Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Libri
August 15, 2021
in
Libri
August 15, 2021
0

Dalla diacriticità alla diversità della cultura degli italiani in America

Riflessioni su scritti e pensieri di Anthony Tamburri, il dean del Calandra Italian American Institute che da anni arricchisce il dibattito culturale sugli USA

Carmelo FucarinobyCarmelo Fucarino
A New York Bassetti spiega gli italici e su Colombo dice: “Polemica insensata”

Anthony Tamburri dà il benvenuto ai presenti durante un incontro al Calandra Institute (Foto VNY)

Time: 4 mins read

Il mio primo contatto con Anthony Tamburri e il suo prestigioso John D. Calandra Italian American Institute (Queens College, CUNY), del quale è meritatamente preside, avvenne nel lontano giugno 2012 in occasione della presentazione del mio terzo volume della Stratigrafia del comune di Prizzi come metafora della storia dell’Isola. Una mattina fra alunni dell’Istituto con i muri adorni di una interessante mostra su ex-voto e la sensazione di sentirmi a casa. Anthony mi mostra la ricca collezione di pubblicazioni e i progetti per il futuro. Fu per me la scoperta di un altro punto fermo di riferimento della cultura italiana oltre alla St. Johns’ University e alla The Italian Academy for Advanced Studies in America, Columbia University.

Mi riporta ora con nostalgia a quegli anni l’attuale impresa del prof. Tamburri su un tema a lui caro, ma con una particolare angolazione e prospettiva di lettura, il Convegno online tra luglio ed agosto su Diversity in Italian Studies. Segue il precedente convegno Diversity in Italian Studies —Race/Ethnicity, Gender, Sexuality, Diversity Studies, Class— 17-18 January 2019 (programm final and Annual Report 2018-2019, online), “un tema discusso sotto numerose lenti sociali e politiche”. Da queste due sintesi dei lavori si può chiaramente accertare e documentare l’ampiezza dell’approccio su un tema che è caro all’Istituto e al prof. Anthony Julian Tamburi.

L’analisi intende enucleare attraverso un ventaglio di studi e di personali convinzioni di studiosi il rapporto, condivisioni ed idiosincrasie tra le molteplici e diversissime culture degli States. È evidente che non esiste una cultura americana unitaria, tanto più una letteratura, ma che esse sono sintesi, spesso scontro e antitesi, tra culture eterogenee in cui l’elemento di dissidio e di scontro, di esclusione o di puro scarto brutale probabilmente è più diffuso, in una società in cui la “diversity” viene spesso assunta come discriminante razziale dalla classe dominante.

Senza tema di smentite e me ne scuso con i cosiddetti wasp, per i quali la letteratura americana si è identificata con quella inglese, senza remore e soluzioni di continuità. Nulla toglie che in questa ottica potremmo parlare a ragione di cultura anglo-americana, se la base comune fu la condizione traumatica di stranieri, migranti e ospiti degli Indigenous, metafora e simbolo insigne i Pilgrim Father e i tanti mormoni. Chi non fu in questa terra ospite migrante?

Ha scritto Antony Tamburri in un prezioso saggio, Una semiotica dell’etnicità, Nuove segnalature per la scrittura italiano/americana (Franco Cesati editore, 2010, Firenze, evento fortuito essere anche mio editore del saggio Se nulla cambiò, 2015), a proposito della sua perenne chiave di lettura della nostra diversità, il segno diacritico, “il vecchio binomio storpiato”, «italo-americano e uno più rappresentativo di ambedue i termini, ‘italiano/americano»: «l’accorciatura, se non storpiatura del primo termine  rifletta una specie di sottovalutazione, volente o nolente, da parte della cultura ospitante (si legga pure “dominante”) di questo stesso primo termine, il quale segnala il retaggio socio-culturale dell’individuo» (pp. 18-19, pure Scrittori Italiano(-)mericani. Trattino sì trattino no, MnM Print, 2018, Un biculturalismo negato. La letteratura italiana negli Stati Uniti, Cesati Firenze, 2018).

La corretta semantica, al di là di ogni elitismo socio-cultursale, segno di incultura, e la reale lettura della italianità è stata ed è tuttora per Tamburri la battaglia della sua indagine esistenziale, la volontà di far luce su questi “scorretti” «Hyphenate Writers» (cf. Scrittori italiano/americani: Atti di semiosi e strategie narrative: due esempi, Anthony Julian Tamburri, La diacriticità e lo scrittore italiano/americano: Il trattino come confine linguistico e l’«intelligibilità reciproca»).

