Lo confesso, sono cattolica, e non avevo mai sentito parlare di San Filippo Neri né, tanto meno, degli Oratoriani. Ciò, almeno, fino a poco tempo fa, quando ho deciso di salvare una chiesa abbandonata situata in una piccola città della Toscana.
Qualche retroscena
Sono un’italo-americana di prima generazione, madre italiana e padre americano, e vivo a Nashville, in Tennessee. Nel 2011 io e mio marito Tim abbiamo acquistato un piccolo appartamento a Castiglion Fiorentino, una città in Toscana, ubicata tra Arezzo e Cortona e vicino a dove risiedono i miei parenti toscani.

Spesso descrivo Castiglion Fiorentino come di fatto esso è: un magico paese medievale su una collina. La nota scrittrice Frances Mayes, tuttavia, lo dipinge in maniera ancora più precisa quando scrive che è “un intatto villaggio medievale arroccato dove finiscono gli ondulanti colli che circondano la Val di Chio, e che producono un ottimo olio d’oliva. All’interno delle mura, strade ampie quanto un carro conducono ad una terrazza sul mondo che offre una vista panoramica incorniciata dal magnifico loggiato progettato da Vasari”.

Un gioiello nascosto in una strada da carri
Nel centro storico di Castiglion Fiorentino, nello stesso vicolo esclusivamente pedonale dove è situato il nostro appartamento se ne sta, praticamente inosservato e chiuso con assi di legno, un edificio in pietra risalente al Medioevo. Tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento questo edificio ospitava alcuni religiosi che prestavano servizio per la comunità locale. Nessuno è entrato nell’edificio per più di cinquanta anni, perché era troppo in rovina e risultava pericoloso.

La cappella barocca e “l’anguilla elettrica”
Ubicata sotto i quartieri dove risiedevano i religiosi e collegata a essi da una scala, c’è una chiesa chiamata Oratorio di San Filippino. Come suggerisce il nome, la piccola cappella è intitolata a San Filippo Neri, “il santo della gioia” che, abbiamo scoperto, era celebre per la sua umiltà e senso dell’umorismo, così come per il suo amore e la sua compassione per i senzatetto, gli ammalati e i bisognosi, soprattutto se erano bambini. San Filippo Neri era anche chiamato “l’anguilla elettrica”, come spiega l’autore Barry Hudock, poiché essere in sua compagnia era abbastanza per “sentire una scossa alla propria pigra coscienza e far desiderare di vivere una vita migliore, senza mai sentirsi ritenuti folli o giudicati e condannati in alcun modo”.
San Filippo era solito dire “State buoni se potete” e “Carità, ed allegrezza, ovvero carità, ed umiltà”. Le sue convinzioni ed i suoi insegnamenti sono seguiti ancora oggi dagli Oratoriani, l’ordine religioso da lui fondato. Come San Filippo, i confratelli Oratoriani sono conosciuti per il loro riuscire ad accomunare nella preghiera religiosi e laici, per saper sorridere e provare gioia, aiutare la crescita spirituale e servire i meno privilegiati.
Avendo compreso chi fossero gli Oratoriani, è facile immaginarsi come San Filippino nel XVII e XVIII secolo fosse un luogo vivace ed una fiorente comunità dove anche le persone comuni potevano realizzare cose straordinarie. Adesso, tuttavia, il suo cadente aspetto esteriore, nascosto da contenitori per i rifiuti e macchine parcheggiate, si confonde con quello di un palazzo più grande. Come gli alloggi sul retro dell’edificio, così la cappella è interdetta al pubblico e anch’essa rimane inosservata ai passanti. Chiedete ad un qualsiasi cittadino di Castiglion Fiorentino dove sia ubicata San Filippino e, molto probabilmente vi sentirete rispondere che non ne ha mai sentito parlare.
Per tre anni io e Tim siamo passati di fronte alla triste struttura di San Filippino e l’unica cosa di cui abbiamo notato il progresso è stato il degrado. Perché è stato consentito che questo edificio così ricco di storia sparisse? Perché nessuno ha fatto qualcosa per salvarlo? La risposta: Crisi. Niente soldi.
Questo è soltanto uno degli incalcolabili tesori che stiamo perdendo in tutta Italia.
Qualcuno lo deve salvare
Un giorno, per una ragione che è difficile da spiegare, ho compreso che la persona che doveva salvare San Filippino ero io e, automaticamente, mio marito Tim. Mi preme aggiungere che né io né mio marito abbiamo mai tentato qualcosa di simile. Devo anche dire che, quando prendemmo la nostra decisione, non avevamo visto gli interni della cappella. Perciò, convincere mio marito che la mia epifania fosse una grande idea, sarebbe stato il mio primo miracolo.
“Ci sono tanti italo-americani negli Stati Uniti, soprattutto quelli di Tuscan heritage, che vorranno aiutare la loro amata patria” affermai fiduciosa. “Creeremo un’associazione no profit per raccogliere fondi in America e collaboreremo con l’Arcidiocesi di Arezzo, proprietaria dell’immobile, così che la cappella potrà essere restaurata e nuovamente aperta”.

