President: Giampaolo Pioli    |    Editor in Chief: Stefano Vaccara
English Editor: Grace Russo Bullaro 

  • Login
VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily Newspaper in the US

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Spettacolo
February 24, 2015
in
Spettacolo
February 24, 2015
0

Il teatro al tempo della guerra in Ucraina: Hitting Bedrock a La MaMa

Laura CaparrottibyLaura Caparrotti
Time: 3 mins read

Il teatro è azione, è condivisione, è intrattenimento. Fa sorridere, ridere, piangere, pensare. Il teatro emoziona, coinvolge, stravolge o lascia estranei. Il teatro, quel luogo in cui attori e pubblico s’incontrano, non conosce tempo o spazio, ma solo la magia di un racconto fatto hic et Nunc, come dicevano gli antichi. Il teatro si trasforma, quando i tempi cambiano, perché sente la necessità di essere testimone del suo tempo. Il teatro si fa politico e costringe lo spettatore a guardare in faccia il mondo e a chiamare le cose con il proprio nome. Questo teatro oggi è di scena a La MaMa Earth grazie ad un pezzo creato dallo Yara Arts Group. 

Hitting Bedrock non doveva essere un pezzo sulla guerra in Ucraina, bensì un lavoro sui sogni dei giovani di Donetsk, fatto in collaborazione con Luba Mykhailova dell’Izolyatsia Platform for Cultural Initiatives della cittadina ucraina. Nel giugno 2014, la compagnia Yara è pronta ad andare a Donetsk da Kiev. Chiamano per avvertire. Gli viene detto di non andare: il centro è infatti stato occupato dai separatisti e tutti coloro che ci lavorano sono stati fatti ostaggi. Virlana Tkacz, fondatrice e direttrice dello Yara Group decide che il loro spettacolo diventerà la voce di coloro ora sotto una guerra, che, come spesso accade, non hanno voluto o pensato. 

12Questa premessa viene fatta al pubblico prima di iniziare quello che sembra un poeticissimo spettacolo di marionette. Mentre il pannello illuminato scopre la silhouette di una ragazza che racconta un sogno, colei che ci ha fatto entrare e che ci ha molto gentilmente offerto i programmi, interrompe lo spettacolo. Sappiamo che è ancora teatro, ma siamo tutti stupiti. Veniamo chiamati, sei, otto alla volta, condotti per scale, corridoi, stanze. Ci dicono cosa fare, ci fanno aspettare, siamo ostaggi, siamo rifugiati, siamo anche noi dentro quella guerra. L’effetto è difficilmente descrivibile. Sappiamo tutti di essere in un teatro, di vedere un play eppure quella finzione in cui siamo coscienti di essere ci catapulta nelle parole dei racconti che stanno per arrivare. In fondo a noi nulla accade, ma è quello che ci dicono gli attori di lì a poco che rimarrà sulla pelle proprio grazie a questa passeggiata imprevista. 

Le storie sono tutte vere e sono state riadattate per il palcoscenico da Tkacz e dalla compagnia. Le poesie di Serhiy Zhadan sono state tradotte, alcune musicate e inserite nel testo quasi a legare le storie. Immagini, silenzi, suoni, tutto crea il senso di una città che viene distrutta e di un popolo che scompare. L'uccisione di un ragazzo che faceva tatuaggi riferita dalla ragazza che aveva incontrato, la distruzione di un grande edificio raccontata dall'ingegnere che lo aveva costruito, le bombe, una donna che scopre che il suo uomo è diventato un soldato che viene pagato a seconda di quante persone uccide. Prima di lasciarci, il cast ci porta indietro nel tempo, quando Donetsk, sotto l'Unione Sovietica, era Stalin e poi Stalino e ancora prima, nel 1869 Yuzivka quando John Hughes, un businessman inglese, creò una piantagione e varie miniere, tanto che un grande numero di persone dalla zona Wales si trasferirono nel piccolo nucleo in Ucraina. 

Alla fine del secolo, Yuzivka contava ben 50.000 abitanti e nel 1917 venne elevata al grado di città. Ora Donetsk non c'e' più o ben poco ne rimane. Per quanto importante – molto – sia il fatto che questa città sia stata quasi eliminata dalla faccia della terra, quello che rimane di questo spettacolo è quanto le guerre, mondiali, locali o sottorranee, siano tutte uguali e a farne le spese sono coloro che dette guerre non le hanno iniziate, ma che ci si ritrovano in mezzo, impotenti, confusi e pronti a sopravvivere, nonostante tutto.

