Da Napoli a New York per rilanciare il suo messaggio d'amore verso la sua città. Don Gennaro Matino, teologo e parroco napoletano, ha presentato il suo ultimo libro, Tetti di Sole in un incontro con i giornalisti Antonio Monda e Letizia Airos, organizzato alla pizzeria napoletana Ribalta, per l'occasione trasformata in un circolo culturale. La presentazione è stata anche un momento di riflessione sulle condizioni di Napoli che, secondo don Gennaro, deve diventare di nuovo governabile e riprendersi la propria dignità.
Edito dalla neonata casa editrice Spazio Cultura Italia, fondata dal giovane cantautore e avvocato Mimì De Maio, il libro narra una storia ambientata nel quartiere di Antignano negli anni ’60.
Tetti di sole è un romanzo che racconta del presente partendo dal passato. Le storie e i personaggi si intrecciano in un flusso continuo di filosofie, angoli di storia, usanze e profumi di una Napoli che seppur distante mezzo secolo è ancora intatta.
“Questo libro – ha detto don Gennaro Matino – è rivolto ai napoletani affinché si prendano le proprie responsabilità e non lascino la città. Soprattutto non devono smettere di sognare”. Secondo don Gennaro è anche ora di smetterla con la visione olistica di Napoli, quella fatta di stereotipi che la limitano alla solita immagine di pizza e mandolino. “Napoli non è solo questo – ha continuato – c'è anche una storia alta e una quotidiana raccontata a tutti i livelli dalla gente che ci vive”.
Nel libro si parla di rassegnazione e di rivoluzione in modo lucido, con i piedi piantati un po’ a terra e un po’ sulle nuvole. Nuvole che però a un certo punto del racconto diventano raggiungibili ai tanti. Si trasformano da ambizione, obiettivo sperato a risultato palese. E allora si tira un sospiro di sollievo. Come alla fine di una gara. La rivoluzione deve partire dentro di noi. Ed in tanti è già partita: è grazie alle tante piccole rivoluzioni che Napoli esiste ancora e soprattutto è intatto quel legame di sangue che ogni napoletano ha con la propria terra. Una rivoluzione che parte dagli ultimi per travolgere i prepotenti e le secolari ingiustizie.
In occasione della presentazione del libro a New York, l'autore ha auspicato una rivoluzione non violenta, che metta nelle mani di chi è sfruttato carta e penna, per riappropriarsi di leggi giuste, che siano un pane condiviso per tutti e non per pochi.