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July 18, 2018
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Bowie, l’uomo che cadde sul pianeta New York

Un itinerario per scoprire negozi, ristoranti, teatri e angoli della città cari al compianto artista

Manuela CaracciolobyManuela Caracciolo
Bowie, l’uomo che cadde sul pianeta New York
Time: 5 mins read

New York consacra nuovamente David Bowie con l’esposizione David Bowie is, ospitata dal Brooklyn Museum.
La Mostra chiuderà i battenti questa settimana con 2 milioni di visitatori fino al mese scorso, in quella che è l’ultima tappa del tour mondiale cominciato nel 2013 al Victoria and Albert Museum di Londra.
In questi anni la mostra ha viaggiato per 12 città, 5 continenti diventando la più visitata nella storia del museo inglese.
Più di 300 oggetti del Duca bianco tra testi scritti a mano, costumi originali, foto inedite, disegni, album grafici e rarissimo materiale live degli ultimi 50 anni della sua carriera mai usciti prima d’ ora dagli archivi.
L’ennesima conferma di quanto Bowie sia stato influenzato dall’arte dal design dal teatro e quanto, di rimando, abbia contaminato la cultura contemporanea, grazie al suo estro, evidente nella musica, nella grafica, nel teatro, nella moda e in tutto ciò che è espressione creativa.
L’ esposizione è stata anche protagonista di un documentario, David Bowie is happening now.

A partire dal prossimo autunno sarà disponibile per gli smartphones una applicazione in Realtà Virtuale per esplorare spazi audiovisuali ed esplorare scansioni tridimensionali della mostra. Insomma, una esposizione virtuale in cui l’utente potrà persino “indossare” alcuni dei costumi. Dopo una fase di lancio iniziale, la app verrà sottoposta a una riprogettazione prima di essere  disponibile nella primavera del 2019.

E non si contano gli eventi commemorativi che hanno coinvolto l’intera città in questi mesi.
Memorabile l’operazione che alcuni hanno definito Metro Oddity o Station to station che fino al 13 maggio ha visto le fermate della metro di Broadway-Lafayette and Bleecker st. vestirsi di installazioni.
Ecco allora spuntare sulle pareti fotografie delle sue diverse ere musicali e sagome della sua inconfondibile figura. Guardando i tornelli in prospettiva, inoltre, è possibile ricostruire l’immagine del suo volto, mentre i gradini delle scale nascondono alcuni versi di New York’s In Love, la canzone che lo stesso Bowie aveva dedicato alla sua amata New York.
L’iniziativa, sponsorizzata da Spotify, ha visto anche la stampa di 250mila biglietti della metropolitana in edizione limitata, che raffigurano il Duca Bianco in diverse fasi iconiche della sua carriera artistica, Aladin Sane o Ziggy Stardust acquistabili a sei dollari nelle stazioni Broadway-Lafayette and Bleecker street.

Metro
La stazione della metro dedicata a Bowie

All’interno della stazione della metro si può infatti trovare la “Bowie’s Neighborhood Map”, una piantina sulla quale è possibile trovare i luoghi simbolo della sua vita in città.

Se state cercando un modo per onorare ulteriormente il musicista che ha fatto di New York la sua patria non c’è migliore cosa di Prendere parte alla sua vita da uomo normale, frequentando i luoghi che gli sono stati cari negli ultimi anni.
New York City: 285 Lafayette Street, il luogo scelto da Bowie nel 1999 per vivere con la moglie Iman e la figlia Lexi.

Lafayette
Mr. Bowie e consorte acquistarono la loro prima casa  nel 1992 , un appartamento al nono piano alla Essex House Hotel a Central Park South, che cedettero nel 2002.
Il condominio di Soho, dopo la sua scomparsa è diventato un vero e proprio altare per i fans “ho vissuto a New York così a lungo che non potrei vivere da nessuna altra parte. Sono ufficialmente un New Yorker!”.

Casa bowie
L’appartamento in Lafayette street

E da New yorchese Bowie non si faceva mancare le passeggiate al mattino presto nel suo quartiere, visitando negozi, botteghe e parchi.

Negozi
McNally Jackson Books
I suoi testi sono stati spesso influenzati dalla sua cultura letteraria.
Il suo negozio preferito era McNally Jackson Books in Prince street. Bowie ci andava così spesso che i proprietari scrissero su Twitter: “Siamo cosi fortunati da poter vendere a David Bowie che, oltre ad essere un leggenda, è anche un ottimo lettore”.
Strand bookstore era un altra libreria frequentata da Bowie, (828 Broadway) nel 2003 scrisse “è impossibile trovare il libro che cerchi qui, ma ti imbatti sempre nel libro che non sapevi di volere”.

