Martedì sera i Pooh hanno suonato alla Highline Ballroom di New York, animando con le loro indimenticabili canzoni un pubblico entusiasta, che ha dimostrato un grandissimo affetto all’inossidabile gruppo che ha scritto parecchie pagine della storia della canzone italiana.
La tappa di New York è stata uno degli ultimi appuntamenti del tour Opera Seconda, dopo il quale il gruppo ha annunciato due anni di pausa, in attesa del grande cinquantesimo anniversario dei Pooh che ricorre nel 2016. “Vogliamo prepararci bene a festeggiare le nozze d’oro del gruppo in giro per il mondo” ha annunciato il chitarrista Dodi Battaglia durante il concerto, ringraziando il pubblico per il grande affetto dimostrato.
Il tour Opera Seconda è stato arrangiato per orchestra dal maestro Danilo Ballo e ha portato sul palco tutti i grandi successi dello storico gruppo, facendo cantare e ballare un pubblico di italiani e italoamericani che affollava la Highline Ballroom.
“È meraviglioso essere qui a New York a suonare in un posto dove possiamo sentire il pubblico così vicino – dice il bassista Red Canzian – Ci ricorda l’atmosfera dei nostri inizi, quando suonavamo nei locali”. E non è difficile immaginarseli questi musicisti con cinquant’anni di meno, che caricavano gli strumenti in macchina per andare ad animare i sabati sera italiani, con un pubblico di fan sempre in crescita che li seguiva, fino a che non si sono aggiudicati i primi concerti negli stadi. È semplice immaginarseli giovani, emozionati e carichi, con tanta voglia di divertirsi e di suonare la loro musica. È semplice perché ancora oggi, dopo quasi mezzo secolo di carriera, quella carica e quella spontaneità non l’hanno persa, e vedendoli sul palco della Highline di Chelsea, a dire “Ciao Italia”, perché “se il pubblico è italiano allora c’è l’Italia”, sembra che abbiano davvero ancora tanta voglia di divertirsi e tante cose da raccontare.
“Vogliamo darvi tutta l’italianità della nostra musica, fatta di musicalità e parole – dice Roby Facchinetti – Le canzoni hanno il potere di scatenare emozioni e di farci sognare, solamente ascoltandole. Cosa sarebbe il mondo senza la musica?”. Il tastierista e voce dei Pooh, ricorda poi lo storico compositore Valerio Negrini, scomparso a inizio anno, e sottolinea quanto il poeta amasse la musica e la sua potenzialità espressiva.
Un vecchio amico che se ne va quindi, ma anche un nuovo amico che arriva: a suonare la batteria è il giovane Phil Mer, figlio della seconda moglie di Red Canzian.
Da Uomini soli a Pensiero, da Dammi un minuto a Piccola Katy, i Pooh hanno proposto un ampio repertorio di grandi successi, entusiasmando il pubblico con uno spettacolo di oltre due ore. E se loro cantano Chi fermerà la musica, uscendo dalla Highline Ballroom viene da chiedersi: chi fermerà i Pooh?