Oggi è il grande giorno del ritorno di Martin Scorsese sulla Croisette con il suo, fuori concorso, Killer of the Flower Moon. Il regista, sceneggiatore, attore e produttore italoamericano a Cannes ha comunque già lasciato il segno: Palma d’oro nel 1976 con Taxi Driver e premio come Migliore regista dieci anni dopo per After Hours.
Prima di parlare del programma di oggi nella “capitale della Costa Azzurra”, è doveroso un plauso ai due film che ieri sono stati particolarmente graditi dal pubblico. The Zone of Interest, di Jonathan Glazer, in concorso e The New Boy, scritto e diretto dall’australiano Warwick Thornton e interpretato e prodotto da Cate Blanchett, presentato nella sezione del Festival, spesso “magica”, Un Certain Regard, (di entrambi abbiamo detto ieri ) hanno ricevuto 7 minuti di standing ovation dal pubblico spesso molto critico della Croisette. E veniamo ai film di oggi.
IN CONCORSO.
Banel&Adama, scritto e diretto dalla regista senegalese Ramata-Toulaye Sy, sua opera prima. La storia segue le vicende di una coppia, Banel e Adama (Mamadou Diallo e Khady Mane) il cui amore perfetto è in rotta di collisione con i pregiudizi e le ferree leggi della comunità. Il film, drammatico, è ambientato in un piccolo villaggio del Senegal settentrionale.
May December di Todd Haynes. Due donne a confronto, due vite e due epoche. Il film segue la storia di Elizabeth Berry (Natalie Portman), un’attrice che ha il compito di interpretare sul grande schermo Gracie Atherton-Yu (Julianne Moore) nota per la sua “scandalosa” storia d’amore di vent’anni prima, con Joe (Charles Melton), un uomo di 23 anni più giovane di lei. Per immedesimarsi nella parte, Elizabeth trascorre un periodo a casa di Gracie e Joe, vivendo così la loro quotidianità e studiandone ogni dinamica, mettendo sotto inevitabile pressione tutti i componenti della famiglia. Il film invita a riflettere su due solitudini, sulla vita e la sua finzione, sulla memoria e il divismo.
FUORI CONCORSO
Killer of the Flower Moon, diretto e scritto, assieme a Erich Roth, da Martin Scorsese. Il film segna la settima collaborazione tra Scorsese e Leonardo DiCaprio e l’undicesima tra Scorsese e Robert De Niro ma il regista non li ha mai accoppiati prima eccetto per uno short comico del 2015 “the Audition” nel quale competevano per lo stesso ruolo in un suo film. Questa è quindi l’occasione di avere tre star italoamericane insieme sul tappeto rosso di Cannes.
Ispirato dal libro Killers of the Flower Moon: The Osage Murders and the Birth of the FBI di David Grann, il lungometraggio, di ben 3 ore e 26 minuti, intreccia storia e noir seguendo una serie di omicidi avvenuti in Oklahoma negli anni ‘20, quando alcuni membri della tribù Osage, diventati in quegli anni le persone pro capite più ricche del mondo a causa della vasta offerta di petrolio raccolto dalle loro terre, vennero uccisi in circostanze poco chiare. Omicidi che aprirono una indagine da parte dell’FBI, condotta allora da J. Edgar Hoover. Di Caprio interpreta Ernest Burkhart (un marito amorevole, sposato con Mollie (Lily Gladstone), della tribù degli Osage e con cui ha avuto tre figli, che però si trova invischiato in una cospirazione ordita dal magnate del bestiame William Hale (De Niro) assetato di petrolio.
Robot Dreams, film d’animazione diretto da Pablo Berger: un cane e il suo amico robot fanno una gita al mare, ma l’acqua e la sabbia fanno arrugginire il robot, che resta così immobilizzato. Il cane, restando solo, cerca di riempire questa perdita con alcune amicizie, che non riescono però a colmare il vuoto. L’unica cosa che può fare invece il robot è sognare, anche di poter tornare a giocare con il suo amico cane.
UN CERTAIN REGARD
Only the River Flows di Wei Sujun. Il capo della polizia della cittadina fluviale di Banpo, nella Cina degli anni ’90, indaga su tre omicidi sospetti di cui nessuno riesce a venire a capo. Tra confuse testimonianze, sensi di colpa e scoperte inconfessabili, l’indagine diventa per l’investigatore un fatto personale.
Goodbye Julia di Mohamed Kordofani. Non è frequente un film che riproduce la storia recente del Sudan spaccato in due nazioni ormai indipendenti. E’ quanto mostra invece questo racconto centrato sul complesso di colpa di una cantante popolare del Nord che ha causato involontariamente la morte di un uomo del Sud. Per trovare la pace, assume la vedova come domestica
QUINZAINE DES CINEASTES
Riddle of Fire di Weston Razoli. Una fiaba nera ambientata nelle foreste del Wyoming con ragazzini protagonisti. Mentre i bambini sperimentano un’inattesa libertà, i bracconieri non smettono di imbrogliare la guardia forestale e c’è perfino un’insolita presenza elfica. Un’opera prima destinata a sorprendere.
Creatura di e con Elena Martin Gimeno. Mila sbarca nella casa al mare della sua famiglia insieme al suo compagno. Ma il profumo della Costa Brava, i paesaggi della sua adolescenza fanno esplodere i ricordi di Mila e mettono a nudo i suoi fantasmi.
SEMAINE DE LA CRITIQUE
Le Ravissement di Iris Kaltenbäck. Sull’orlo di una crisi sentimentale col suo compagno, Lydia si sente chiedere dalla migliore amica di assisterla per la nascita del suo bambino. Il colpo al cuore verrà però a Lydia quando trova Milos, l’amore di una sera, con il bambino di Salomé in braccio. Da quel momento Lydia si inventa una serie di bugie che le faranno rischiare di perdere tutto e tutti.