Bowie book
Uno scaffale della libreria McNally Jackson

Bleecker Street Records (188 West Fourth Street).
Bowie Adorava comprare dischi e il suo luogo preferito era Bleecker Bob’s, che chiuse nel  2013 per essere sostituito da una yoghurteria. Comunque questo piccolo negozio nel Greenwich Village era una tappa fissa dei suoi giri mattutini.

Washington Square Park
Una volta David disse che questo era il suo posto preferito nell’ intera città. Passava spesso di qui per osservare il grande assortimenti di personaggio che si incontrano nel parco.

Teatri
La prima performance di Bowie in città risale al 1972, si esibì alla Carnegie hall (881 Seventh Avenue) . Da quel momento non si contano le apparizioni che seguirono, compreso una memorabile apparizione al concerto per New York al Madison Square Garden, dopo l’attacco dell’11 settembre.
Come ascoltatore, mister Bowie era solito anche fermarsi al Bitter End (147 Bleecker Street), il locale di musica rock dal vivo più antico della città, dove si sono esibiti negli anni i grandi nomi della musica, praticamente ogni sera.

Uno degli ultimi progetti di Bowie è stata la collaborazione alla scrittura di Lazarus, musical con Enda Walsh e Michael C. Hall ispirato al romanzo di Walter Tevis “The man who fell to earth” è stato portato in scena  al New York Theater Workshop (79 East Fourth Street) a cavallo fra il 2015 e il 2016 e a Londra fra il 2016 e il 2017 al Kings Theatre.

I fan che vogliono rendere omaggio al duca bianco possono anche visitare il Booth Theater, (222 West 45th Street). Qui Bowie recitò in The Elephant Man nel 1980.
Dopo la sua scomparsa, il 21 marzo 2016, un concerto alla Carnegie Hall con the Roots, Perry Farrell e altri artisti fu organizzato per onorare la sua carriera.
Lo show diventò poi una commemorazione, e al Radio city music hall il primo aprile si esibirono Cat Power, Cyndi Lauper e altri.

Muralea

Ristoranti
Dean & Deluca
Nella sua quotidianità David era molto abitudinario, frequentava ogni settimana il negozio Dean & Deluca a Soho. “ Tutti lo hanno sempre apprezzato per la sua gentilezza. Sembrava davvero una persona pacifica e tranquilla, come tanti” commentano i proprietari della bottega gourmet.
“A New York è molto facile essere una persona normale” aveva dichiarato Bowie al Miami Herald nel 2003  “non ci sono problemi a portare fuori a cena la mia famiglia, sono tutti molto rispettosi”.
Alcuni dei suoi posti preferiti erano Caffè Reggio (119 Macdougal Street) per una pausa caffè e Olive’s (120 Prince Street), dove il panino al tacchino, lattuga e pomodori era il suo preferito.
Alla Bottega Falai (267 Lafayette Street), un locale italiano vicino a casa sua, Mr. Bowie ordinava regolarmente sandwich al prosciutto di Parma, cappuccino e un bombolone.

Falai
La bottega Falai di Prince street

Quando la mostra David Bowie is staccherà l ultimo biglietto e archivierà il mondo del Duca bianco cosa resterà di lui nella città che lo ha accolto negli ultimi vent’anni?
Tante tracce,tanti echi del suo passaggio in molti luoghi da lui frequentati nella vita privata, che Bowie difendeva strenuamente, insieme alla privacy della sua famiglia. Angoli di città dove l’uomo delle stelle si sentiva davvero sul proprio pianeta terra.

Ph. Credits Alexander Macinante

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Manuela Caracciolo

Manuela Caracciolo

Manuela Caracciolo, fin da bambina ha coltivato la passione per tutto ciò che è creazione ed espressione artistica. Dopo avere frequentato l’Istituto Europeo di Design a Torino e si diploma nel 2001 al Corso di Fashion & Textile Design, lavora per alcuni anni come stilista e graphic designer. Amante della creatività anche nel campo letterario, rispolvera la sua antica passione per la scrittura. E’ giornalista e reporter dal 2007 e collabora con il giornale locale Gazzetta d’Asti e altri fogli locali e con i magazines americani America24 del gruppo il Sole24ore e La Voce di New York scrivendo articoli di costume, arte e cultura. Si occupa di comunicazione per varie realtà associative nell’ambito dell’arte, della cultura , dell’enogastronomia. Ha partecipato e vinto numerosi riconoscimenti letterari con racconti e poesie e ha pubblicato nel 2011 una raccolta di racconti “Storie sole” per Carta e Penna edizioni . A gennaio 2017 è stato pubblicato il suo primo romanzo "Quella notte a Merciful street" edito da Trenta Editore.

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