Thanksgiving è la festa più sentita in America, anche più del Natale. È il giorno dedicato alla famiglia per eccellenza e, a differenza del Natale, non prevede pazze corse tra negozi affollati per trovare regali e regalini all'ultimo minuto. Tutto quello che Thanksgiving chiede a ogni americano è di restarsene a casa con parenti e amici e dedicarsi a una grande e calorosa abbuffata.
E allora, se anche chi ci segue dall'Italia quest'anno volesse vivere l'atmosfera del Ringraziamento, ecco quali sono le cose che non possono mancare sulla vostra tavola. Ovviamente esistono moltissime varianti. Alcune anche di dubbio gusto (girano leggende metropolitane su tacchini fatti cuocere nella Coca Cola o ripieni di anatra, ripiena di pollo). Ma noi abbiamo optato per la tradizione. Abbiamo messo insieme il perfetto menù per il Thanksgiving più classico: niente stranezze, nessuna improvvisazione, solo pura tradizione a stelle e strisce. Enjoy e happy holidays!
In principio fu il tacchino
Questo è il piatto principale del giorno del Ringraziamento e va preparato con largo anticipo. La regola infatti prevede 20 minuti di cottura per libbra. Il che significa che i tacchini di dinosauriche proporzioni tanto amati dagli americani impiegheranno almeno 4 ore per cuocersi. Ma in Italia forse riuscirete a trovare bestiole di dimensioni più contenute che riuscirete a cuocere in un paio d'ore. Tenete presente che con un tacchino tra le 12 e le 15 libbre (tra 5.5 e 7 chili) mangiano circa 10 persone. La cena di Thanksgiving inizia di solito nel primo pomeriggio quindi, se volete fare le cose per bene, bisogna che iniziate dal mattino. Ma vediamo come prepararlo.
Preriscaldate il forno a 250 gradi. Nel frattempo rimuovete dal tacchino collo e frattaglie. Non buttate via niente, perché potete utilizzare cuore e ventriglio per il ripieno, mentre il collo può essere cucinato insieme al tacchino o lasciato da parte per la salsa.
Sciacquate il tacchino per rimuovere eventuali residui di piume e poi passate un mezzo limone sulle pareti interne. Legate tra loro le zampe con uno spago, lasciando abbastanza spazio nella parte posteriore per inserire il ripieno. Fate passare un altro pezzo di spago intorno al petto, in modo che tenga le ali accostate al corpo. Anche la cavità del collo va chiusa dopo aver inserito all'interno del prezzemolo (qui potete guardare un video che spiega come procedere alle operazioni di legatura).
Passate del burro fuso o dell'olio d'oliva su tutto l'esterno del tacchino. Cospargete generosamente di sale (a meno che non abbiate precedentemente tenuto il tutto in salamoia per qualche ora) e pepe. Il tacchino può essere inserito nel forno vuoto, per poi fare il ripieno a parte (per la preparazione del ripieno leggete sotto) oppure può essere farcito prima di infornare. Bisogna tenere presente che, se il tacchino è ripieno, il tempo di cottura si allunga di circa un 20 per cento.
Posizionare il tacchino con il petto in giù, adagiato su una grossa teglia, abbastanza alta da contenere il grasso che si libererà durante la cottura. Potete aggiungere nella teglia del rosmarino e del timo. Una mezzora prima della fine della cottura potete girare il tacchino per fare indorare il petto.
Attenti al ripieno
Il ripieno è parte fondamentale di questo piatto. Ma tra gli americani, che vanno sempre di fretta, negli ultimi anni si è diffusa l'abitudine di prepararlo a parte. Tecnicamente, quindi, non si può parlare di ripieno, ma tant'è.
Tritate le frattaglie e mettetele in una piccola casseruola. Coprite con acqua e aggiungete sale quanto basta. Portare a ebollizione a fuoco lento, coprite e lasciate cuocere per circa un'ora. A parte, fate cuocere, in olio o burro, carota, sedano e cipolla tagliati a pezzi piccoli. Prendete del pane raffermo e trituratelo grossolanamente. Quando le frattaglie si saranno rapprese, mescolatele con il pane e le verdure, aggiunte sale, pepe e spezie a piacimento. Inserite il tutto all'interno del tacchino prima di infornare. In alternativa potete far rosolare il composto in padella con olio o burro o cuocere in forno in una teglia non troppo profonda per pochi minuti, finché non risulta dorato. Servirete poi il ripieno insieme al tacchino cospargendo con la salsa (vedi sotto).
Oh my gravy!
Si chiama gravy, che in italiano possiamo tradurre con salsa o, meglio, intingolo. È il sughetto che va messo sul tacchino al momento di servire per rendere più tenera e saporita la carne. Un buon gravy è cruciale per un buon tacchino del Ringraziamento. Quindi non sognatevi nemmeno di saltare questo passaggio.
