I segreti, o quantomeno ciò che non sappiamo, ciò che ignoriamo degli altri, specie delle persone che amiamo, sono da sempre uno dei grandi motori della narrazione. Succede anche con questo Il nostro riparo, della canadese Frances Greenslade, pubblicato in patria nel 2011 e tradotto in Italia da Keller editore (prima edizione novembre 2015).
Quella di Maggie, la narratrice, all’inizio della storia una bambina di 10 anni, poi un’adolescente, è, almeno apparentemente, una famiglia felice. Un padre, di origini irlandesi, che la porta spesso nei boschi, dove le insegna come costruire ottimi ripari per passare la notte all’aperto. Una madre amorevole, ma anche energica e indipendente, che non ha paura degli orsi e ama guidare lungo le strade “del legname”, alla ricerca di laghi, capanne di tronchi e piccole valli segrete. Una sorella di poco più grande, Jenny, che le tiene compagnia. Il tutto immerso nella splendida natura del Canada, e in particolare della British Columbia, una terra selvaggia e ancora “di frontiera”, abitata dagli indiani molto prima che dai bianchi, questi ultimi a loro volta un po’ selvatici, “arrivati per sfuggire a guerre in cui non credevano o a stili di vita in cui non credevano”.
Eppure, nella vita di Maggie c’è sempre un’ombra, che l’accompagna. La conoscono bene gli ansiosi: è un’inquietudine, una sorta di cupa premonizione. L’idea che il riparo degli affetti familiari, della propria casa, delle amate consuetudini, possa un giorno venir meno.
E puntualmente ciò accade: un incidente sul lavoro si porta via all’improvviso il padre che, per ironia della sorte, è sempre stato attentissimo ai temi della sicurezza. La tragedia cambia tutte le coordinate esistenziali di Maggie e della sorella Jenny. I punti di riferimento consueti spariscono: non solo quelli economici, anche quelli affettivi. All’orizzonte compare una donna, solida, pratica, pronta a dare una mano. Forse si attacca un po’ troppo alla madre delle ragazze, ma non abbastanza da farla scappare. Per un periodo vanno tutte e tre a stare da lei. Ma la convivenza dura poco. Una sera, dopo una lite furibonda fra le due donne, Maggie e Jenny vengono caricate in fretta e in furia sul fuoristrada e quindi depositate presso una famiglia di lontani conoscenti, una coppia di coniugi senza figli che di suo cova le proprie infelicità. La madre riparte subito, alla ricerca di un lavoro come cuoca che la porterà lontano. All’inizio continua ad inviare il denaro pattuito alla famiglia ospitante, assieme a qualche lettera laconica. Dopo un po’, fa sparire del tutto le sue tracce.
Quella raccontata da Maggie è una storia delicata e al tempo stesso intensa, che ci conduce passo passo alla scoperta di un passato che si riverbera sul presente, determinando le scelte dei protagonisti. Un passato che i figli sono destinati a non conoscere, a meno che non venga loro raccontato dai diretti interessati, i genitori, o da qualcuno che li ha conosciuti bene. Se ogni uomo è un’isola, e un mistero per tutti gli altri, ciò vale anche per coloro che sono legati gli uni agli altri dai vincoli del sangue.

Il libro di Greenslade è però anche un’immersione nella natura dell’Ontario. La vita di Maggie è fatta di boschi, neve, falò, sentieri tracciati dagli indiani e ripercorsi oggi dai boscaioli, di animali e uccelli elencati con precisione. Abbandonare la strada battuta può significare perdersi. È questo che è successo alla madre? Maggie prova a mettersi alla sua ricerca, a volte da sola, a volte con la sorella o con un ragazzo introverso quanto lei, a piedi o in autostop. Sono spedizioni che terminano presto, sulle tracce di una persona che in realtà, evidentemente, non vuole essere trovata. Ma alla fine, i veli che nascondono ai suoi occhi la prima parte della vita della madre – una madre ancora adolescente, una madre innamorata di un uomo diverso da suo padre – sono destinati a sollevarsi.
Libro colmo di stupori e incomprensioni, Il nostro riparo lavora sul tema fondamentale di ogni romanzo di formazione, quello della perdita. E lo fa con grazia impeccabile, con il tocco assieme lieve e profondo che sembra essere il marchio di fabbrica di certa narrativa canadese. Il riparo che tutti cerchiamo è uno e uno soltanto: quello dell’amore.
Frances Greenslade, Il nostro riparo, Keller editore, 2015 (trad. Elvira Grassi)