Si dice che acquistare un’opera d’arte sia un investimento emozionale. Lo dimostrano questi dati: tre persone su cento comprano un dipinto, una scultura o altro solo per speculare (quindi, magari, per rivenderla nel giro di poco tempo dopo averla restaurata e valorizzata), mentre le restanti 97 persone lo fanno perché attirate dallo stile dell’opera, dal suo autore, dall’epoca in cui è stata realizzata e via dicendo.
Comunque stiano le cose, il mercato dell’arte sta andando davvero alla grande: nell’ambito di numerosi sondaggi condotti da Deloitte e ArtTactic nel corso degli anni, è infatti emerso che il suo giro d’affari è raddoppiato a livello mondiale, passando da 35,9 miliardi di euro di ricavi nel 2005 a 63,8 miliardi di euro nel 2020, nonostante la pandemia e basandosi quasi del tutto sulle vendite online. L’arte sta diventando insomma anche un trend ormai alla portata di molti, anche se non ancora di tutti.
Difficile per un collezionista senza un ricchissimo budget acquistare le opere di alcuni artisti inavvicinabili come Leonardo Da Vinci, Modigliani, Picasso, Monet, Munch, Warhol, Hockney, Bacon, Rothko, Renoir, Matisse, Fontana: sono questi gli artisti più costosi battuti all’asta negli ultimi anni. Le loro opere sono state aggiudicate (talvolta a misteriosi acquirenti o a fondi di investimento) per decine di milioni e in qualche caso anche per centinaia di milioni di euro. Ma niente paura, perché sul mercato oggi ci sono migliaia di opere che possono rivelarsi un ottimo acquisto. Peccato però che il mondo del collezionismo abbia la fama (sbagliata) di essere accessibile solo a chi ha una grande fortuna da investire, o ancora a chi ha le conoscenze artistiche, o entrambi. La gente, anche se appassionata o perlomeno incuriosita, è spesso riluttante perché non sa a chi rivolgersi e ha paura di andare in perdita con un acquisto errato. Dunque, come capire cosa acquistare e dove? Servono esperti e studi legali attenti.
Si potrebbe cominciare leggendo un libro, Collecting Art (2019) che è una guida non artistica per collezionisti e appassionati d’arte, un passo importante per capirne di più anche in termini legali e fiscali, quelli che caratterizzano da sempre il mercato dell’arte. Perché al di là dell’aspetto artistico, ogni opera porta con sé anche innumerevoli risvolti fiscali e legali. E poi, altro passo importante, servirà un Art Advisor. Ma chi è esattamente?

L’Art Advisor è una figura professionale indipendente e altamente qualificata che ha il compito di assistere il cliente nella compravendita di opere d’arte, nello svolgimento delle attività di valutazione del patrimonio (inventari, perizie, analisi scientifiche e due diligence), nella liquidazione dei beni attraverso i canali più idonei o nella gestione del loro valore nel tempo tramite l’individuazione delle migliori soluzioni di logistica, assicurazione e conservazione delle opere.
Per quanto possa sembrare insolito, questa figura professionale è di fatto nel mondo dell’arte la più simile e sovrapponibile a quella del collezionista connoisseur. L’Art Advisor deve avere conoscenza e padronanza di tutte le materie sopracitate e riuscire a creare una perfetta comunione di intenti con il collezionista basata sulla fiducia reciproca. Gli obiettivi, ad esempio, devono essere comunicati sin dal principio da entrambe le parti in causa. Si andrà a costituire una collezione da lasciare a un museo? In eredità? Trattasi di speculazioni di breve, medio o lungo termine?

Stefano Loconte è a capo dello studio legale Loconte&Partners, con sede a Milano, Bari, Roma, Londra e New York. A differenza di altri studi, Loconte&Partners focalizza il proprio raggio d’azione sulla gestione patrimoniale (wealth management) inserendo l’Art Advisory tra i servizi accessori a quest’ultima e anche avvalendosi del mandato fiduciario e del trust (attraverso specifiche società ad esso riferibili per lo svolgimento di entrambe le attività) per l’attuazione della strategia di pianificazione patrimoniale ritenuta opportuna.
“Arte e wealth management sono mondi apparentemente lontani, ma oggi sempre più interrelati e questo dipende principalmente da due fattori – ci dice Loconte – da un lato, il successo di un numero sempre crescente di esposizioni d’arte connesso a un incremento esponenziale del business da loro generato; e dall’altro, nell’ambito corporate, l’urgenza di diverse banche e istituzioni private di fornire una consulenza artistica oltre che finanziaria ai propri clienti. Nel corso del tempo abbiamo infatti ricevuto svariate richieste sia da parte dei clienti che da parte dei partner finanziari con cui collaboriamo che ci hanno convinti che dotarci al nostro interno di un team specializzato nel settore Arte e Beni da collezione fosse a questo punto un passo fondamentale da compiere. Ogni giorno cerchiamo di creare una piattaforma condivisa che metta in dialogo fra loro consulenti finanziari, family office, avvocati, commercialisti e tutti coloro che per primi si trovano a gestire questi asset nei portafogli dei loro clienti e i professionisti che se ne possono occupare, con indipendenza ed autorevolezza, quali dealers, advisors e case d’asta. Aprire una sede a New York nel 2018 è stato un ulteriore tassello in questa direzione; abbiamo voluto non solo dare maggiore respiro internazionale a tutte le nostre attività ma anche entrare in contatto e assistere clienti di New York nella gestione e protezione dei loro asset”.
Ad oggi proprio Loconte e il suo studio sono anche coinvolti nell’arte contemporanea e in attività filantropiche ad essa connesse. È il caso, ad esempio, di un progetto no-profit volto al finanziamento, sostegno e promozione di giovani artisti italiani under 35, che riveste la struttura giuridica di TRUST O.N.L.U.S.. L’iniziativa ha l’intento di sviluppare attività di utilità sociale nei settori della promozione dell’arte e della cultura, al fine di fornire supporto economico e laboratoriale ai giovani artisti durante il loro percorso accademico e post-accademico.

A seguito del lancio del primo bando, è stata anche inaugurata una campagna di crowdfunding con l’intento di raccogliere risorse per finanziare giovani artisti e consentire la continuità del progetto. La campagna di raccolta fondi prevede il coinvolgimento di una serie di artisti, come Luca Pozzi e il duo Ornaghi&Prestinari, attivi nel settore dell’arte contemporanea che contribuiranno all’iniziativa realizzando un progetto in digitale in tiratura limitata di sole 100 copie. Ogni sostenitore, a fronte di un’erogazione minima di 25 euro, riceverà come ricompensa il file di uno degli artisti coinvolti (il suo preferito), diventando così parte attiva e concreta nella riuscita di questa avventura artistica e tutta italiana.

Per il 2021 Italian Art Trust alla fine del bando ha deciso di premiare la giovane Alice Ronchi per il suo lavoro “Saetta”. Potente, elegante ed evocativa, la scultura rappresenta una grande saetta di quasi due metri che assume le sembianze di un totem e che ad esso si ispira non solo per la sua fisionomia e sviluppo verticale ma anche e soprattutto per il suo significato e definizione. Concepita a grandezza umana (180 cm), “Saetta (Totem)” si configura nello spazio come una presenza importante e un elemento misterioso al quale rivolgersi.