I libri sono sempre stati strade maestre, sono stati i fiumi navigabili ma anche i ponti sopra a quei fiumi. Al pari di cinema e musica (e delle lettere degli emigrati), hanno portato l'America in Italia. Cambiandola. Ciò è vero in particolare per New York, città di cui tanto si è scritto, con Thomas Wolfe e Jack Kerouac, Dorothy Parker e Candace Bushnell, Jonathan Franzen e Jonathan Safran Foer, Truman Capote e Paul Auster, e solo per menzionare alcuni nomi.
È vero anche il contrario. Anche un po' di Italia è arrivata in America attraverso i libri. Forse con minor forza – a causa della diversità delle rispettive industrie editoriali – ma lasciando comunque un segno. Imparando a farsi apprezzare e amare. Non solo: a tutt'oggi a raccontare l'America e New York all'Italia sono alcune delle firme più importanti del giornalismo italiano, e non potrebbe essere altrimenti considerato che, nonostante tutti i cambiamenti epocali in corso nel mondo, la cruna dell'ago è ancora lì. È per l'America – e per Manhattan – che tutto ciò che conta deve passare, prima o poi.
Per questo una nuova rubrica dedicata ai libri, dunque. Una rubrica settimanale, che come vuole la tradizione ritornerà ogni domenica, anche se ogni giorno è buono per la lettura. Senza preclusioni di sorta. Senza porre barriere e considerando anche l'editoria elettronica, quando è il caso.
Si parlerà di libri e autori americani tradotti in Italia, o che speriamo lo siano quanto prima. Nonché di libri o autori italiani tradotti in America, o che potrebbero esserlo, e che vogliamo aiutare a fare conoscere. Riguardo a questi ultimi, daremo spazio non solo a nomi già noti del panorama culturale italiano, ma anche e soprattutto ad esperienze nuove, fresche, a volte di nicchia, a volte legate ad aspetti dell'Italia poco conosciuti sia in Italia sia soprattutto negli States: accanto alla Napoli di Elena Ferrante, tanto per dire di un'autrice che si è imposta anche negli USA, la Calabria "albanese" di Carmine Abate o il Sudtirolo di Kareen De Martin Pinter, e così via.
Cammineremo sul lato dei libri, dunque. Che, per parafrasare la nota canzone, consideriamo un lato particolarmente eccitante, nervoso, wild, della vita. Perché siamo convinti che leggere non sia solo una forma di intrattenimento. Che ci siano carne e sangue, in quelle pagine.
Fateci sapere quel che ne pensate. E buona lettura.
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