Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Musica
March 16, 2016
in
Musica
March 16, 2016
0

Alla scoperta di Roberto Mancinelli

A New York dal 2014 per far conoscere la musica italiana oltre gli stereotipi

Liliana RosanobyLiliana Rosano
Roberto Mancinelli
Time: 6 mins read

Un ponte musicale tra l’America e l’Italia con l’obiettivo di creare collaborazioni, fare incontrare autori e artisti. È ambizioso il progetto di Roberto Mancinelli, campano di nascita, bolognese di formazione e oggi newyorchese di adozione. La musica per lui è sempre stata una passione ossessiva, ancora prima degli anni al Dams di Bologna dove si è laureato.

Giornalista musicale, si forma nelle radio italiane: Radio Kiss Kiss, Radio 105 e Radio Montecarlo. Prima di arrivare a New York, a Milano era CEO, direttore e A&R per la Sony, di cui oggi è SonyAtv Consultant Italian Portfolio. Ha una passione per la musica country e il cantautorato italiano. Talent scout alla ricerca di talenti musicali, ha già fatto incontrare e collaborare l’artista italiano Stylophonic e Rob Fusari, il primo produttore di Lady Gaga. Si sente un pioniere in questa strada che vuole portare a far conoscere la musica italiana oltre gli stereotipi. Prima o poi, dice lui, ci sarà una hit sul mercato frutto delle culture musicali. A Los Angeles preferisce New York, centro culturale del mondo e tappa fondamentale per ogni artista.

Roberto sei a New York dal 2014 con l’obiettivo di fare incontrare due culture musicali: quella italiana e quella americana.

“Un progetto con un obiettivo molto ambizioso. Il vero scopo è quello di far capire che noi italiani possiamo fare bene musica pop anche al di fuori di certi stereotipi in cui la musica italiana è intrappolata negli Stati Uniti. E per fare questo, creo le condizioni per fare incontrare gli autori/artisti italiani con quelli americani in modo da sviluppare collaborazioni, creare un testo e una musica insieme”.

Sembra un’operazione non facile soprattutto perché parliamo di musica pop…

“Le difficoltà principali sono legate alle barriere linguistiche e a un certo dominio culturale. La musica pop che domina oggi utilizza esclusivamente la lingua inglese e viene dall’Inghilterra o dagli Stati Uniti. Il pop italiano è diverso, ma non per questo meno interessante. La sfida sta proprio in questo: fare incontrare i due mondi per poter dare vita a un prodotto unico che nasce in lingua inglese, ma con l’anima italiana e la tecnica americana. Ci sono degli argini da rompere e per questo mi sento, in un certo senso, un pioniere”.

Quali sono le differenze tra il modo di fare musica pop degli italiani e quello degli americani?

“Loro sono più tecnici e professionali, hanno un approccio molto professionale perché scrivere testi è un lavoro che viene ampiamente e giustamente riconosciuto sotto diversi aspetti. Noi italiani siamo più romantici, poetici nell’uso della lingua e della musica. Queste due dimensioni insieme quando si incontrano portano alla nascita di qualcosa di unico e originale. Ma per farlo, la strada che io ho intrapreso è quella di far nascere i testi in lingua inglese perché adattarli poi è più semplice”.

Come ti spieghi il fatto che certi artisti italiani negli Stati Uniti non riescano a penetrare nel mercato americano o hanno un pubblico prettamente italiano?

“Dipende dal genere. Quando si parla di musica italiana nel Nord America, l’Italia viene subito identificata con la lirica e la musica melodica. Per questo Andrea Bocelli e Il Volo riscuotono un grande successo. Gli italiani che fanno rock e rap, in America hanno molte difficoltà perché è come rubare a casa del ladro. Questo spiega perché Ligabue e Vasco Rossi sono sconosciuti negli Stati Uniti. Altri autori, come Franco Battiato, sono spesso difficili per un pubblico americano”.

Però ci ha provato Jovanotti a sbarcare negli States con il rap e Zucchero con il blues.

Roberto Mancinelli“Non ho visto, ahimè, ancora nessun concerto di Jovanotti qui in America. Che io sappia, il suo pubblico è per la maggior parte un pubblico italiano. Zucchero fa un genere musicale, il blues, che rimanda a una certa tradizione familiare in America. Il suo è un tributo a gente come, tanto per citarne qualcuno, Joe Cocker e affini…”.

Il tuo ruolo è anche quello di un talent scout che ha portato giovani emergenti negli Stati Uniti.

“Mi piace entrare a fondo nella psicologia della persona, dell’artista con cui collaboro. Si tratta spesso di persone con una personalità molto intensa e di grande spessore. Per me è un’enorme soddisfazione vedere questi giovani artisti negli Stati Uniti. Così è stato per Giovanni Caccamo, vincitore tra le nuove proposte al Festival di Sanremo 2015 che lo scorso novembre è venuto a New York. Qui è arrivato anche Stefano Fontana in arte Stylophonic, con cui sto lavorando a una collaborazione con Rob Fusari, il primo produttore di Lady Gaga. In arrivo anche Serena Brancale, voce e penna soul sebbene passata anch’essa da Sanremo 2015 e nata a Bari. Lo scopo è sempre quello: dimostrare che noi italiani sappiamo fare il pop, la dance, al di fuori dei soliti stereotipi. E dimostrare che dall’incontro delle due culture musicali, quella italiana e quella americana, nascono grandi cose. Sono convinto che prima o poi uscirà fuori una hit “collaborativa” anche nel mercato americano”.

