"If you were a man, you'd make a good detective". In origine, Ellie Stone doveva essere un uomo. La protagonista di Styx & Stone – il romanzo scritto da James W. Ziskin, ex direttore della Casa Italiana Zerilli-Marimò – ha subìto diverse riscritture e revisioni, prima di diventare l'eroina della serie di gialli pubblicati per Seventh Street Books. Merito dell'agente di Ziskin che, per sua stessa ammissione, ha avuto, in prima battuta, l'intuito e la sensibilità di orientare la crime novel verso una direzione più palpabile, anche se ammette l'autore, "scrivere immedesimandoti in una donna o in un uomo, non fa differenza".
Styx & Stone è il primo di una serie di romanzi ambientati sulla scena del crimine, nella Manhattan anni Sessanta. "È già pronto il secondo capitolo, in uscita a giugno 2014, ma con situazioni sempre rinnovate e differenti", anticipa Ziskin, introdotto da Stefano Albertini (attuale direttore della Casa Italiana) con le seguenti parole: generosità intellettuale. La vera sfida dello scrittore? "Le ricerche in ambito storico, per restare il più fedele possibile al tempo dell'ambientazione". "Mi ricorda la serie tv Mad Men" dice Albertini. "Forse la prima stagione — replica Ziskin — in effetti, ci troviamo in un periodo in cui gli Stati Uniti d'America guardavano al futuro, dopo una decade di conservatorismo". Nel libro ci sono anche riferimenti alla seconda guerra mondiale, in particolare alle leggi razziali e all'olocausto.
"Umberto Eco dichiarò di aver voluto scrivere Il nome della rosa perché, in fondo, voleva uccidere un monaco. Così è accaduto per te, James? Tu volevi uccidere un professore?" domanda ironico il direttore della Casa Italiana, dove il libro è stato accolto con successo. "Chissà, forse sì. Ma quello che mi premeva descrivere era l'ego, l'estrema conservazione della propria reputazione in ambito accademico" commenta l'autore di Styx & Stone, che ha già tutte le carte in regole per l'opzione cinematografica (Ziskin conosce bene Hollywood dove attualmente vive).

James W. Ziskin, durante la presentazione del suo libro alla Casa Italiana Zerilli-Marimò
Al centro della trama, di cui possiamo raccontare ben poco per non rovinare il contenuto, c'è la ventitreenne Ellie, una ragazza moderna col pallino per il giornalismo, vuole diventare reporter. Ellie è costretta a sbarcare a New York City perché il padre, un rinomato studioso di Dante, è entrato in coma dopo che qualcuno lo ha colpito con una randellata in casa. Se la polizia sospetta del solito tentativo di rapina, Ellie, dopo un secondo attentato alla vita del padre, comincia a covare alcuni dubbi, e quello che sembrava essere un incidente o un episodio isolato si rivela qualcosa di misterioso e sfuggente. Di lì a poco, un altro professore della Columbia viene trovato morto, e allora per Ellie le investigazioni hanno inizio. A suo modo. Senza regole. Quello che troverà, sguscia tra insidie e gelosie dei colleghi accademici, fino alla possibilità di una redenzione tutta personale, dinanzi agli occhi in dormiveglia del padre. Una corsa contro il tempo, prima che l'assassino colpisca di nuovo. La curiosità è che la catena di omicidi si sviluppi all'interno del dipartimento italiano della Columbia University: "Per fortuna non lo ha ambientato alla Casa Italiana" aggiunge Albertini, sollevato dal fatto che, nel metatesto, Ziskin non abbia conti in sospeso con la precedente direzione. È soltanto un libro, o no?