Per lei hanno scritto nomi importanti; tra gli altri, come si evince dalle notizie ufficiali, autori musicali come Gianni Bella, Alberto Camerini, Grazia Di Michele; o come Bruno Lauzi, Mario Lavezzi, Mogol, Scialpi, Cristiano Malgioglio, Paolo Limiti. Anche Riccardo Fogli, quello che è stato suo marito dagli Anni 70 fino alla loro separazione, avvenuta nei primi Anni 90.
Già: Viola Valentino e Riccardo Fogli. Hanno formato una coppia che ha fatto sognare intere generazioni di italiani; una storia d’amore, la loro, che è risultata protagonista di un lunghissimo matrimonio, che ha visto la ribalta delle cronache soprattutto quando lui si innamorò di Patty Pravo, poi quando la coppia si ricompose ed infine quando si divise per sempre. Ecco la nostra intervista.
Ti chiami Virginia Maria Minnetti. Da dove nasce lo pseudonimo “Viola Valentino”?
“In realtà il mio vero nome è addirittura Virginia Maria Cristiana Minnetti. Viola Valentino lo abbiamo creato insieme io e Giancarlo Lucariello, il mio primo produttore. Cercavamo un nome che facesse colpo, e Viola Valentino suonava bene, era un bel nome”.
Sei stata prima modella e poi, dal mondo della Moda, sei approdata a quello della Musica. Come è avvenuto questo salto? Quanti anni avevi?
“Quando ho iniziato a fare la modella, o meglio, a lavorare nella pubblicità, avevo 14 anni. Il canto è però stato sempre la mia passione e a circa 20 anni, quando ho incontrato Giancarlo Lucariello, l’ho trasformato nella mia professione”.
E’ del 1979 il singolo Comprami, con cui raggiungi la notorietà. Comprami, però, sicuramente occupa un posto particolare anche nel tuo cuore, non solo in quello del pubblico. E’ il tuo esordio come Viola Valentino. ll testo di questa canzone tra l’altro ha suscitato molte polemiche, all’epoca. Ricordiamo perché.
“Sì, vero. Allora, chi criticava la canzone, parlava di donna oggetto, e chi non aveva attentamente ascoltato il testo ne riceveva in cambio una impressione sbagliata. In realtà il mio dire Comprami, io sono in vendita, aveva la valenza di un grido di una donna in cerca d’amore; nel testo io mi “vendo” per un po’ d’amore, per una poesia. Niente a che vedere con il denaro, o peggio ancora. E’ stato un modo per farmi conoscere dal pubblico. Comprami è stato e rimane una pietra miliare nella mia carriera. Voglio anche ricordare, permettimelo, i successi che ho avuto con i singoli Sei una bomba, Sera coi fiocchi, Giorno popolare, e il brano Sola tratto dal film Delitto sull’autostrada diretto da Bruno Corbucci, a cui ho partecipato recitando come attrice al fianco di Tomas Milian”.
Veniamo ai primi Anni 80: come li hai vissuti, musicalmente parlando?
“Crescendo. Avevo già una mia attività. Vengo da una famiglia di artisti: mio padre era un pittore, si firmava Luciani; quindi avevo una mentalità intensamente consacrata al mondo dell’Arte. Sono stati gli anni del grande successo”.
Ripercorriamolo a grandi linee insieme, questo successo. Parliamo di Viola Valentino e Sanremo: che esperienza è stata il palcoscenico dell’Ariston, sul quale sei stata per due volte?
“Vuoi saperlo? Per me, terrificante! Ci sono stata nel 1982 con il brano Romantici, e nel 1983 con Arriva Arriva. Sanremo era allora un palcoscenico non facile, molto freddo e impersonale: quegli anni sono stati i più difficili per la manifestazione. Oggi Sanremo e’ tornato per fortuna al suo splendore, con orchestra, arrangiatori, direttori artistici. E’ stata comunque un’esperienza importante che ho vissuto, ma va riconosciuto che i tempi allora erano molto diversi da oggi: erano meno facili da affrontare”.
Ti piacerebbe tornarci, a Sanremo?
“Al momento non ho nessuna proposta interessante, ma se qualcosa di valido si presentasse, lo rifarei certamente. Purtroppo da 2 anni, con la pandemia, il mondo dello spettacolo, e delle canzoni in particolare, ha subito un colpo tremendo. Si è quasi fermato del tutto. La ripresa è ancora lenta e faticosa”.
Di recente hai vissuto una spiacevole avventura nel mondo della Rete: sei stata vittima di un hacker che si era impossessato del tuo account facebook, inserendo contenuti lesivi nella tua pagina professionale. Come sei riuscita a riprendere il controllo della situazione?
“Ho affrontato il solito iter in casi simili: Polizia postale, Carabinieri, ricerche, indagini. Hanno scoperto che non erano Italiani. La Polizia ha agito per il meglio ed alla fine mi hanno liberato da questo incubo. Ci ho messo tanto per riaggiustare la mia fan page, ma adesso è tutto a posto. Nel complesso, ci sono voluti 6 mesi per liberarmi dell’hacker”.