Quando il tacchino è cotto, toglietelo da forno e lasciatelo riposare su un vassoio. Ma non buttate il liquido di colatura accumulatosi nella teglia. Mettetelo invece in una padella e fatelo cuocere a fuoco basso. Potete aggiungere un po' di vino rosso. A parte mescolate un paio di cucchiaini di amido di mais o fecola di patate con un poco d'acqua fino a ottenere un composto liquido. Lentamente aggiungete questa miscela al liquido ottenuto dal tacchino aggiungendone il quantitativo necessario per avere una salsa morbida ma ancora liquida. Attendere che l'amido di mais faccia addensare il sugo. Aggiungere sale, pepe, salvia, timo, o altri condimenti a piacere.
Rosso mirtillo
Il segreto di un perfetto menu di Thanksgiving è l'armoniosa combinazione di colori. Per questo non può mancare la salsa ai mirtilli da mettere sulla carne o sulle patate. Per prepararla basta mettere in una casseruola 400 grammi di mirtilli con due terzi di tazza di zucchero, mezza tazza di succo di arancia (meglio se spremuta da arance fresche), un pizzico di cannella, mezza tazza d'acqua, un pizzico di sale. Portare a bollore a fuoco medio e cuocere per 15 minuti. Lasciate raffreddare completamente prima di servire.
Un tocco di verde
Per completare la tavolozza di colori del Ringraziamento serve un po' di verde. Tradizionalmente le famiglie americane servono broccoli, fagiolini o cavolini di Brussels. Da questa parte dell'Atlantico le verdure vengono generalmente cotte senza troppe complicazioni: bollite e poi condite con burro. Ma di certo la creatività italiana saprà aggiungere un po' di gusto (aglio, olio d'oliva e magari olive e pomodorini secchi) alla parte verde della tavola.
Non sottovalutate le mashed potatoes
Si tratta semplicemente di patate schiacciate, ma non sottovalutatele. Anche per questo contorno c'è qualche segreto tutto americano. Fate bollire 4 grosse patate con tutta la buccia, in modo che non perdano l'amido. Quando iniziano a rompersi, tiratele fuori dall'acqua e schiacciatele, aggiungendo, se necessario, un paio di cucchiai di acqua di cottura per rendere il composto più vellutato. Quando le patate sono ancora calde aggiungete 3 cucchiai di burro e mescolate. Potete usare un mixer per rendere il composto più omogeneo, ma frullate solo per qualche secondo, altrimenti le patate diventeranno gommose. Aggiungete sale, pepe, mezza tazza di latte, 3 cucchiai di panna acida (quella che in America si chiama sour cream, immancabile nei frigoriferi USA) e mescolate con un cucchiaio di legno. Per guarnire potete cospargere il purè con dell'erba cipollina fresca tagliata finemente.
Si finisce in zucca
Qui bisogna specificare che, per preparare questa torta, gli americani generalmente usano la zucca in lattina. Ma noi siamo italiani e il cibo in lattina difficilmente ci convince. E allora fate cuocere la zucca in una casseruola coperta con un poco d'acqua e burro finché non inizia a sfaldarsi. Fate asciugare e intiepidire. Nel frattempo avrete messo in forno a 180 gradi la pasta (brisee o frolla, ma meglio brisee) per circa 5 minuti, non prima di aver praticato qualche foro con la forchetta per evitare che si gonfi.
In una ciotola mescolate 250 grammi di formaggio morbido tipo Philadelphia con una tazza di zucchero, un pizzico di sale, un uovo più due tuorli, una tazza di latte intero (potete aggiungere un pochino di panna per rendere il latte più cremoso), un cucchiaino di essenza di vaniglia, mezzo cucchiaino di cannella e, se piace, un quarto di cucchiaino di zenzero. Mescolate finché il composto non risulta cremoso e omogeneo. Aggiungete la zucca ben schiacciata (circa due tazze) e mescolate. Versate il composto sulla pasta brisee piegando leggermente i bordi. Fate cuocere per circa 45 minuti. Al momento di servire potete decorare con della panna montata.
E questo è tutto. Se l'ultimo giovedì di novembre sulla vostra tavola compariranno questi piatti, potrete definirvi ufficialmente americanizzati. Ma non dimenticate: prima di iniziare il pasto dovete ringraziare per quello che la vita vi ha dato. E anche se in questo periodo, con la crisi che c'è, sembra ci sia ben poco di cui essere grati, provate per un giorno a mettere da parte l'italica disillusione e concentratevi: troverete di certo qualcosa per cui essere riconoscenti.
Discussion about this post