La questione, apparentemente oggetto di studio di specialisti, linguisti o glottologi o semiotici, investe la giusta collocazione degli scrittori italiani/americani in un contesto che purtroppo discende da forti esclusioni razziali, non solo fisiche ed economiche, etnologiche, ma anche di cultura. Questa dovrebbe essere sicuramente una piattaforma da escludere, l’uomo è tale in quanto risultato di primitive sedimentazioni. Eppure in questa società un gruppo di discriminati ed esclusi, da se stessi ghettizzati della Harvard, ha discriminato e cancellato Omero e la letteratura classica dei bianchi. Ormai nella cosiddetta società globale (forse della sola economia e finanza?) si procede per esclusioni e cancellature.

La discriminante della diversità negli USA è pertanto fondamentale, se si vuol cercare un termine di “inclusione” e di “parità”, di “condivisione”, direi di uguaglianza, in una parola di “Umanesimo globale” che escluda ogni forma di “diversity”, handicap ancor più grave se mette al bando o irride la cultura. Ha ammonito Papa Francesco a Bologna “la dotta”, nel 2017, «Contro una pseudocultura che riduce l’uomo a scarto, la ricerca a interesse e la scienza a tecnica, affermiamo insieme una cultura a misura d’uomo».

Può Don DeLillo, di discendenza molisana, premiato con il Faulkner e il National Book Award, essere semplicemente scrittore senza nazionalità razziali, o se volete proprio ascrivergli una nazionalità, dirlo “americano”?. Il primo dei suoi diciannove romanzi nel 1971 fu Americana, ma è anche autore di racconti, saggi, drammi e sceneggiature. Può esserlo, per fare un altro esempio, il “grottesco” e “misterioso”, il cult Thomas Ligotti, a cominciare dal celebre Songs of a Dead Dreamer del 1989, considerato l’unico grande successore di Edgar Allan Poe e H.P. Lovercraft? Può esistere in una New York del melting uno “scrittore”, semplicemente interprete di quella società, anche se da un punto di vista soggettivo, come fra tutti i popoli della terra? E quale funzione può avere la traduzione di altre letterature, se già in casa non si vuol intendere le diverse visioni della realtà?

L’insistenza sul tema da parte di Anthony Julian Tamburri può produrre i suoi frutti, se alla fine gli Americani degli States comprendano che sono un mix di culture, di idiomi e di arti, assumano come solida convinzione che esiste l’americano e non un popolo di ospiti, non si sa di chi, avendo spodestata l’ospitante.

Share on FacebookShare on Twitter
Carmelo Fucarino

Carmelo Fucarino

Carmelo Fucarino, siciliano di Prizzi, dopo essersi laureato in lettere classiche nell’Università di Palermo, ha insegnato lingua e letteratura latina e greca presso il Liceo classico «G. Garibaldi» della stessa città. Sensibile alla poesia, ha pubblicato liriche e dato contributi a riviste del settore letterario italiano, svolgendo un’ampia e continua attività di saggista nel campo degli studi classici. Oggi ha ampliato il suo campo di indagine alla storia locale all’etnologia e alle tradizioni popolari siciliane.

DELLO STESSO AUTORE

“Cenere”: l’opera-inchiesta trent’anni dopo le stragi di Cosa Nostra

“Cenere”: l’opera-inchiesta trent’anni dopo le stragi di Cosa Nostra

byCarmelo Fucarino
La Resistenza e la sua luce: E così rimase per sempre il 25 Aprile

La Resistenza e la sua luce: E così rimase per sempre il 25 Aprile

byCarmelo Fucarino

A PROPOSITO DI...

Tags: Anthony Tamburricultura italo-americanaitaloamericani
Previous Post

L’Italia dell’operazione Mani Pulite e lo Stato oligarghico dei magistrati

Next Post

“Meridiem”, la musica di Giovanna Ferrara, un bagliore siciliano simbolo delle donne

DELLO STESSO AUTORE

La Settimana Santa in Sicilia con “lu ballu di li diavuli” a Prizzi

La Settimana Santa in Sicilia con “lu ballu di li diavuli” a Prizzi

byCarmelo Fucarino
Pier Paolo Pasolini: saggista inesauribile, regista geniale, poeta di un’epoca

Pier Paolo Pasolini: saggista inesauribile, regista geniale, poeta di un’epoca

byCarmelo Fucarino

Latest News

Donald Trump Appoints Fox News Host Jeanine Pirro Interim U.S. Attorney for D.C.

Donald Trump Appoints Fox News Host Jeanine Pirro Interim U.S. Attorney for D.C.

byDavid Mazzucchi
SWAIA Native Fashion Week 2025: la moda indigena conquista Santa Fe

Native American Fashion Takes Over Santa Fe at SWAIA Fashion Week 2025

byFilomena Troiano

New York

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

byDaniele Di Bartolomei
Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
“Meridiem”, la musica di Giovanna Ferrara, un bagliore siciliano simbolo delle donne

"Meridiem", la musica di Giovanna Ferrara, un bagliore siciliano simbolo delle donne

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?