Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login
  • Register

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Spettacolo
October 14, 2014
in
Spettacolo
October 14, 2014
0

Chiude il New York Film Festival: tanta qualità e un po’ d’Italia in arrivo in sala

Chiara BarbobyChiara Barbo
Time: 4 mins read

Si è chiusa il 12 ottobre la 52ª edizone del New York Film Festival: 16 giorni di proiezioni, conferenze stampa, conversazioni e master class di autori, attori, produttori e registi.

Un festival senza concorso né sezioni competitive, questo che si tiene ogni anno al Lincoln Center ha dimostrato ancora una volta di essere un appuntamento culturale fondamentale a New York, programmando film e documentari fra i più interessanti sul piano internazionale e portando in città attori e registi in un'atmosfera rilassata e informale, creando numerose occasioni di incontro tra ospiti e pubblico, occasioni per saperne di più sul film, dalla produzione alle riprese, oltre a qualche immancabile pettegolezzo e curiosità. Registi di successo, autori impegnati, star, scrittori, divi e eterni caratteristi, tutti disponibili a raccontare, rispondere alle domande, scambiare battute, dedicando tempo e attenzione a stampa e pubblico, cosa non consueta ai grandi festival. 

Ed è proprio questo forse uno degli aspetti più interessanti di questo festival.

Attesissimo e applauditissimo il film di apertura del festival, Gone Girl (nelle sale in questi giorni) di David Fincher, un thriller d'amore, segreti e tradimento, tratto dal best seller di Gillian Flynn, con un impeccabile Ben Affleck – personaggio e interpretazione migliori del film – disponibile e brillante nell'incontro con stampa e pubblico, accanto a un'inglesissima (un po' fuori parte, sia nel film che nella situazione) Rosemund Pike e a un David Fincher misterioso ed estremamente parco di risposte. Attesissimo e applauditissimo anche il film di chiusura, Birdman or The Unexpected Virtue of Ignorance di Alejandro G. Inarritu, un'entusiasmante black comedy che arriva nelle sale americane il 17 ottobre. Alla conferenza stampa, era presente il cast al completo, da Michael Keaton a Edward Norton a Naomi Watts a Zach Galifianakis, per citarne solo alcuni.

L'altro titolo importante e atteso presentato quest'anno è stato Inherent Vice, di Paul Thomas Anderson, una detective story strampalata, ambientata nel 1970 (meravigliosi i costumi e la colonna sonora, sempre perfetta nei film di Anderson), con un Joaquin Phoenix che qui dimostra, ancora una volta, di essere con ogni probabilità il migliore tra i giovani attori del momento. Il personaggio ricorda un po' (troppo forse) l'indimenticabile Big Lebowski/Jeff Bridges dei fratelli Coen, ma visto il meraviglioso termine di paragone lo si può perdonare, sia a Joaquin Phoenix che a Paul Thomas Anderson. Il film uscirà negli Stati Uniti il 9 gennaio. Altra presenza importante al festival è stata quella di Richard Gere, interprete dell'ottimo film di Oren Moverman Time Out of Mind, sicuramente tra i più amati di questa edizione, insieme all'applauditissimo Foxcatcher di Bennett Miller. Quello di Moverman è un film intimo, minimo, poco parlato e osservato da lontano, sulle giornate, e le notti, di un homeless a New York. Gere si è immerso nella vita di strada della metropoli, ed è lui che al festival racconta, spiega ragioni, situazioni, apre la porta verso un mondo di emarginazione e sofferenza a cui la città continua a rimanere troppo indifferente. Gere è un attore impegnato, di spessore spirituale, lontanissimo da quell'American Gigolo (ruolo avuto quasi per caso) che gli aveva dato il successo.  Ma tra i giornalisti non manca chi gli chiede di fare, tra il gigolò di allora e l'homeless attempato di adesso, un improbabile paragone… 

Ottima la selezione di documentari: tra i più belli si segnalano Iris, l'ultimo lavoro del grande Albert Maysles, un esuberante ritratto di Iris Apfel; il potente The Look of Silence di Joshua Oppenheimer, sui massacri nell'Indonesia negli anni Sessanta, i cui mandanti sono ancora oggi al potere; e Seymour: An Introduction di Ethan Hawke, un'opera prima personale in cui l'incontro e il confronto tra il pianista newyorchese, ormai anziano, Seymour Bernstein e Hawke è in sé interessante: un momento di passaggio nella vita artistica dell'attore e la chiave, semplice eppure così difficile, trovata negli anni da Bernstein per vivere al meglio vita e carriera, secondo le proprie inclinazioni, e con tanto lavoro. 

