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June 5, 2019
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June 5, 2019
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Il Brooklyn Museum di New York rende omaggio a Garry Winogrand

Un viaggio nell’America degli anni ‘60 grazie allo street photographer americano del Bronx

Floriana FrigentibyFloriana Frigenti

Installation view, Garry Winogrand: Color, May 3, 2019 - December 8, 2019. Brooklyn Museum. (Photo: Jonathan Dorado)

Installation view, Garry Winogrand: Color, May 3, 2019 - December 8, 2019. Brooklyn Museum. (Photo: Jonathan Dorado)

Installation view, Garry Winogrand: Color, May 3, 2019 - December 8, 2019. Brooklyn Museum. (Photo: Jonathan Dorado)

Installation view, Garry Winogrand: Color, May 3, 2019 - December 8, 2019. Brooklyn Museum. (Photo: Jonathan Dorado)

Time: 3 mins read

Il Brooklyn museum ha aperto il 3 maggio la mostra “Garry Winogrand: Color”, dedicata allo street photographer e alle sue foto- diapositive a colori in un’installazione quasi interamente ‘multimediale’.

Winogrand, newyorkese del Bronx e di famiglia operaia ebrea-americana, è uno dei fotografi più prolifici mai esistiti prima del ‘digitale’: quando è mancato improvvisamente a 56 anni ha lasciato in eredità un archivio fotografico di un milione di foto (tutte scattate con la sua Leica)  che rappresenta un vero e proprio excursus della storia americana tra gli anni 50 e i primi anni 80.

“Scattare, scattare sempre, in qualsiasi circostanza” era infatti il motto del fotografo americano che negli anni ha prodotto più di 45.000 diapositive a colori e lasciato 10.000 rullini non sviluppati.

Winogrand fotografava di tutto, si perdeva nelle folle e tra la gente e scattava anche mentre attraversava la strada e infatti non sono poche le foto sbilenche.

posthumous reproduction from an original 35mm transparency

Il cuore dell’installazione al Brooklyn Museum è una stanza dove più proiettori mostrano, su due pareti  poste l’una di fronte all’altra, una sequenza di 450 foto a colori, per lo più inedite e selezionate tra centinaia di migliaia.

La scelta delle 450 foto in visione deriva da un accurato e intenso lavoro di studio e ricerca delle foto a colori di Winogrand che il Brooklyn museum ha condotto con l’archivio Garry Winogrand di Tucson in Arizona. Un pool di esperti ha visionato e scannerizzato migliaia di diapositive per poi categorizzarle in otto tematiche che riguardano soggetti diversi e approcci diversi.

Le foto “Coney Island” risalgono al periodo in cui Winogrand era un fotografo free-lance per alcune riviste e scattava sia in bianco e nero che a colori portandosi dietro le due macchine fotografiche. Coney Island è uno dei suoi posti preferiti per i cieli limpidi e per i soggetti che fotografava sulla spiaggia.

“Early color” (Primi colori) è il periodo in cui Winogrand comincia a muoversi nel mondo della fotografia pubblicitaria e si cimenta anche nei ritratti di personaggi famosi (fotografa’ anche Marilyn Monroe per esempio).

“In the streets” (In strada) è la fase che corrisponde ai primi anni 60, quando lui stesso si considera un fotografo più ‘coinvolto’ e sono anche gli anni della sua prima mostra.

Winogrand comincia qui a scattare per strada e con una macchina con il grandangolo. In particolare gli anni 1961-1962 sono gli anni del quartiere Midtown di Manhattan, delle strade newyorkesi, dei parchi, degli uffici,  delle piazze…le foto di quegli anni ricordano la serie televisiva “Mad-man”

posthumous reproduction from an original 35mm transparency

“Portraits and still life” (Ritratti e natura morta) sono le foto dei dettagli, l’occhio di Winogrand e il suo obiettivo fanno uno zoom sulle vetrine dei negozi, sui dettagli dei corpi, su un guanto di merletto, o sul viso di una persona. La sua fotografia, quando si tratta di fotografare le persone per strada, è molto sfacciata, lui fa primi piani ad un pubblico inconsapevole, a cui poi sorride, come per scusarsi, dopo avergli rubato una foto.

“On the road” (Sulla strada) – siamo a metà’ anni 60 quando riceva una borsa di studio dal Fondazione Simon Guggenheim con lo scopo di documentare la ‘vita americana’. Si prende una vecchia Ford Fairlane e viaggia attraverso diciassette stati americani con l’idea di parlare di consumismo, di pregiudizi razziali e di genere. Pur essendo gli anni successivi all’omicidio Kennedy e quelli della guerra in Vietnam, le sue foto sono piene di speranza e ironia.

“Travels” (Viaggi) – sono appunto le foto che parlano di viaggi, e lui ne faceva tantissimi. Non gli piaceva volare ma fotografare gli aeroporti si!

“Women” (Donne), sono molte le donne di questa sezione e degli anni successivi al fallimento del suo primo matrimonio. Alcune foto riprendono donne da sole, altre, donne in gruppo che passeggiano a braccetto nel Garment district di Manhattan.

L’ultima sezione “White masculinity” (Mascolinità’) è dedicata agli uomini in abito, uomini bianchi soprattutto.

Al centro di questa lunga sala, molti divani accuratamente collocati perché ci si possa sedere ad ammirare le diapositive che scorrono, che era quello che faceva Winogrand con i suoi amici visto che non aveva quasi mai abbastanza soldi per stampare le sue pellicole.

Nell’ultima sala, l’unica dove le foto sono fisiche, stampate e incorniciate, si possono ammirare le foto in bianco e nero che lo hanno reso celebre: World’s Fair, New York City 1964, Central Park Zoo e New York City 1967.

La mostra è una bellissima retrospettiva sul lavoro di Winogrand ma anche un piacere per gli occhi di chi è innamorato di New York ed ha nostalgia degli anni passati.

 

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Floriana Frigenti

Floriana Frigenti

Sono nata in un piccolo paese del salernitano senza biblioteche né librerie, ma sono cresciuta comunque con la testa tra i libri e il sogno di vivere in una grande città. L’approdo a New York è arrivato dopo una lunga circumnavigazione: gli studi in management internazionale a Milano, una carriera nel marketing digitale prima a Berlino e poi a Londra, innumerevoli viaggi per provare, vedere e sentire tutte le emozioni. Sono una scrittrice appassionata di tutto ciò che è bello e ne tengo un resoconto qui https://www.instagram.com/spaghettisubway/

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