Sei a New York dal 2014. Come mai hai scelto la Grande Mela per fare musica pop e non Los Angeles?

“Questo è quello che mi è stato detto da tutti, ma io sono sempre convinto che New York sia al centro della scena culturale globale. Non esiste altra città al mondo dove si fa musica, di ogni genere, come a New York. Questo dipende anche dal fatto che la figura del musicista, dell’autore, di chi lavora nel settore musica, viene riconosciuta professionalmente e socialmente, a differenza dell’Italia. New York rimane una tappa fondamentale per ogni artista perché ti dà una grande carica a livello di autostima, con una grande eco rispetto all’Italia. Se passi da New York, l’Italia si accorge più facilmente di te”.

Tu hai avuto la fortuna in Italia di poter lavorare professionalmente nel campo della musica.

“La musica per me è stata sempre una passione ossessiva. Vengo dalla radio, dal giornalismo musicale, dal Dams di Bologna, il primo corso di laurea in Italia che ha portato dentro le aule la carriera musicale come professione. La musica come carriera diventa in Italia un privilegio per pochi, è vero. Questo perché, ribadendo quello che dicevo prima, la musica negli Stati Uniti ha un riconoscimento che inizia sin dalle scuole, fa parte della vita quotidiana, ha la stessa importanza delle altre discipline. In Italia, chi fa il musicista spesso deve cercare un altro lavoro e fa fatica a vedere il suo ruolo riconosciuto dalla società”.

Dove nasce la tua formazione musicale?

“Ho studiato a Bologna, dove se non conoscevi Guccini non potevi neanche entrare in città. Il cantautorato italiano fa parte della mia formazione. L’America mi ha aiutato ad aprirmi al jazz che in Italia viene ancora visto come una musica elitaria. Oggi mi affascina molto il country che in America sta vivendo una bella stagione di rinnovamento”.

Cosa pensi dei talent show musicali su cui spesso piovono molte critiche?

“Ci sono sempre stati. Se pensi al Cantagiro del passato e oggi abbiamo Amici. Non li condanno e incoraggio a farli perché fanno venire fuori dei talenti. Capisco però che la televisione amplifica e banalizza, spesso. Chi sopravvive alle dure prove dei talent show non è quasi mai un principiante, ma ha alle spalle una lunga gavetta”.

Oggi con quale artista italiano stai lavorando?

“Mi piace pensare di lavorare o poter lavorare con qualsiasi artista abbia voglia e possibilità di mettersi in gioco su questo difficile, ma bellissimo mercato. Come dicevo prima, è in arrivo Serena Brancale che terrà in città una serie di concerti/workshops grazie anche al supporto di Piccolo Cafe che sta credendo in questo progetto, ma se va come dico io da qui alla fine dell’anno ci sarà parecchio da vedere e sentire”.

Ti piacerebbe scrivere musica?

“Scrivere io musica? Direi di no. Lascio ai professionisti il difficile compito di trascrivere emozioni. Io al massimo potrei dare qualche immagine qua e là nei testi…”.

Share on FacebookShare on Twitter
Liliana Rosano

Liliana Rosano

Sono nata a Catania, dove sono sempre tornata dalle mie peregrinazioni che mi hanno portato prima in Grecia, poi a Parigi. Con la mia laurea in Scienze Politiche, sognavo di lavorare nella cooperazione internazionale, ma sono finita a fare la giornalista, prima nella redazione di Telecolor poi del Quotidiano di Sicilia. ll mio ponte con l’America è iniziato grazie a un tirocinio per le Nazioni Unite a New York. Sono una freelance e collaboro con diverse testate e magazine nazionali. Vivo a Fairfield, nelle praterie sperdute dell’Iowa, in una comunità alternativa ed eco friendly e sono sempre alla ricerca di storie di italiani all’estero da raccontare.

DELLO STESSO AUTORE

Valentina Marino: “La musica è la massima forma di liberazione”

Valentina Marino: “La musica è la massima forma di liberazione”

byLiliana Rosano
Noto, la città barocca nell’Olimpo delle mete da non perdere

Noto, la città barocca nell’Olimpo delle mete da non perdere

byLiliana Rosano

A PROPOSITO DI...

Tags: BolognacantautoratoDamsIl Volonuovi talentiSanremoSony
Previous Post

Il cinema che vuole cambiare il mondo

Next Post

Le navi fantasma nei “boschi” del Mediterraneo

DELLO STESSO AUTORE

Mario Platero, storia di un giornalista dinamico come la sua città, New York

Mario Platero, storia di un giornalista dinamico come la sua città, New York

byLiliana Rosano
Biblioterapia on the road: la medicina dei libri per guarire l’anima degli italiani

Biblioterapia on the road: la medicina dei libri per guarire l’anima degli italiani

byLiliana Rosano

Latest News

Johnson, non ci fidiamo di TikTok, aveva 9 mesi per vendere

Donald Trump Pressures House Speaker Mike Johnson on Tax Hikes for the Wealthy

byRalph Savona
Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

byStefano Vaccara

New York

Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate
Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
navi fantasma

Le navi fantasma nei "boschi" del Mediterraneo

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?