Approfondendo…
Dopo un incontro ad Arezzo con l’Arcivescovo Riccardo Fontana, molto felice e grato, eccoci all’interno di San Filippino. Siamo rimasti estasiati. Abbiamo visto sculture di cherubini sorprendentemente belle, che sono alcuni degli esempi più belli dell’arte barocca in Toscana. Un antico soffitto a cassettoni lignei del XV secolo, che si dice sia il più antico della città, dorato e con un impressionante blu cobalto. Uno stupendo balcone ligneo dipinto a mano che incorpora il coro. Affreschi intatti. E questo tanto per cominciare. Certo, ci sono ovviamente danni e decadenza dovuti a decenni di incuria, il soffitto da cui entra acqua e notevoli quantità di escrementi a causa dei piccioni curiosi che sono riusciti ad entrare attraverso vetri rotti. Nonostante ciò la cappella è ancora meravigliosa e fortunatamente siamo arrivati in tempo per salvarla e riportarla alla sua gloria originale.
Quanto occorre?
Soltanto 350.000 dollari, secondo la stima ufficiale fornita dalla Arcidiocesi di Arezzo, per restaurare completamente gli interni e l’esterno dell’Oratorio di San Filippino. Una volta restaurata, la cappella, che è ancora consacrata, ospiterà nuovamente cerimonie religiose e civili, da cui trarrà beneficio tutta la comunità e ciò costituirà un apprezzato volano per l’economia della nostra città adottiva.
Per la seconda fase è stato stimato occorrano 250.000 dollari. Ciò per ristrutturare e ammodernare gli appartamenti al di sopra della cappella, così da fornire alloggi per studiosi, religiosi, artisti e pellegrini di ogni sorta che fanno visita al paese.
I progressi fatti
- Abbiamo creato un’associazione no profit esentasse 501(c)(3) negli Stati Uniti, Friends of San Filippino. Il 100 per 100 delle donazioni è per i restauri. Non abbiamo personale retribuito. Tutto il lavoro è svolto da volontari.
- La maggior parte dei volontari è costituita da cittadini di Castiglion Fiorentino. Quando si è diffusa la voce sul nostro progetto, attraverso la nostra pagina Facebook e il nostro sito web, la gente del paese ha aderito entusiasticamente. I professionisti (contabili, fotografi, ingegneri, proprietari di aziende, e molti altri ancora) prestano i loro servizi gratuitamente e artisti locali donano le loro opere il cui ricavato va per il progetto. Un gruppo di cittadini ha creato un’associazione gemella, Amici di San Filippino, che ha già iniziato a tenere raccolte di fondi.
- I giornali e le reti televisive locali hanno seguito la nostra storia. È apparso un articolo sul progetto nella rivista The Florentine e in vari altri organi di stampa negli Stati Uniti e in Italia.
- Abbiamo iniziato a fare richieste di fondi ad ogni valida organizzazione che possiamo trovare.

Uniamoci e giungiamo agli estremi
Mentre ci muoviamo in questa fase cruciale di raccolta fondi per il nostro progetto, penso spesso a San Filippo Neri, che adesso è il mio santo preferito.
Fa che sia ancora di più come San Filippo, io prego. Che io possa sempre ricordare e seguire il suo richiamo all’agire: “Se volete giungere ad estremi, giungetevi nella dolcezza, nella pazienza, nell’umiltà e nella carità”.
E possa questo progetto ispirare altri a fare lo stesso.
Rita Morgan Richardson
Sono un’italo-americana con le radici nella bella città di Napoli e nella piccola Vinci in Toscana. Vivo a Nashville, in Tennessee, USA, dove insegno francese alle elementari. Ho intrapreso un progetto, Save San Filippino, per salvare e restaurare una cappella barocca abbandonata situata nel caratteristico paese sulle colline toscane, Castiglion Fiorentino.
Tradotto da Simone Guarnacci
Sono nato e vivo in Toscana, ho una Laurea Specialistica in ambito educativo. Appassionato della lingua e della cultura anglosassone, amo leggere, scrivere e fare sport. Sono interessato a comprendere le culture e le persone.
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