A New York tutto è possibile. Non è un falso mito. E’ possibile che, girando per le streets del quartiere Chelsea, tu trovi l’esposizione di un’artista di Castelvetrano. Dalla Sicilia direttamente al 530 sulla 25th West. È iniziata per caso l’avventura artistica di Lia Calamia: “aiutavo mio marito nell’arredamento di interni di un albergo. Una volta ho dovuto ideare un decorativo per un vuoto che non riuscivamo a riempire adeguatamente” e da lì non ha più smesso. “Oggi faccio affreschi, trompe-l’oeil e tutte le tipicità di una bottega del Milletrecento – ha spiegato la pittrice – Creo anche le cornici siciliane in foglia oro, le cosiddette cornici a guantiera”.
Le opere esposte sono state quotate attorno ai 3000 dollari: “Io mi considero un’artista emergente, quindi quella è la cifra –ha sottolineato Lia – Ma per me l’importante è stato testare il mercato americano, perché è libero. Nel contesto italiano funziona molto per carrozzoni pubblici, fatti dai politici. Io non mi sono mai prestata. In Italia ci sono i critici d’arte che si fanno pagare e tu dall’oggi al domani diventi famoso. Io volevo sincerità. E adesso so che posso farcela per merito”.
Nelle tele si respira il profumo della terra da cui Lia proviene: i tessuti intrecciati come corde, richiamano i mestieri di un tempo, la materia ancestrale. Creazioni che si rifanno al passato ma che sfruttano i mezzi dei tempi moderni. “Sono arrivata a New York, grazie al sito che ho messo su con mio nipote Gianluca. Le mie opere allora hanno iniziato a circolare sul web e sono stata contattata da Agorà”, una galleria newyorchese, che adesso la patrocinerà per un anno e mezzo.
Ora funziona così, si fa scouting sul web. “Poi però viene fatta una scrematura chiedendo dettagli su metodi, materiali ed esperienze” ha specificato la pittrice.
Intanto sulla piazza digitale si è avviato un tam-tam che ha messo Lia in contatto anche con altre gallerie all’estero: la mostra a Chelsea chiuderà il 19 luglio, poi l’artista potrebbe essere chiamata a Berlino o Chicago.