I film di produzione o argomento italiano hanno suscitato attenzione da parte del pubblico del New York Film Festival, e apprezzamenti alterni. Un ottimo riscontro per Le meraviglie di Alice Rohrwacher, molta curiosità per Incompresa di Asia Argento, e reazioni decisamente contrastanti per Pasolini di Abel Ferrara (interpretato da un somigliantissimo Willem Dafoe). Chi conosce il cinema di Ferrara sa che il regista newyorchese non avrebbe mai potuto raccontare Pier Paolo Pasolini in altra chiave, e in altro modo, se non questo. Certo, per noi italiani il ritratto che fa di Pier Paolo Pasolini è sicuramente riduttivo, il ruolo fondamentale che ha avuto nella società e nella cultura italiana è appena accennato, e anche la scelta delle citazioni, dei brani di saggi, romanzi, articoli, pensieri, non è stata forse la più giusta. Insomma, su quel fronte anche Ferrara (e con lui i suoi consulenti) poteva fare di meglio. Ma è lo sguardo personale di un autore controverso e sopra le righe, che cerca di raccontare al pubblico americano (e internazionale) almeno una parte di quello che è stato e che ha significato nella storia recente italiana Pier Paolo Pasolini. Pochi tra il pubblico sapevano chi è Pasolini, molti invece tra i giornalisti lo conoscevano, ma di lui sapevano pochino… E Pasolini è stato uno dei film più visti a questa edizione del New York Film Festival.

Per chi non avesse potuto seguire il festival, la speranza è di vedere presto il maggior numero di film possibile nelle sale americane, mentre le conversazioni e i panel con alcuni dei registi, degli autori e degli attori presenti al festival si possono vedere e ascoltare sul sito del NYFF. 

 

Share on FacebookShare on Twitter
Chiara Barbo

Chiara Barbo

Scrivere di cinema o scrivere il cinema? Possibilmente tutti e due. Dalla critica cinematografica alla sceneggiatura passando per la produzione, al di qua e al di là dell'oceano, collaboro con La VOCE di New York e con Vivilcinema, con la Pilgrim Film e con Plan 9 Projects. E anche con altri. Ma per lo più penso, immagino, ricerco, scrivo, organizzo in modalità freelance. Insieme a tanti altri, faccio parte della giuria del David di Donatello. New York è stata una scelta. New York è intensa, vitale, profonda e leggera, pacchiana e intellettuale, libera, creativa, è difficile, è bellissima, ed è la città più cinematografica del mondo.

DELLO STESSO AUTORE

I premiati “a distanza” del Tribeca Film Festival e pensieri sul futuro del cinema

I premiati “a distanza” del Tribeca Film Festival e pensieri sul futuro del cinema

byChiara Barbo
Il cinema al tempo del coronavirus: ora New York ci può emozionare dai film

Il cinema al tempo del coronavirus: ora New York ci può emozionare dai film

byChiara Barbo

A PROPOSITO DI...

Tags: Abel FerraracinemaNew York Film FestivalPasoliniRichard Gere
Previous Post

L’Ebola visto dal Ghana. Come il paese africano sta affrontando l’emergenza

Next Post

Chomsky all’ONU: gli USA non diano sempre ragione ad Israele, altrimenti il conflitto palestinese non avrà mai fine

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Trent’anni fa Harry incontrò Sally e New York celebra quel magnifico film

Trent’anni fa Harry incontrò Sally e New York celebra quel magnifico film

byChiara Barbo
Happy Thanksgiving! I classici film da vedere a casa in cui si celebra la festa

Happy Thanksgiving! I classici film da vedere a casa in cui si celebra la festa

byChiara Barbo

Latest News

Il ritorno di Casanova di Salvatores: il senso di una vita al tramonto

Il ritorno di Casanova di Salvatores: il senso di una vita al tramonto

byGiuseppe Sacchi
Duemila studenti all’Assemblea Generale dell’ONU per il CWMUN2023

Duemila studenti all’Assemblea Generale dell’ONU per il CWMUN2023

byNicola Corradi

New York

Alla Triangle Shirtwaist Factory si ricordano le donne italiane morte nel 1911

Alla Triangle Shirtwaist Factory si ricordano le donne italiane morte nel 1911

byLa Voce di New York
Paolo Scaroni al GEI: “Non abbiamo nemmeno iniziato la transizione energetica”

Paolo Scaroni al GEI: “Non abbiamo nemmeno iniziato la transizione energetica”

byNicola Corradi

Italiany

La crisi dell’istruzione nel mondo: 2/3 dei bambini non capiscono cosa leggono

Master Fondazione Italia-Usa: altre 200 borse di studio “Next Generation”

byLa Voce di New York
World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

byNicola Corradi
Next Post

Da Genova al MOSE, l'Italia crolla sotto i colpi della corruzione a norma di legge

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Elezioni 2022
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Speciale Venezia
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In
By clicking on "Create my account" or by registering, you accept the Term of Service and the Privacy Policy.

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?