
La forza delle immagini, la magia di registrare un momento particolare dell’esistenza in modo da mantenerne viva la memoria anche in un momento difficile come quello che stiamo vivendo.
Lo sa bene come Carlotta Domenici De Luca, romana, 42 anni fotografa professionista da oltre 20. La sua attività artistica durante la pandemia si è concentrata su questo concetto: “Si può restare in casa anche restando in cam” (per cam si intende la macchina fotografica)”.
#iorestoincam è l’hashtag scelto per il progetto che ha lo scopo di raccontare la vita di tutte le persone che hanno subito la pandemia Covid-19. Dal 9 marzo 2020, Carlotta ha realizzato con la sua macchina fotografica con ritratti scattati ad alta definizione sul cellulare durante le videochiamate ad altre persone. Ad oggi sono più di 600 i soggetti immortalati da tutto il mondo. Tra questi anche il direttore de La Voce di New York, Stefano Vaccara.

Abbiamo chiesto a Carlotta di raccontarci quest’avventura.
Come è nata la tua passione per la fotografia ed i ritratti in particolare?
“Immaginate una bimba di sei anni che per la prima volta prende tra le mani una polaroid, la magia di poter ammirare ciò che aveva visto nel mirino, piccoli quadratini bianchi che parlavano e raccontavano ognuno una storia diversa. Ne sono stata subito affascinata, il pomeriggio, dopo la scuola, con la mia famiglia mi divertivo a creare situazioni, scene di famiglia le chiamerei oggi. All’epoca erano immagini divertenti a cui puntualmente davo un nome con un pennarello nero e le attaccavo su album imbottiti con le pagine appiccicose.
Da li in poi, ho iniziato ad un avere una vera e propria passione, mio padre mi regalò la prima Nikon a 16 anni.
Nel 1997 andai a seguire la mia prima gara di windsurf sul lago di Garda e capii che era esattamente quello che volevo fare, mi piaceva raccontare il mondo nascosto, gli sguardi che “disegnavano” tante diverse sensazioni.
Le persone hanno il fascino di essere uniche, ognuno di noi nonostante sia un essere umano ha delle caratteristiche diverse da tutti gli altri. Iniziai con gli sport estremi, windsurf, Bmx acrobatica, pattinaggio in struttura, la bellezza del gesto atletico più complesso e gli atteggiamenti di ogni atleta che ho scattato. Penso di essere riuscita a percepire quella forza e quella follia che diventano il segreto della realizzazione sportiva ed umana.
Poi nel 2002 complice un infortunio, ho sentito il bisogno di cambiare e ho iniziato un percorso che davvero entrava nel profondo”.

E poi è arrivato il teatro.
“Il mio primo spettacolo teatrale lo fotografai con la regista Argentina Beatrice Bracco, lei in piccolo teatro di Roma mi diede un consiglio che mi fu prezioso per il resto della mia carriera: il nero é un attore, non levarlo dalla scena, dagli la forza di poter essere un complice adatto ad ogni situazione, aiuterà il tuo lavoro e darà agli attori quella profonda forza comunicativa di cui hanno bisogno.
Io venivo dal mondo dello sport, colori saturi, luci naturali, azione, movimento, qui tutto doveva in certo qual modo fermarsi, interiorizzai il consiglio e entrai a far parte delle Molteplici vite degli attori che ogni sera mettevano in scena un copione denso di forza ed emozione. Ma la mia strada non era ancora definita e il destino mi fece incontrare su un aereo da Cagliari a Roma il duo comico Lillo & Greg, seduta vicino a Claudio Greg Gregori mi feci coraggio e gli domandai se potevo fotografare un loro spettacolo e la domenica successiva mi ritrovai in un altro teatro di Roma a fotografare una coppia comica che non solo aveva il potere di far divertire il pubblico ma sopratutto il merito di farlo in modo intelligente.
Da li in poi lavorai in molti teatri e condivisi con loro la bellezza di essere una “famiglia“, il dietro le quinte di uno spettacolo é un esperienza bellissima che regala ad un fotografo la giusta ispirazione per raccontare in modo davvero eccezionale la vita “segreta” di uomini e donne, che lavorano e preparano minuto dopo minuto la loro migliore interpretazione per un pubblico “affamato “ di curiosità e voglia di provare delle sensazioni durature e a modo loro colorate”.

