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Oscar 2021: il favorito è Mank prodotto da Netflix con ben dieci candidature

L'Italia si fa strada con Pinocchio, due donne per Miglior Regia fanno la storia degli Academy e il black power di King entra in corsa come Miglior Film

Danila GiancipolibyDanila Giancipoli
Oscar 2021: il favorito è Mank prodotto da Netflix con ben dieci candidature

Mank (frame, Netflix, 2020)

Time: 9 mins read

Il momento più atteso per il cinema si avvicina, l’Academy annuncia le candidature agli Oscar 2021. A quanto pare niente può fermare le tradizioni a cui il mondo è più affezionato, e la scatola magica rimane un’arte da difendere e premiare. Non abbiamo ancora rinunciato all’emozione unica che può regalare la sala, e siamo ancora affamati di storie capaci di ispirarci e guidarci. Il 25 aprile assisteremo ad una cerimonia singolare (con due mesi di ritardo), sarà un monito di speranza per la ripresa ai lavori, una scintilla per un’industria più fragile che mai. Protagonista indiscusso è Neflix: conquista ben 35 candidature contro le 24 dello scorso anno, arrivando in prima fila sulla categoria Miglior Film con Mank e The Trial of the Chiaco 7.

Diretto da David Fincher, Mank narra la storia del co-sceneggiatore di Quarto Potere Herman J. Mankiewicz, in una perfetta ricostruzione della Hollywood degli anni ’40 sotto tutti i punti di vista, dallo script alle “bruciature di sigaretta” sulle inquadrature. Allo stesso tempo si impone come l’altra faccia dello streaming, urlando al mondo la legitimmazione culturale dei prodotti su piccolo schermo. La “pellicola” di Fincher è la confezione perfetta di se stessa, un’opera autoriale che si porta a casa ben 10 nomination tra cui quelle per la Miglior Regia (David Fincher), Migliore attore protagonista (Gary Oldman) e Miglior attrice non protagonista (Amanda Seyfried).

Una scena del film “Trial of Chicago 7″/NETFLIX © 2020.

Sempre come Miglior Film, il candidato The Trial of the Chicago 7 (Il processo ai Chicago 7) si avvale del genio di Aaron Sorkin, sceneggiatore di Steve Jobs (2015) e The Social Network (2010). Non a caso, potrebbe portarsi a casa anche montaggio, fotografia e sceneggiatura. Il film viaggia su una frequenza tutta sua, rapisce letteralmente lo spettatore includendolo nella platea del processo ai sette di Chiago, e lo fa innamorare di ogni singolo personaggio senza esitazioni. Protagonista è l’opposizione alla guerra in Vientman, affiancata dalla natura contraddittoria della democrazia e dal razzismo sistematico americano. La sceneggiatura è nettamente tra le papabili per la vittoria, emozionante, dettagliata e potente.

Una scena del film “Trial of Chicago 7″/NETFLIX © 2020.

A farsi strada (sempre per Miglior Film) c’è anche Judas and the Black Messiah, dove il tema caldo dei movimenti per i diritti civili trova voce nel vincente team composto da Shaka King, Ryan Coogler e Charles D.King, tutti e tre afroamericani. Daniel Kaluuya, nel ruolo di Fred Hampton, riceve la nomination come Miglior attore non protagonista. E’ la premia regia di King, ed è già un successo. Nel coraggio di raccontare la verità sulla morte di Fred Hampton (leader del Black Panther Party), costruisce un movimento rivoluzionario che danza sull’eco dei discorsi del “messia”. C’è musica, in questa lotta. C’è necessità di riscatto sociale e politico, e c’è l’intenzione di creare un prodotto destinato ad entrare nei must see, insieme a film come Malcom X, Selma, American History X o 12 Anni Schiavo. 

