgataro).

“Questo festival è davvero un’utopia”, disse nel 2015 il grande regista tedesco Edgar Reitz (“Heimat”, “Germania in autunno”) al suo arrivo a Bari: oggi il BiF&st è una realtà più che positiva e di sprono per la rinascita culturale ed industriale del Sud e che già promette nuove meraviglie per la sua prossima edizione, dal 21 al 28 aprile 2018, dove, come sempre, le star saranno solo i film, non i tappeti rossi o le foto-session degli ospiti.