Il grande cinema ce li mostra spesso, nelle loro straordinarie recitazioni e nei loro continui successi di pubblico: per attori come Al Pacino, Robert De Niro, John Travolta, Danny De Vito, Sylvester Stallone e Liza Minnelli la strada della fama è decisamente lastricata d’oro. Anche ragazzi come Leonardo Di-Caprio si sono aggiunti di recente allo stuolo delle star italoamericane aggiungendo un altro tassello a quel grande puzzle artistico che vede tra i divi di Hollywood anche Dean Martin. Ci sono però attori che hanno attraversato gli schermi del cinema portando la loro italianità con grande discrezione e il cui nome artistico spesso nulla diceva al pubblico delle loro origini. È questo il caso di Ernest Borgnine (nelle foto), attore tutt’altro che di seconda categoria, uomo che ha regalato al grande schermo tantissime interpretazioni caratteristiche. Nato ad Hamden (all’anagrafe Ernesto Borgnino), nello stato del Connecticut, il 24 gennaio del 1917, quest’attore ha vissuto un’infanzia comune a tanti figli di italiani e ha passato nella Milano di inizio secolo i suoi primi anni: i suoi genitori decisero infatti di rientrare in Italia quando il figlioletto aveva l’età di due anni, per poi tornare nel Connecticut sette anni dopo, sull’onda di un nuovo massiccio esodo italiano a causa dei disastri della Prima Guerra Mondiale.
La famiglia Borgnino scelse per la sua nuova avventura la città di New Haven, località nella quale il futuro attore completò la sua educazione scolastica fino alle scuole superiori.
Terminato il percorso scolastico il giovane Ernesto si arruolò in Marina, iniziando una soddisfacente carriera militare nei ranghi più bassi del Corpo. Percorse con successo la scala dei gradi militari e arrivò dopo dieci anni al grado di ufficiale, addetto alle cannoniere. Soddisfatto del successo professionale, Ernest Borgnine decise di cambiare improvvisamente la direzione della propria vita. Lasciò la Marina e si iscrisse alla Randall School di Arti Drammatiche nella città di Hartford. Concluso con grande soddisfazione il corso di recitazione I’italoamericano trovo il suo primo impiego "teatrale" nel Barter Theatre in Virginia: per questa importante istituzione culturale egli lavorò sia come attore comprimario, sia come scenografo (a lui venivano affidati tutti i lavori di realizzazione degli scenari e dei fondali di scena) sia come autista di camion, con il quale trasportava il materiale scenico.
Divenuto anche un affidabile attore Borgnine ebbe la soddisfazione di essere segnalato nella Grande Mela. Esordì nei locali di New York con l’opera "Harvey", nella quale egli recitò la parte dell’assistente ospedaliero. La sua parte venne apprezzata moltissimo dalla critica e si rivelò il vero trampolino di lancio per la sua carriera. Chiamato a girare pellicole cinematografiche, Ernest Borgnine passò la sua vita ad alternarsi tra cinema, teatro e televisione. Furono decine i film nel quale l’italoamericano venne chiamato a recitare soprattutto ruoli di "duro" e di personaggi negativi. Almeno duecento furono invece le sue esibizioni dal vivo, nelle quali poteva esprimere la completezza della sua recitazione.
Titoli quali "G.E. Theater" e "Philco Playhouse" si rivelarono dei veri e propri capolavori teatrali nel quale la sua opera professionale raggiunse apici estremi. Conosciuto dal grande pubblico soprattutto per le parti secondarie nei numerosi film, l’italoamericano raggiunse la sua più grande soddisfazione cinematografica del film "Da qui all’eternità", nel quale egli recitò uno splendido ruolo.
Hollywood lo consacrò invece tra i grandi onorandolo con il premio Oscar per la sua ottima parte di macellaio del Bronx nel film "Marty". La vittora negli Oscar trasformò ancora una volta la vita di Borgnine, lanciandolo nell’interpretazione di numerossissimi film, più o meno conosciuti, più o meno di successo. Lui però rimase sempre fedele alla sua bravura recitativa e divenne una vera e propria istituzione nella comunità del mondo cinematografico.
Anche l’austero mondo dell’Accademia riconobbe la sua indiscussa qualità professionale: nell’occasione del suo ottantesimo compleanno fu festeggiato con la Laurea ad Honorem in Letteratura umanistica. Soddisfazioni enormi arrivarono per Borgnine anche in tarda età. Quel suo volto arcigno venne scelto come "icona" anche dal mondo marinaro americano e l’identificazione dei lavoratori del mare con Borgnine divenne ancora più stretta con il continuo impegno dell’attore in favore del Navy Memorial Fund. Questa fondazione tra l’altro premiò il bravissimo attore italoamericano con il "Marinaio solitario", riconoscimento attribuito ai grandi appassionati del mare, che l’ormai anziano attore accettò in segno di ricordo per il suo passato da marinaio. Ritiratosi in un "Buen Retiro" nella splendida e idolatrata Beverly Hills, Ernest Borgnine ha vissuto la sua lunga vita condividendo le gioie della terza età con sua moglie Tova e guardando con simpatia al grandissimo successo ottenuto dai tanti altri attori con sangue italiano nelle vene.