Ritorniamo alla tua carriera e veniamo agli anni 90. Quelli della separazione da Riccardo Fogli. Cosa è rimasto in te di quell’unione ventennale?
“E’ rimasto comunque amore, anche se evidentemente sotto forma diversa: stima, ricordi, tante cose. Oggi abbiamo dei rapporti più che civili. Anche la sua relazione con Patty Pravo , in fondo, è stata una cosa “pulita”. Sono situazioni che accadono. Spesso. Oserei dire Storie di tutti i giorni, per parafrasare una sua canzone. A volte poi le cose si riaggiustano, a volte no”.

Sei molto impegnata nella lotta contro la violenza sulle donne e nella difesa dei diritti degli omosessuali. Da cosa nasce questo tuo impegno civile?
“Dal fatto che siamo tutti esseri umani. Girando il mondo capita di incontrare tante persone: si scambiano esperienze, racconti di vita, paure, speranze. Tanti mi hanno aperto il loro cuore e mi hanno fatto partecipe di situazioni particolari”.
Nel 2009 esce I tacchi di Giada proprio sul tema della violenza femminile. Nel 2011, invece, Domani è un altro giorno sui diritti degli omosessuali.
“Sì. Ci sono cose nella vita, per spiegarti meglio, che ti colpiscono davvero nel profondo. Domani è un altro giorno è ispirato dal mio incontro con un ragazzo di 14 anni, avvenuto in un paese in provincia di Trento. Mi raccontò della sua vita, delle sue difficoltà di giovane omosessuale, vissute sia con la famiglia che con la società in generale. Un ragazzo fragile, ma tanto sensibile. Purtroppo seppi, poco tempo dopo, che si era tolto la vita. Lo stesso vale anche per il mio impegno riguardo alla violenza sulle donne. Cerco di trasformare le loro esperienze negative in musica, come nel mio lavoro da te citato, I tacchi di Giada, aiutando chi ascolta ad essere partecipe di situazioni terribili ma reali, che accadono nel quotidiano. Se c’è da dare una mano, io non mi tiro indietro. Con le mie canzoni cerco di portare avanti anche discorsi di questo tipo”.
Nel Marzo dello scorso anno esce l’album E sarà per sempre. Il tuo prossimo lavoro quando vedrà la luce? Parliamo di progetti futuri, Viola.
“Attualmente stiamo facendo una selezione di brani che andrò a cantare; in particolar modo, ho una canzone molto “sentita” che vorrei far uscire fuori il prima possibile; non è un caso che l’album inizi con un inno scritto da Madre Teresa di Calcutta”.
Sei credente?
“Sì”.
E sui viaggi che ci dici? Ti piacciono i viaggi? In America dove sei stata?
“L’America è sempre l’America, come si suol dire. Ci sono stata tante volte, specie a New York, Los Angeles, ma ho visitato anche il Canada”.

Di New York in particolare che ne pensi?
“Mi piace, ne ho un bel ricordo. Magari all’inizio mi era sembrata un po’ fredda, ma tornandoci vi ho trovato invece tanto calore e vi ho incontrato gente interessante. La comunità italo-americana è molto affettuosa: sono ormai completamente americani, ma conservano le loro radici con orgoglio”.
Ti sei sposata due volte, ed hai vissuto due divorzi. Aspetti ancora il grande amore?
“Teoricamente, ne dovrei già avere uno al momento!” (un sorriso, n.d.r)
Come scegli di salutare la comunità degli Italiani in America?
“Con un augurio: spero di poterli raggiungere il prima possibile per potermi raccontare con loro ancora un po’”.