Un’esperienza cinematografica straordinaria, piena di emozioni, ricordi, risate ma anche rabbia. Stiamo parlando della proiezione al Bif&st-Festival del cinema di Bari del film W Wolinski di Mauro Cappellon: una commedia satirica ma soprattutto un omaggio a Georges Wolinski, forse il più noto dei disegnatori satirici uccisi nell’attentato compiuto nel 2015 nella redazione parigina di “Charlie Hebdo” (con lui persero la vita anche altre dieci persone, tra cui Cabu Charb, direttore della testata, e due poliziotti). Il film è un ricordo riuscito di Wolinski, tra commemorativo e commedia.
Con una trama avvincente e interpretazioni straordinarie, il film trasporta lo spettatore in un mondo di emozioni e avventure – con sempre in sottofondo le sferzanti vignette di Wolinski – utilizzando un cast di attori e vignettisti comici, quali David Riondino, Dario Vergassola, Vauro, Armando De Razza e bravi attori scelti per lo più tra la gente.
A Torre Santa Susanna, vicino Brindisi, Max, un regista teatrale (Riondino), vorrebbe a tutti i costi realizzare uno spettacolo in onore di Georges Wolinski, ma il suo agente (Vergassola), che non sa nemmeno chi sia il disegnatore (nato a Tunisi da madre italiana) gli consiglia sempre tutt’altro spettacolo. Ma Max è testardo e si mette alla ricerca del giusto cast: un pirotecnico insieme di caratteri e sogni.
W Wolinski ben incarna l’anima dell’irriverente disegnatore, un moralista che rifletteva sulla società, ridendo. Un illuminato, tant’è che su molti temi le sue vignette hanno anticipato i tempi.Ne abbiamo parlato con il regista, Mauro Cappelloni.
Il film è anche un atto d’accusa contro l’integralismo, che è proprio il contrario di quanto rappresenta la satira.
“Il film è un atto d’accusa contro tutti gli integralismi, di qualunque tipo. Ho preso spunto da quell’attentato per raccontare come le istituzioni danno spazio a chi appartiene ad una certa cerchia e si oppongono a chi propone qualcosa di diverso, di provocante”.
Molto riuscita la scelta di utilizzare Vauro in un ruolo che sa di contrappasso: quella di un ex disegnatore satirico che non ha più voglia di uno spirito anarchico e vuole fare i soldi.
“Vive infatti a Roma in un attico con terrazza e soprattutto ha conosciuto Capalbio, ha conosciuto il denaro, il successo e questo gli ha fatto cambiare idea. È un po’ l’emblema di chi mette le idee dopo il denaro. Con Vauro siamo amici e ha accettato sorridendo di far parte del cast”.
Cosa era per lei Wolinski?
È un film che aiuta ad alleviare il clima attuale di propaganda politica soffocante. Cosa era per lei Wolinski?

“Purtroppo chi ha sempre fatto il disegnatore satirico, specialmente in Francia, non c’è più: sono stati cancellati da quell’attentato, ma ridere, sorridere dei propri difetti, di quelli della società in cui viviamo, metterli in evidenza con una battuta di spirito è qualcosa che appartiene ai grandi, non alle persone senza sogni e che non sanno mettersi in dubbio sulla loro vita e su ciò che li circonda, come invece era Wolinski”.
Ha inoltre il pregio di mettere a fuoco l’importanza, la creatività di Wolinski attraverso scene che riportano alla mente proprio la sua sferzante satira.
“Si, abbiamo talvolta preso alcune sue vignette significative e su di esse abbiamo costruito la sceneggiatura di qualche vicenda. L’intento mio e degli autori era quello di mettere in evidenza la profondità di pensiero di Wolinski, che era famoso soprattutto per vignette provocanti, accusate talvolta di essere quasi pornografiche addirittura. Erano sicuramente forti, ma quanto metteva nel disegno permetteva di far passare pensieri e concetti che in modo diverso non sarebbero stati mai capiti nella loro profondità. Ci sono servite come base ispirazionale della sceneggiatura. Comunque, ci siamo tutti molto divertiti nel girare il film”.
Budget? Distributore?
“Il budget è stato di 300 mila euro. Per la distribuzione c’è l’ìnteressamento di un interlocutore francese. Per l’Italia ci affidiamo ad Equinozio Distribuzione”