Ringraziare, mangiare e fare shopping. Ormai il Thanksgiving non ha più segreti per nessuno. Sono quasi 400 anni che la tradizione si tramanda di generazione in generazione al punto che ormai è praticamente impossibile non avere un'idea, anche vaga, di quello che succede durante il Giorno del Ringraziamento. La ricorrenza di sicuro è più famosa sul territorio americano, una delle date rosse in calendario e forse tra le più sentite, ma ormai dopo (l'abbiamo detto) quasi 400 anni, anche dall'altra parte dell'oceano hanno capito di cosa si tratta e perché è una festività così importante per gli americani. Fosse anche solo per via di tutte le scene intorno alla tavolata con tacchino viste al cinema e TV.
Dal canto nostro, come giornale che opera tra una sponda e l'altra dell'oceano, il nostro l'abbiamo fatto e, nel corso degli anni, abbiamo raccontato il Thanksgiving a chi non sa che cosa sia, dalla A alla Z, includendo tradizioni, curiosità e utili consigli e spiegando cosa succede in uno dei week end di festa più lunghi del calendario USA. Se siete dei principianti e non avete ancora idea di cosa stiamo parlando, potete dedicare due minuti alla lettura della nostra Guida semiseria al Thanksgiving, che raccoglie tutta una serie di informazioni sul Giorno del Ringraziamento, tra cui cenni storici sull'origine della festività, descrizioni delle tradizioni tramandate nel corso dei secoli, notizie utili su quello che di solito succede a New York durante questo week end e anche alcuni suggerimenti di carattere culinario.
Di sicuro la figura chiave del Thanksgiving da un punto di vista sia spirituale che materiale è il fantomatico tacchino. Tutto ruota intorno a lui: al centro della mensa di allora, a cui sedettero nel 1621 padri pellegrini e nativi, quando tutto ebbe origine, e al centro della mensa di oggi, dove ancora è la star incontrastata della tavola. E forse è proprio il tacchino ad aver regalato celebrità al Thanksgiving anche fuori dai confini statunitensi. Della serie: non si sa di preciso cosa abbiano da ringraziare gli americani, perché la storia ci sfugge, ma si sa per certo che l'ultimo giovedì del mese di novembre cucineranno il tacchino. Diffuso in libertà nell'America settentrionale e centrale, il tacchino viene definito un “gallinaceo snello” e la cosa fa un po' sorridere dato che quelli che finiscono in tavola sono bestiole di dinosauriche dimensioni (tra i 5 e i 7 chilogrammi di peso) in grado di sfamare una decina di persone. Con un misto di invidia e curiosità, nel mondo ci si cimenta nella preparazione del tacchino, che non è un gioco da ragazzi. Tra leggende metropolitane e tradizioni autentiche, non è così semplice portare a tavola il tacchino. Le varianti nelle ricette si sprecano, addirittura si narra di tacchini cotti nella Coca Cola o ripieni di anatra, ripiena di pollo, e il web è pieno di tutorial per prepararlo come si deve, ma nonostante tutto c'è ancora un mondo di principianti che, presi dall'entusiasmo, intraprendono l'impresa prendendola sotto gamba per poi rimanere delusi e a bocca asciutta. A tutti questi sprovveduti diciamo: verificate innanzi tutto che il vostro forno contenga il tacchino (Mr Bean insegna! Anche se nel suo caso si rattava del Natale) e sappiate che ci vogliono almeno 20 minuti di cottura per libbra (quindi calcolate circa 4 ore). In passato abbiamo messo insieme per voi il Perfetto menù per il Thanksgiving più classico, nel quale troverete anche utili indicazioni su come cucinare il tacchino e su come godervi una grande e calorosa abbuffata in piena tradizione a stelle e strisce.
Rimanendo in tema di tradizioni dedicate al tacchino, non possiamo non menzionare quella dell'ormai famoso “Pardon presidenziale”: sono anni che puntualmente si svolge la National Thanksgiving Turkey Presentation, un vero e proprio “Pardon” simbolico che il presidente degli Stati Uniti in carica rivolge a tutta la specie dei tacchini e che festeggia quest'anno il suo 68° anniversario. La cosa curiosa è che la cerimonia ha preso talmente tanto piede che dal 2003 è stato addirittura istituito un vero e proprio sondaggio presidenziale per chiedere ai cittadini di esprimersi sui nomi da dare ai due tacchini graziati. Quest'anno la scelta è tra il maschio Honest e la femmina Abe, nati entrambi il 28 luglio del 2015 e entrambi amanti della musica Country. Quest'anno si vota direttamente su Twitter e per non perdersi tutti gli aggiornamenti basta seguire l'hashtag #TurkeyPardon2015.

Un momento della Thanksgiving Day Parade
A New York, poi, c'è anche un'altra tradizione che non possiamo non rammentarvi: è la Thanksgiving Day Parade, la tradizionale parata che dà inizio ogni anno al Giorno del Ringraziamento. Organizzata fin dal 1924 dai grandi magazzini Macy's, la parata vede sfilare ogni anno decine di bande, majorette e carri per le strade di Midtown Manhattan, e va avanti per ben 3 ore trasmessa in diretta dalla NBC. Se vi trovate di passaggio nella Grande Mela, vale la pena farci un salto.
Dicevamo ringraziare, mangiare e fare shopping. Sì perché tra tutto il can can di avvenimenti che si susseguono durante il week end del Thanksgiving, uno spazio non indifferente lo occupa proprio lo shopping, forse il lato più consumistico della festività. Qua le parole chiave da tenere in considerazione sono 3: Black Friday (che poi ha il suo corrispettivo online Cyber Monday), Buy Nothing Day e Giving Tuesday. Il Black Friday è la giornata che dà il via alle spese natalizie con sconti forsennati su quasi tutte le categorie merceologiche: il venerdì immediatamente successivo al Thanksgiving, infatti, i negozi sfoggiano saldi da capogiro, facendo salire tra gli acquirenti la febbre degli acquisti e generando vere e proprie scene di follia, tra chi spara per farsi largo tra la folla, a chi addirittura è morto calpestato dalla ressa di assatanati. Quello che succede per le strade delle città statunitensi durante il “venerdì nero” si ripete online il lunedì immediatamente successivo con il Cyber Monday: sconti da capogiro, questa volta riproposti sul web e di sicuro più sicuri per la propria incolumità personale (magari non per quella del portafoglio).

Un attivista durante il Buy Nothing Day
C'è chi dice no, invece, al consumismo e risponde al Black Friday con il Buy Nothing Day. Lanciata nel 1992 da Adbusters, la rivista canadese che diede il primo impulso a Occupy Wall Street, durante la la giornata senza acquisti la controcultura americana, oltre all'astenersi dal comprare, organizza anche azioni dimostrative, come tagliare pubblicamente le carte di credito e organizzare incursioni di zombie, cortei di carrelli vuoti nei centri commerciali oppure flashmob. Le solite due facce dell'America.
Dopo il Thanksgiving per ringraziare e il Black Friday e il Cyber Monday per consumare, mercoledì 2 dicembre invece è il giorno per donare. Il Giving Tuesday è una tradizione istituita nel 2012 in risposta al consumismo sfrenato del Black Friday e del Cyber Monday; è un giorno per donare nel senso più ampio del termine, non solo denaro, dunque, ma anche tempo, speranza, un posto sull'autobus o un tweet.