Dopo Gli equilibristi (2012), I nostri ragazzi (2014), La vita possibile (2016) e Villetta con ospiti (2020), Ivano De Matteo conferma con il suo ultimo lavoro, Mia, presentato in anteprima mondiale al Bif&st di Bari, di essere un abile e coraggioso regista che non ha paura di affrontare temi drammatici che la realtà quotidiana ci propone all’attenzione. E spesso il risultato è di valore pur non potendo contare su grossi budget.
Il suo ultimo lavoro porta sul grande schermo un tema sempre attuale: quello di un amore tossico tra due ragazzi, un amore isolato da tutto e da tutti, che apre le porte a finali spesso tragici.
E’ la drammatica storia di una famiglia semplice e felice in cui entra violentemente il ventenne Marco, un bullo, un manipolatore (Riccardo Mandolini), che stravolge la vita di una dolce e spensierata quindicenne (Mia, la debuttante Greta Gasbarri) rendendo un incubo la vita di lei e dei suoi genitori (Valeria, Milena Mancini, e Sergio, Edoardo Leo) che piano piano si accorgono quanto la prima storia d’amore della figlia sia in realtà una relazione opprimente, soffocante e probabilmente pericolosa. Quando la ragazza, aiutata dal padre, riesce ad allontanarsi da Marco e ricominciare a vivere, il ragazzo decide di distruggerla attraverso la “revenge porn”, la diffusione cioè nelle app di video e foto di lei a sfondo sessuale. Al padre rimane solo una cosa: la vendetta.
E’ la storia d’amore di un padre e sua figlia: prima la difficoltà di vederla crescere, poi il tormento di saperla soffrire, la paura – comune a tutti i padri – della possibile perdita e infine la necessità di doverla difendere. Ma è anche un film sull’incomunicabilità sempre più marcata nell’ultimo decennio tra genitori e figli, assuefatti da social network come Whatsapp, Tik Tok, You Tube e chi più ne ha… più ne usa!

Mia è un film “duro”, con scene molto forti, che racconta a viso aperto, senza vincoli intellettualistici, frammenti di un quotidiano che ci circonda e dove la violenza psicologica è spesso peggiore di quella fisica; ma è anche un film d’amore famigliare, un’opera “moderna” per l’ambientazione che gli fa da sfondo, grazie anche ad una sceneggiatura scritta a quattro mani dal regista e dalla moglie, la sceneggiatrice Valentina Ferlan, con la “consulenza” dei loro stessi figli.
Un lavoro che ha il pregio di suscitare anche diverse domande di carattere personale e sociale per ragazzi e genitori, come: che tipo di rapporto instaurare con i figli o con i genitori?; cosa faremmo se sapessimo che nostro figlio/a sta vivendo un amore tossico?; come scoprirlo?; siamo sicuri che per risolvere il problema non ricorreremmo alla violenza?
Al regista, come confermano anche i suoi precedenti lavori, non interessa il buonismo o l’happy end da fiction: dopotutto, dove sta l’uomo buono? Sempre più difficile trovarne uno: i due ruoli si intersecano, si scambiano sempre più spesso tra loro, a seconda se si è coinvolti o no nella vicenda! Ma una cosa Ivano De Matteo vuole ribadire, come fatto in altri suoi lavori, che in una famiglia la parte decisionale e spesso della donna e ad essa bisognerebbe dare maggiore ascolto: l’uomo agisce d’istinto, la donna è più razionale!
A fianco della “prevedibilità” dell’azione di Marco, che mi aveva inizialmente fatto un po’ storcere il naso, c’è una scelta finale che spiazza e dà più valore al film: l’amore di padre a cosa può portare?
Ottima la recitazione di tutto il cast, ma una menzione particolare merita l’ennesima prova di Edoardo Leo, meritatamente tra i dieci attori italiani più completi.
Mia, prodotto da Lotus Production – una società di Leone Film Group – con Rai Cinema, arriverà in sala il prossimo 6 aprile distribuito da 01 Distribution. Nel cast anche Alessia Manicastri, Giorgia Faraoni, Giorgio Montanini, Melinda De Matteo e Vinicio Marchioni.