A teatro, il sipario è calato su Tosca e le altre due, ma per farvi gustare ancora questo testo, pubblico nella sua interezza le risposte alle mie domande inviate dalla magnifica Franca Valeri.
Ecco a voi il testo integrale, che tanto ricorda certe lettere di alcuni personaggi scritti da Franca Valeri:
"Rispondo con piacere alle domande, che sono comunque pertinenti, contrariamente a quello che spesso succede nelle interviste".
Tosca e le altre due continua a riscuotere tanto successo fra quelli che vedono lo spettacolo. Un commento molto comune è che il testo è scritto benissimo e che è ormai raro vedere spettacoli scritti così bene. Mi racconti perché hai scritto Tosca e le altre due?
Mi fa particolarmente piacere che giudichi la mia commedia scritta“benissimo”. Considero il teatro una parte importante della letteratura e scrivere male mi farebbe sentire colpevole verso i miei grandi maestri francesi. Questa commedia Tosca e le altre due è nata da due casi fortuiti. Mi trovavo a casa di amici di fronte a Palazzo Farnese e ho pensato a quella nottata dell’opera che forse avrebbe impressionato con i suoi echi la portiera del palazzo; l’altro caso è Adriana Asti che mi ha chiesto una commedia per un festival che aveva per tema il teatro dell’opera.
Più lavoriamo sul testo, più scopriamo sfumature legate a Iride e Emilia. Troviamo anche molte similitudini con le donne di oggi. A chi hai pensato quando hai scritto questi due personaggi?
E anche gradevole e giusto sapere che, lavorando su questo testo, avete approfondito i due personaggi nei quali avrete provato delle similitudini con le donne in generale, anche di oggi. Penso che le donne siano sempre state l’emblema più certo della società, a partire dai loro vestiti per finire a tutte le altre mode di carattere sociale e morale.
Si può svelare il tema de Il cambio dei cavalli (lo spettacolo – da lei scritto – con cui Franca Valeri debutterà il 28 giugno al Festival di Spoleto)?
In sostanza, mi chiedi di svelare il significato del titolo: i cavalli, che erano la guida di ogni viaggio, avevano bisogno di riposo per permetterci di continuare il viaggio. Il mio personaggio ha la certezza di poter garantire alla persone della sua vita il calore delle antiche locande.
Infine: se dovessi dare un consiglio a chi fa teatro oggi, cosa sicuramente non facile, che consiglio daresti?
Che consiglio potrei dare a chi – giovane evidentemente – vuole dedicarsi al teatro? Soprattutto… non saprei… è certo che bisogna interrogarsi molto profondamente e pregare Dio di non sbagliarsi.
Vi saluto e vi ringrazio.
Franca Valeri
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