Hitting Bedrock rimane a La Mama Earth, First Floor Theater, fino all'8 marzo. Andate se potete, questo spettacolo va visto, va vissuto, va sentito. Forse farete come uno spettatore che alla fine ha cominciato a urlare il suo dolore: “Il mio cuore sanguina per la bellezza e la forza dello spettacolo”, ha detto chiedendo che gli attori, Marina Celandar, Andrew Colteaux, Sean Eden, Chris Ignacio, Julian Kytasty & Maria Pleshkevich, rimanessero in scena per parlare col pubblico e ricevere applausi. Per informazioni, consultare il sito Internet de La MaMa o telefonare al 646-4305374.

 

Share on FacebookShare on Twitter
Laura Caparrotti

Laura Caparrotti

Ho cominciato a fare teatro nell'ingresso di casa mia, a Roma. Poi sono venuti i maestri, la laurea in discipline dello spettacolo e le tournée. Nel 1996, New York, nello storico The Kitchen. Vent'anni dopo sono ancora qui. Ho fondato una compagnia, la Kairos Italy Theater, specializzata in cultura italiana, e In Scena! Italian Theater Festival NY, un festival che porta il nostro teatro in tutti i distretti della città. Il teatro è la mia grande passione, insieme al ballo e alla (magggica) Roma. A New York ho anche iniziato a scrivere (proprio con Stefano Vaccara nel 1997), a insegnare teatro, a fare voice over e la dialect coach. Il tutto condito da un inconfondibile – ma affascinantissimo, mi dicono – accento italiano.

DELLO STESSO AUTORE

La” natura” di Laura Fantini, descritta con le sue matite in mostra a Harvard

La” natura” di Laura Fantini, descritta con le sue matite in mostra a Harvard

byLaura Caparrotti
Addio a Franca Valeri, l’attrice d’immensa bravura che fece ridere non solo l’Italia

Addio a Franca Valeri, l’attrice d’immensa bravura che fece ridere non solo l’Italia

byLaura Caparrotti

A PROPOSITO DI...

Tags: crisi ucrainaguerraguerra in Ucrainateatroteatro di impegno civileteatro politicoUcraina
Previous Post

Rinnovo COMITES: si vota il 17 aprile

Next Post

L’UE e il debito della Grecia: meglio un uovo forse domani che la gallina mai

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Lacrime ed emozioni: il teatro del “prestigiatore” Koltès, che ha ispirato Favino

Lacrime ed emozioni: il teatro del “prestigiatore” Koltès, che ha ispirato Favino

byLaura Caparrotti
Da Bologna a New York, l’arte nel segno dei semi: ecco “Hope” di Laura Fantini

Da Bologna a New York, l’arte nel segno dei semi: ecco “Hope” di Laura Fantini

byLaura Caparrotti

Latest News

Shocking Video of Man Who Beheads his Child Bride in Iran: Called Honor Killing

Shocking Video of Man Who Beheads his Child Bride in Iran: Called Honor Killing

byAmanda James
Rushdie: Iran nega qualsiasi legame con aggressore

Rushdie: Iran nega qualsiasi legame con aggressore

byAnsa

New York

Lo spirito di Capri trasloca al West Village

Lo spirito di Capri trasloca al West Village

byManuela Cavalieriand1 others
Salman Rushdie staccato dal respiratore: il ricordo dello scrittore a New York

Salman Rushdie staccato dal respiratore: il ricordo dello scrittore a New York

byAndrea Visconti

Italiany

Torna in Sardegna il festival “MusaMadre”: richiamo della cultura e delle radici

Torna in Sardegna il festival “MusaMadre”: richiamo della cultura e delle radici

byManuela Caracciolo
“Senato&Cultura”: premiati gli imprenditori che rendono grande l’Italia nel mondo

“Senato&Cultura”: premiati gli imprenditori che rendono grande l’Italia nel mondo

byNicola Corradi
Next Post
Lo scrittore Erri De Luca. Foto: by Pippiair, via Wikimedia Commons

Erri De Luca e la sua battaglia per La parola contraria (alla TAV)

La Voce di New York

President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara   |   English Editor: Grace Russo Bullaro

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Expat
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In