Fred Hampton and the Black Panthers in a scene from “Judas and the Black Messiah” (frame, Warner Bros)

Due registe fanno la storia

Altro probabile vincitore è invece Nomadland (Leone d’Oro a Venezia), diretto, co-prodotto e montato da Chloé Zhao. Francis McDormand nel ruolo di Fern, è in lista anche per il premio come Migliore Attrice Protagonista. La vastità della regia di Zhao incontra l’America messa a nudo e il suo spirito senza dimora. La macchina da presa è sempre in cerca di un orizzonte, esattamente come la protagonista, nomade. Il dramma viene limato da una sceneggiatura sincera, in una forma a tratti documentaristica. Nel cast infatti, solo due persone sono attori, il resto dei protagonisti recita nel ruolo di se stesso. Una visione immensa, intima e toccante, avvalorata dalla presenza di Ludovico Einaudi nella colonna sonora.

Nomadland (2020, produzione Highwayman Films, Hear/Say Productions, Cor Cordium Productions

Chlow Zhao è candidata anche per la Miglior Regia insieme a Emerald Fennell con Una donna promettente, Thomas Vinterberg (Another Round), David Fincher (Mank) e Lee Isaac Chung (Minari). Per la prima volta dalla nascita degli Academy Awards, due registe vengono nominate insieme in questa categoria. Una donna promettente raggiunge in totale cinque nomination, insieme a quella di Carey Mulligan come Migliore Attrice Protagonista. Esordio alla regia per Fennell, si rivela un prodotto sperimentale di grande forza visiva. La Mulligan arriva all’apice talento ormai magistrale. La ricordate in An Education? Era il 2009 e la giovane Jenny cadeva nella rete passionale di un uomo sposato e più grande di lei. L’educazione sentimentale raggiunge un plot diametralmente opposto con Cassie, guidata dal desiderio di terrorizzare gli uomini e vendicare lo stupro subito dalla sua migliore amica Nina.

Una donna promettente (2020, LuckyChap Entertainment)

Una notte immaginaria arriva agli Oscar

Vengono invece delusi i rumors su One Night in Miami, che guadagna comunque la candidatura come Migliore attore non protagonista per Leslie Odom Jr, Miglior sceneggiatura non originale e Miglior canzone originale. L’esordio alla regia non raggiunge la nomination, ma questo prodotto non poteva passare inosservato. La notte del 25 febbraio 1964 diventa realtà attraverso uno script immaginario e ben strutturato. Se non eravate dei fan di Sam Cooke, probabilmente lo diventerete. E vi verrà voglia di rispolverare tutto ciò che non sapevate su Malcom X, dalla vita alla sua scomparsa per mano della Nation of Islam.

Sam Cooke in “One Night in Miami” (Amazon Prime Video, 2020)

Film internazionali

Per la prima volta è stato candidato agli Oscar un film della Tunisia: The Man Who Sold His Skin, la storia di un profugo tatuato che viene messo in mostra all’interno di gallerie d’arte. Quest’ultimo è in lista tra i migliori film internazionali insieme a Another Round (Danimarca), Better Days (Hong Kong), Collective (Romania) e Quo Vadis, Aida? (Bosnia Erzegovina).

Candidature italiane

Pinocchio di Matteo Garrone concorre per Migliori Costumi e Migliori trucco e acconciature. La cantante Laura Pausini, dopo la vittoria ai Golden Globe, spera in una doppietta con “Io sì (Seen)” da La vita davanti a sé nella categoria Miglior canzone originale.

Una scena da “Pinocchio” di Matteo Garrone (2019, produzione Archimede, Rai Cinema, Le Pacte, Recorded Picture Company)

Pronostici

Dalle review della critica e dai rumors online abbiamo raccolto per voi alcune previsioni sui vincitori:

Mank come Miglior Film; Nomadland come Miglior Regia; Andra Day (The United States vs. Billie Holiday) come Miglior attrice protagonista; Gary Oldman (Mank) come Miglior attore protagonista; Glenn Close (Elegia americana) come Migliore attrice non protagonista; Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah) come Miglior attore non protagonista; Nomadland come Miglior fotografia, The Trial of the Chicago 7 come Miglior sceneggiatura originale; My Octopus Teacher come Miglior documentario; “Io sì (Seen)” da La vita davanti a sé come Miglior canzone originale; Tenet come Migliori effetti speciali; Mr Rainey’s Black Bottom come Migliore scenografia; Pinocchio come Migliori costumi e Migliori trucco e acconciature; The Trial of the Chicago 7 come Miglior montaggio.

