Giunta alla ventiduesima edizione “Open Roads” è la rassegna di cinema italiano più importante in Nord America. Perché presenta film contemporanei, retrospettive di registi importanti, permette al pubblico newyorkese di incontrare i protagonisti e gli autori dei film al cinema, alla Casa Italiana Zerilli Marimò, all’Istituto di Cultura, ma soprattutto perché si svolge nell’ambito delle rassegne di Film al Lincoln Center, una vetrina americana, cioé, e di assoluto rispetto.
La rassegna, organizzata da Cinecittà, quest’anno porta film molto diversi per raccontare aspetti diversi della nostra società (i collegamenti ad articoli precedentemente pubblicati su La Voce di NY sono per chi ne volesse sapere di più).
Si inizia con “Il colibrì” ovvero “The Hummingbird” di Francesca Archibugi, tratto dal romanzo di Sandro Veronesi dallo stesso titolo vincitore del Premio Strega 2019. E’ la storia di un uomo integro, con valori antichi, che lotta contro le maree della vita per rimanere saldo al suo posto. Una storia che si dipana nell’arco di tre, addirittura quattro generazioni tutte parte della sua vita. Con un montaggio molto veloce, a volte spiazzante, il film corre nel tempo restando quasi fermo nello spazio: una villa che guarda sul Mare Tirreno, come il protagonista nell’ultima scena. “The Hummingbird” si avvale di interpretazioni fantastiche: dal protagonista Pierfrancesco Favino, a Nanni Moretti nel ruolo dello psicologo, all’amore di sempre Bérénice Bejo, e poi Laura Morante, Kasia Smutniak, Sergio Albelli.
“Chiara” di Susanna Nicchiarelli, è la storia sempre affascinante di Chiara d’Assisi, la giovane che abbandona famiglia e ricchezza per fare voto di povertà e unirsi a Francesco d’Assisi e i suoi seguaci. Interpretato da Margherita Mazzucco (protagonista di La mia amica geniale su HBO) il film si avvale di effetti particolari per raccontare una storia antica e sempre moderna.
“Delta”, opera seconda di Michele Vannucci, è un western fluviale che racconta lo scontro fra bracconieri e pescatori sul Po, italiani e immigrati travolti dall’ansia della sopravvivenza. Racconta una Italia attraversata da violenza, odio, paura del diverso e crimini contro l’ambiente. (https://lavocedinewyork.com/arts/2023/03/24/delta-western-fluviale-con-lo-cascio-e-borghi/)
Il film è magistralmente interpretato da Luigi Lo Cascio e Alessandro Borghi che lo ha anche coprodotto. (https://lavocedinewyork.com/arts/2023/05/02/alessandro-borghi-amo-il-mio-paese-ma-e-ancora-razzista-e-provinciale/)
“Dry” ovvero “Siccità” di Paolo Virzì racconta un possibile vicino futuro cataclismatico in cui su Roma non piove più da tre anni. Scritto insieme alla regista di Colibrì Francesca Archibugi, il film si avvale di interpretazioni di calibro come quella di Silvio Orlando, Valerio Mastandrea, Monica Bellucci, Claudia Pandolfi, fra gli altri. I loro personaggi sono per lo più invischiati in se stessi, nelle loro scelte sbagliate, o estremi come il clima che li opprime.
“Fireworks” o “Stranizza d’Amuri”, segna il debutto registico di Giuseppe Fiorello. Racconta la storia vera del duplice omicidio avvenuto a Giarre, in provincia di Catania, il 31 ottobre 1980. Le vittime furono due fidanzati, il venticinquenne Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola, detto Toni (gli attori Gabriele Pizzurro and Samuele Segreto), di dieci anni più giovane: scomparsi da casa due settimane prima, furono trovati morti, mano nella mano, uccisi da un colpo di pistola ciascuno alla testa. La loro colpa: essere omosessuali in una società patriarcale e perbenista. (https://lavocedinewyork.com/arts/cinema/2023/03/22/giuseppe-fiorello-debutta-alla-regia-con-stranizza-damuri/)
“Like Turtles” segna un altro debutto alla regia: quello dell’attrice Monica Dugo qui nei panni di una moglie abbandonata dal marito che si rifugia nell’armadio e da lì cerca di dare un senso al passato e anche al futuro.
“Lord of the Ants” o “Il signore delle Formiche” di Gianni Amelio su Aldo Braibanti, uno studioso di formiche e intellettuale perseguitato dai perbenisti dell’Italia anni ‘60. Denunciato come omosessuale dal padre del suo giovane amante fu incarcerato. Elio Germano interpreta il giornalista che vuole raccontare la sua storia, Luigi Lo Cascio è Braibanti. (https://lavocedinewyork.com/arts/spettacolo/biennale-di-venezia/2022/09/06/il-signore-delle-formiche-di-amelio-film-imperfetto-ma-autenticamente-politico/)
“Margins” o “Margini”, dell’esordiente Niccolo Falsetti, è una commedia su una giovane punk band di provincia che mette in atto un piano per lanciare la propria carriera. Coproducono i Manetti Bros e tra le chicche c’è un cameo di Zerocalcare.
“Princess” di Roberto De Paolis, è la storia vera di una giovane clandestina nigeriana (Glory Kevin) costretta a vendere il proprio corpo. Il film è stato scritto dallo stesso regista insieme ad alcune ragazze nigeriane, vere vittime di tratta, che poi hanno interpretato se stesse. Il racconto registra la drammaticità della loro condizione e l’innocenza con cui cercano di resistere alla ferocia del mondo.
“My Summer with the Shark” o Denti da Squalo, dell’esordiente Davide Gentile, racconta il vagare di un adolescente a Roma e dintorni dopo la morte del padre fino a imbattersi in una villa abbandonata con una bellissima piscina. Ma la villa non è poi così abbandonata e molte avventure ne conseguono. Interpretato anche da Claudio Santamaria e Virginia Raffaele.
“Strangeness” o La Stranezza di Roberto Andò è un omaggio alla letteratura e al teatro di Pirandello. Lo scrittore, interpretato da Toni Servillo, torna dopo anni nella sua natia Sicilia e incontra due becchini, aspiranti attori, i comici Salvo Ficarra e Valentino Picone, che con le loro stravaganze lo aiutano a uscire da un blocco nella scrittura. Il capolavoro “Sei personaggi in cerca d’autore” nascerà così. (https://lavocedinewyork.com/arts/spettacolo/2022/10/22/la-stranezza-di-roberto-ando-omaggio-alla-genialita-di-pirandello/)
La rassegna Open Roads comprende anche una retrospettiva dedicata al regista Mario Martone, autore di 17 film oltreché di regie di opere e allestimenti teatrali. Dal suo debutto nel 1992 con “Morte di un Matematico Napoletano” in poi i film di Martone raccontano spesso una Napoli dolorante e bella, umana e ferita.
Saranno presentati l’ultimo film del regista “Nostalgia” https://lavocedinewyork.com/new-york/2022/11/04/mario-martone-presenta-nostalgia-a-new-york-in-vista-degli-oscar/
“L’amore Molesto” del 1995 tratto dal libro omonimo di Elena Ferrante,
“Leopardi” del 2014. https://lavocedinewyork.com/people/2014/09/03/a-venezia-il-giovane-favoloso-poeta-dal-corpo-fragile-e-la-mente-potente/
La rassegna si svolge al Lincoln Center, ma quest’anno sarà possibile vedere i film di Open Roads, e con l’occasione altri film italiani, anche sullo streaming service Film Movement Plus.