Il lockdown ti ha bloccata come tutti noi. Che reazione hai avuto a doverti fermare di botto?
“Fermarmi non é mai stata un’opzione per me, avevo capito da fine gennaio che visto la natura di questo virus, nessun paese del mondo era davvero al sicuro e la conferma mi arrivò da una serie di disdette lavorative.
Cosi piano piano iniziai a dedicarmi a tutte quelle cose che non avevo il tempo di fare, avevo comprato da poco una nuova macchina fotografica e parlando con mio padre una sera su Skype, decisi di chiedergli di fare un ritratto, quando vidi il risultato mi accorsi di cosa potevo davvero fare, così nacque iorestoincam”.

Come ti sei organizzata?
“Iorestoincam ha un ideazione e una realizzazione abbastanza complessa, tecnicamente ogni immagine nasce da un colloquio che io faccio con la persona durante la videochiamata, lo scatto può avvenire in modo spontaneo oppure essere il risultato di una collaborazione, ognuno vuole raccontare la sua Storia ed io cerco di raccontarla nel modo migliore possibile.
Facendo il fotografo nel mondo dello spettacolo ho usato i miei contatti, la cosa sorprendente é la trasversalità di questo progetto e il fatto che ogni persona fotografata mi ha inviato dei contatti di altre persone che facevano parte della loro cerchia di amicizie.
In modo utopistico avevo iniziato a fare uno schema sul computer ma poi il vecchio e caro quaderno ha “vinto” la competizione e ad oggi, sono felice di fare questo lavoro utilizzando sia supporti digitali che analogici e manuali.
Una volta finito lo shooting virtuale lavoro i file nativi (Raw) su Photoshop, li trasformo in Bianco e nero e li metto a punto, dopo di che li invio alla persona interessata e insieme e ci tengo molto a specificarlo insieme effettuiamo la scelta che poi viene corredata da alcune informazioni: Il nome il cognome la città e il paese e una frase che li rappresenta in questo momento di isolamento. Dopo che tutti i passaggi sono stati effettuati procedo alla pubblicazione digitale su tre canali differenti, Instagram, Facebook e sito ufficiale” .

Che risposta hai avuto?
“Iorestoincam ha avuto un buon responso: ho fotografato più di 600 persone in varie parti del mondo.
Sono molto felice perché oltre ad essere impegnata nel raccontare un periodo storico speriamo irripetibile ho avuto l’occasione di conoscere persone davvero interessanti con le quali ho instaurato dei rapporti di amicizia digitale davvero confortanti”.
Ora che la quarantena è finita come si evolverà il tuo progetto?
“Non sono sicura che la quarantena sia finita onestamente, credo che l’economia sia in un momento davvero molto pericoloso e che era necessario riavviare l’intero meccanismo, purtroppo non tutti i lavori sono ripartiti ne ripartiranno in tempi stretti, comunque per quanto mi riguarda sto continuando a scattare e nella seconda fase é in lavorazione un libro fotografico e delle mostre itineranti in varie parti del mondo” .

C’è qualcosa che ti mancherà di questo strano periodo?
“Vivo una vita molto diversa dalle altre persone, sono una solitaria che apprezza la compagnia di qualità, ho un fidanzato fotoreporter Carlo che ha raccontato il lockdown, le terapie intensive e ora la ripresa. Ho iniziato questo periodo con uno strano peso sul cuore dato dalla paura e dall’incertezza ma sulla mia strada grazie a questa idea ho trovato tanti nuovi amici e tante, tante belle ispirazioni”.
Carlotta Domenici De Luca, ha iniziato la sua carriera nel 1997 negli sport estremi, per poi arrivare nel mondo dello spettacolo nel 2002. Ha fotografato molto in teatro, in particolare con la coppia comica Italiana Lillo & Greg, e moltissimi altri attori del panorama teatrale. Ha lavorato per la Rai, facendo servizi sia nell’ambito televisivo, palinsesto Rai 1, Stracult Rai 2, e in particolare in quello radiofonico per 4 anni collaborando con programmi dell’emittente di Rai Radio 2. Oltre ad essere una fotografa ritrattista, ho scritto e pubblicato due Romanzi Noir: La Doppia Anima Del Bianco nel 2018 e la Doppia Anima Del Nero nel 2019. Il progetto e i lavori sono visibili su www.carlottadomenicideluca.it.