Tenet (2020, produzione Syncopy Films, Warner Bros)

Film e ruoli di cui vi abbiamo parlato su La Voce di New York

“Il processo ai Chicago 7” (The Trial of the Chicago 7). Nominato per Miglior Regia, Miglior Fotografia, Miglior sceneggiatura originale, Miglior canzone originale, Miglior montaggio. Sacha Baron Cohen nominato come Miglior attore non protagonista.

Il film può essere definito in due modi: una rappresentazione di uno dei processi più famosi degli Stati Uniti, oppure lo specchio di una perenne faida tra establishment e voce del popolo. La regia di Sorkin è un abile amplificatore della realtà, non un manipolatore dei fatti. The Trial of the Chicago 7 è l’eredita di un accanimento giuridico basato sulla fragilità delle minoranze, la testimonianza romanzata della recidiva necessità del potere di censurare leader e opposizione. Continua…

“Judas and the Black Messiah”. Nominato per Miglior Film, Miglior Sceneggiatura originale, Miglior Fotografia, Miglior canzone originale. Daniel Kaluuya nominato come Miglior attore non protagonista

È il 1989, la PBS sta producendo un documentario sui diritti civili chiamato “Eyes on the Prize II: American at the Racial Crossroads 1965-1985“. Le prime scene ricostruiscono il footage durante le riprese del documentario presentandoci il co-protagonista di questa storia: William O’Neal, infiltrato pagato dall’FBI e responsabile della morte di Fred Hampton nel 1969 a Chicago. Alla regia Shaka King, che si prende carico di rendere giustizia alla storia di Hampton e del suo carnefice. Continua…

“Quella Notte a Miami…” (One Night in Miami). Nominato per Miglior sceneggiatura non originale, Miglior canzone originale. Leslie Odom, Jr. nominato come Miglior attore non protagonista.

L’ardore della lotta, il potere della fama, l’aggregazione religiosa e la necessità di rimanere uomini (e amici), esattamente come tutti gli altri. L’attivista Malcolm X, il campione di football Jim Brown e il cantante Sam Cooke, si riuniscono con l’amico e pugile Cassius Clay per festeggiare la storica vittoria contro Sonny Liston.Basato sulla piece teatrale scritta da Kemp Powers, One Night in Miami (2020) è l’eccezionale esordio alla regia dell’attrice premio Oscar Regina King. Continua…

“The United States vs. Billie Holiday”. Andra Day nominata come Miglior attrice protagonista

“Questa musica jazz è opera del diavolo”: è il 1947 e l’agente Harry Anslinger descrive ai suoi colleghi la minaccia rappresentata dalla cantante Billie Holiday nei confronti degli Stati Uniti, accusandola di incitare rivoluzioni in nome dei diritti civili. La canzone Strange Fruit è il movente: una ballata contro il linciaggio dei neri americani, dove i corpi appesi agli alberi vengono descritti come “strani frutti”. Continua…

Elegia Americana (Hillbilly Elegy). Glenn Close nominata come Miglior attrice non protagonista.

Tratto dal romanzo Hillbilly Elegy (2016) di J.D. Vance, l’adattamento Netflix diretto da Ron Howard è la traduzione perfetta del sottotitolo in copertina: A Memoir of a Family and Culture in Crisis. Uscito nel giugno del 2016, la storia di Vance risuonava allora come la sua espiazione e vittoria personale nei confronti di un passato tra povertà e violenza. Nato e cresciuto in Ohio, ha dato voce agli americani bianchi delle classi operaie residenti nella regione degli Appalachi e del midwest. Continua…

Ecco tutte le nomination

Miglior film
The Father
Judas and the Black Messiah
Mank
Minari
Nomadland
Una donna promettente
Sound of Metal
Il processo ai Chicago 7

Miglior regia
Thomas Vinterberg, Un altro giro
David Fincher, Mank
Lee Isac Chung, Minari
Chloe Zhao, Nomadland
Emerald Fennel, Una donna promettente

Miglior attrice protagonista
Viola Davis, Ma Rainey’s Black Bottom
Andra Day, The United States vs. Billie Holiday
Vanessa Kirby, Pieces of a Woman
Frances McDormand, Nomadland
Carey Mulligan, Una donna promettente

