Saranno tre i registi italiani con film in concorso al prossimo festival del cinema di Cannes e una splendida madrina. Dopo la delusione degli Oscar, l’Italia prova a conquistare la Palma d’Oro che manca al nostro Paese dal 2001, con La stanza del figlio di Nanni Moretti. E l’Italia è decisamente ben rappresentata, con 3 film (dei 19 in concorso in rappresentanza di 12 Paesi) diretti da Alice Rohrwacher (La Chimera), Marco Bellocchio (Rapito) e Nanni Moretti (Il sol dell’avvenire). A questi potrebbero aggiungersene altri, visto che il direttore Thierry Frémaux ha promesso nuovi titoli nelle prossime settimane.
Ed è rappresentata anche dalla madrina del Festival: Chiara Mastroianni. L’attrice, figlia di Catherine Deneuve e Marcello Mastroianni, presenterà la cerimonia di apertura il 16 maggio e quella di chiusura del 27 maggio.
In un anno iniziato sottotono per il cinema italiano, la passerella della Croisette potrebbe essere l’occasione del riscatto. Il candidato più forte dei tre? Direi Nanni Moretti per la cifra stilistica e il tema esplorato dal suo film, ma a dargli del filo da torcere sarà la freschezza narrativa di Alice Rohrwacher, entrambi sono molto amati dai francesi e l’attenzione nuova che il pubblico d’oltralpe ha dimostrato ultimamente per Marco Bellocchio, premiato nel 2021 con la Palma d’Oro Onoraria ed elogiato lo scorso anno a livello internazionale per il suo bellissimo Effetto notte (candidato a ben 18 David di Donatello).
E veniamo all’analisi dei tre film.
La Chimera di Alice Rorhwacher
Reduce dalla delusione all’Oscar per il suo cortometraggio La Pupille, la regista toscana torna sulla Croisette con La Chimera che ha per protagonista un quasi irriconoscibile Josh O’Connor (premio Emmy per il principe Carlo da giovane in The Crown) nei panni di un giovane archeologo britannico che si ritrova coinvolto nelle azioni di un gruppo di tombaroli nell’Italia degli anni Ottanta. Nel cast Alba Rorhwacher, Isabella Rossellini, Carol Duarte e Vincenzo Nemolato. “Sono felice e onorata di tornare in selezione ufficiale a Cannes dopo cinque anni – ha detto la Rorhwacher -. E’ un Festival che mi ha visto crescere e mi ha dato la libertà di continuare a cercare, a sperimentare“. La regista ha già conquistato il Grand Prix Speciale della Giuria nel 2014 per il film Le meraviglie e nel 2018 ha vinto il premio come Migliore sceneggiatura (Prix du scénario) grazie al film Lazzaro felice.
Il Sol dell’Avvenire di Nanni Moretti
Per il regista romano, Cannes rappresenta una seconda casa: è amatissimo dai francesi, premiatissimo e considerato un maestro indiscusso. Su Il sol dell’avvenire, diretto e interpretato da Moretti, regna il più stretto riserbo. Quello che si può dire sul suo quattordicesimo film deriva dalla visione del trailer: ci troviamo ai giorni nostri (il personaggio di Moretti gira per Roma su un monopattino elettrico), ma anche sul set del film in costume che sta girando. E’ un racconto meta-cinematografico che riporta il regista nei panni di un alter ego di sé stesso, in difficoltà con il film che sta dirigendo, sui fatti dell’Ungheria, fra mondo del circo e del cinema, e con le nuove realtà streaming. Il protagonista si chiama Giovanni, proprio come in Mia Madre (2015) e ne La Stanza del figlio (2001), nel film lavora come attore Silvio Orlando, che nel trailer dice: “Ho sempre sognato fare un personaggio che alla fine si impicca”. La politica c’è come sempre e molta da Trotsky a Stalin, anche se una attrice, Barbora Bobulova, mentre il regista le spiega come interpretare una scena in cui si parla di politica, risponde: “Ma chi se ne frega della politica, questo è un film d’amore!”. Giovanni propone il suo film a Netflix, che però lo boccia perché ”la sceneggiatura non esplode”. Sarà, penso, un lungometraggio che si interroga sulla realtà del cinema: il nemico sono le nuove piattaforme, che mirano a globalizzare i format, la cultura e il gusto delle persone. Insomma, un bel tema che piacerà certamente anche al Festival di Cannes che storicamente non ha mai amato Netflix, Amazon Prime, Chili, ecc. Nel cast anche Margherita Buy, Valentina Romani, Benjamin Stender, Jerzy Stuhr, Elena Lietti.
Rapito di Marco Bellocchio
Il film, che uscirà in sala il 25 maggio, è incentrato sulla storia di Edgardo Mortara, il bambino ebreo che nel 1858 fu strappato alla sua famiglia di origine per essere allevato da cattolico sotto la custodia di Papa Pio IX, suscitando un caso internazionale. Nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, i soldati del Papa irrompono nella casa della famiglia Mortara. Per ordine del cardinale, sono andati a prendere Edgardo, il figlio di sette anni. Secondo le dichiarazioni di una domestica, il bambino – ritenuto in punto di morte quando aveva sei mesi – era stato segretamente battezzato. La legge papale è inappellabile: deve ricevere un’educazione cattolica! I genitori di Edgardo, sconvolti, faranno di tutto per riavere il figlio. Sostenuta dall’opinione pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la battaglia dei Mortara assume presto una dimensione politica, ma il Papa si rifiuta di restituire il bambino. Mentre Edgardo cresce nella fede cattolica, il potere temporale della Chiesa volge al tramonto e le truppe sabaude conquistano Roma… Nel cast, Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala, Leonardo Maltese, Filippo Timi e Fabrizio Gifuni.
Ad aprire Cannes 2023 sarà Jeanne du Barry, con Johnny Depp. Il programma prevede quattro film, fuori concorso, molto attesi: Indiana Jones e il quadrante del destino, con Harrison Ford; Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, con Leonardo DiCaprio e Robert De Niro; il cortometraggio qeer western (western travestito) di Pedro Almodovar, Strange way of life, con Ethan Hawke e Pedro Pascal, infine Occupied City di Steve McQueen: il documentario analizza Amsterdam (città di adozione del regista) durante l’occupazione nazista della Seconda Guerra Mondiale, tra il 1940 e il 1945.