La lunga giornata di tributo del Bif&st di Bari a cineasti e popolo iraniano perseguitati dal barbaro regime degli ayatollah si è conclusa con la consegna del Federico Fellini Platinum Award, premio alla carriera, al regista Jafar Panahi: una consegna “virtuale” visto che all’autore di tanti apprezzati e premiati film (Il cerchio – 200 Leone d’oro a Venezia; Oro rosso – 2003 Premio della giuria a Cannes; Taxi Teheran– 2015 Orso d’oro a Berlino; Gli orsi non esistono -2022 Leone d’oro a Venezia) non è stato concesso dalle autorità iraniane di partecipare alla premiazione nemmeno via Internet.

A ritirare il premio è stato il neopresidente del Bif&st, il premio Oscar Volker Schlondorff. L’organizzazione del festival si è impegnata a far arrivare a Panahi, per ora, almeno la registrazione della cerimonia.
Durante la giornata i tanti partecipanti alla giornata di tributo hanno commentato a lungo il bel film Leila e i suoi fratelli (2022 – di Saeed Roustaee e Premio Fipresci all’ultimo Festival di Cannes).
Il film racconta tanto la situazione intima dei suoi personaggi quanto quella dell’Iran. I fratelli affrontano i cambiamenti del paese subendone le tradizioni, il che pone i cinque protagonisti di fronte a dilemmi irrisolvibili: devono rimanere all’interno della legge? Dovrebbero sacrificare tutto per preservare il loro onore o umiliarsi per avere successo? Le discussioni portano spesso a vicoli ciechi e uscirne sembra impossibile, nonostante la buona volontà.
E’ un film pieno di rabbia, di conflitti mai risolti, di sensi di colpa e di odio incontrollato, come quello tra Leila e il padre Esmail, in cui lei arriva a dirgli che vorrebbe fosse morto. Forse la durata (due ore e 45 minuti) è un po’ eccessiva, ma è pieno di momenti che lasciano il segno. Tra questi l’ascesa e caduta di Esmail come “padrino” durante una festa. Il suo arrivo all’evento assieme ai figli è accompagnato da applausi e festeggiamenti degni dell’accoglienza di un boss. Uno squarcio che somiglia a quello di un poliziesco malato, che Roustaee aveva già affrontato direttamente nel suo precedente lavoro La legge di Teheran, sul traffico di droga.
Il film sarà presentato a New York all’interno della rassegna del MoMA New Directors New Movies l’8 e 9 aprile al MoMA Titus 2 e al Walter Reade Theatre.

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