Miglior attore protagonista
Riz Ahmed, Sound of Metal
Chadwick Boseman, Ma Rainey’s Black Bottom
Anthony Hopkins, The Father
Gary Oldman, Mank
Steven Yeun, Minari

Migliore attrice non protagonista
Maria Bakalova, Borat – Seguito di film cinema
Glenn Close, Elegia americana
Olivia Colman, The Father
Amanda Seyfried, Mank
Yuh-Jung Youn, Minari

Miglior attore non protagonista
Sacha Baron Cohen, Il processo ai Chicago 7
Daniel Kaluuya, Judas and the Black Messiah
Leslie Odom, Jr., Quella notte a Miami…
Paul Raci, Sound of Metal
Lakeith Stanfield, Judas and the Black Messiah

Miglior film in lingua non inglese
Un altro giro, Danimarca
Better Days, Hong Kong
Collective, Romania
The Man Who Sold His Skin, Tunisia
Quo Vadis, Aida?, Bosnia ed Erzegovina

Miglior fotografia
Judas and the Black Messiah
Mank
Notizie dal mondo
Nomadland
Il processo ai Chicago 7

Miglior sceneggiatura originale
Judas and the Black Messiah
Minari
Una donna promettente
Sound of Metal
Il processo ai Chicago 7

Miglior sceneggiatura non originale
Borat – Seguito di film cinema
The Father
Nomadland
Quella notte a Miami…
La tigre bianca

Miglior film di animazione
Onward
Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria
Shaun, vita da pecora: Farmageddon
Soul
Wolfwalkers – Il popolo dei lupi

Miglior documentario
Collective
Crip Camp – Disabilità rivoluzionarie
The Mole Agent
My Octopus Teacher
Time

Miglior cortometraggio documentario
Colette
A Concerto Is A Conversation
Do Not Split
Hunger Ward
A Love Song for Latasha

Miglior cortometraggio animato
Burrow
Genius Loci
Se succede qualcosa, vi voglio bene
Opera
Yes-People

Miglior cortometraggio
Feeling Through
The Letter Room
The Present
Two Distant Strangers
White Eye

Migliore colonna sonora
Da 5 Bloods – Come fratelli
Mank
Minari
Notizie dal mondo
Soul

Migliore canzone originale
“Fight for You” – Judas and the Black Messiah
“Hear My Voice – Il processo ai Chicago 7
“Husavik” – Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga
“Io sì (Seen)” – La vita davanti a sé
“Speak Now” – Quella notte a Miami…

Migliori effetti speciali (“visual effects”)
Love and Monsters
The Midnight Sky
Mulan
L’unico e insuperabile Ivan
Tenet

Migliori trucco e acconciature
Emma.
Elegia americana
Ma Rainey’s Black Bottom
Mank
Pinocchio

Migliore scenografia
The Father
Ma Rainey’s Black Bottom
Mank
Notizie dal mondo
Tenet

Migliori costumi
Emma.
Ma Rainey’s Black Bottom
Mank
Mulan
Pinocchio

Miglior montaggio
The Father
Nomadland
Una donna promettente
Sound of Metal
Il processo ai Chicago 7

Miglior sonoro
Greyhound – Il nemico invisibile
Mank
Notizie dal mondo
Soul
Sound of Metal

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Danila Giancipoli

Danila Giancipoli

Nata a Roma, mi sono specializzata in cinema e arte contemporanea a Bologna. Durante la gavetta sui set romani ho cominciato a collaborare con riviste di moda, arte e cinema. Mi sono poi trasferita a Torino dove ho collaborato con musei, festival e brand nel ruolo di Editor e Content Producer. Ad oggi lavoro come creativo, giornalista, curo un blog su Medium e sono ossessionata da Stephen King. Born in Rome, I specialized in Cinema and Contemporary Art in Bologna. While gaining experience in the entertainment industry in Rome, I started writing for fashion, art, and cinema magazines. Later I moved to Turin, where I worked with museums, festivals, and brands as an Editor and Content Producer. Currently, I work as a Content Creator and Journalist, I have a blog on Medium and I'm obsessed with Stephen King.

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