Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Lingua Italiana
August 22, 2021
in
Lingua Italiana
August 22, 2021
0

Gli italiani e l’evoluzione della sindrome del “lei non sa chi sono io!” iniziata con Totò

Più passano gli anni e più in Italia aumentano maleducazione e presunzione, che si esprimono tra le strade e tra i commenti dei social ormai senza regole

Valeria SabatinibyValeria Sabatini
Gli italiani e l’evoluzione della sindrome del “lei non sa chi sono io!” iniziata con Totò

Totò, il primo a rendere famosa l'espressione "lei non sa chi sono io" - Wikimedia

Time: 4 mins read

Scriveva Schopenhauer: “Quando ci si accorge che l‘avversario è superiore e si finirà per avere torto, si diventi offensivi, oltraggiosi, grossolani, cioè si passi dall’oggetto della contesa (dato che lì si ha partita persa) al contendente e si attacchi in qualche modo la sua persona.”

Delle tante espressioni linguistiche che l’italiano ci ha regalato per descrivere qualità e, come in questo caso, qualità anche meno invidiabili, ce n’è una che sembra non aver perso il suo lustro. Non è noto chi lo pronunciò per primo, ma quel “lei non sa chi sono io” ancora oggi ha i suoi accoliti.

Anzi, ha esteso la misura in termini di privilegi percepiti. La sindrome del lei non sa chi sono si è evoluta. Quel senso di entitlment, del sentirsi cioè autorizzati a fare o dire tutto anche quando questo significa non rispettare le regole. Appunto, perchè quel lei non sa chi sono io è come se misticamente facesse discendere su colui che lo pronuncia un “diritto inalienabile” a usare per esempio la corsia preferenziale per tagliare il traffico, saltare la fila, o l’usare un linguaggio volgare, una volta si diceva da scaricatore di porto, poveri portuali, in un apparente senso di libertà che nessuno deve osare contraddire.

Alberto Sordi – Wikimedia

Totò, Manfredi, Sordi, ce l’hanno ricordato quanto all’italiano, nel senso generale del termine, piaccia l’avere ragione, il non mettersi in discussione. Qualche tempo fa, scrissi un mio pensiero su una pagina Facebook di un gruppo di cui faccio parte. Non mi capita spesso di avere il tempo di entrare in discussioni, men che meno in risse virtuali. Il lavoro, i miei studenti di italiano e, per finire, un figlio affetto da deficit dell’attenzione (per chi non conoscesse questo disturbo, sono quelle persone quasi sempre molto intelligenti, con un quoziente intellettivo alto o sopra la media, ma che si perdono in un bicchiere d’acqua perchè, appunto, non riescono a concentrarsi sulle attività da svolgere) mi precludono questo lusso. Il mio post prendeva spunto da un episodio dove un adulto si era rivolto ad un bambino con un…ti do un calcio in…la parte anatomica è facilmente individuabile.

Poco importa se quel bambino sembra stesse giocando in maniera un po’ troppo rumorosa davanti al negozio del tiracalci e forse meritava una strigliata. La propensione ad usare subito modi aggressivi, quel senso di insofferenza se qualcosa detto o fatto non è allineato alla “giustezza” del nostro punto di vista, è una tendenza che non posso fare a meno di notare ogni volta che torno in Italia. Un uso invadente di un linguaggio volgare, dell’insulto libero da parte degli adulti ma, sempre più spesso, anche da giovanissimi. Una volta il vaffa, o cicciobomba per prendere in giro un compagno di classe sovrappeso, e poche altre infelici espressioni, erano il linguaggio che si poteva sentire nei cortili sotto casa quando ci si ritrovava dopo i compiti.

Erano accettabili? Accettate? Ovvio che no, il denigrare, l’usare un linguaggio scurrile non è mai accettabile. Si usava, ma non era diventato la normalità. Oggi però la tendenza si è invertita. Sia chiaro, qui non si sta parlando di 60 milioni di italiani che si sono lentamente incafoniti guardando reality show o lo scambio di turpiloqui tra politici. Il solo fatto però che una consistente percentuale di adulti e non solo si senta legittimato a usare espressioni volgari in ogni situazione, a denigrare, a coprire di epiteti il malcapitato insegnante che cercava solo di fare il proprio lavoro, mi fa pensare a una sorta di devoluzione della società.

Il leader del centrodestra Matteo Salvini dopo le consultazioni con Mattarella – Quirinale

C’è chi ha commentato la mia posizione dicendo che tanto ormai fanno tutti così, è la norma. Altri hanno plaudito all’adulto aggiungendo che di calci in… ne sarebbero serviti due. Le risposte e la tracotanza che mi sono tirata addosso mi hanno infastidito, non tanto perchè mi rendevo conto di parlare con persone che non avevano alcun interesse a mettersi in discussione, tu non sai chi sono io, io parlo come mi pare, quanto mi pare, ma perchè con quel: “fanno tutti così, perfino bambini di quinta elementare bestemmiano e ne dicono di ogni”, implicitamente si legittima un qualcosa di sbagliato.

Lo scrittore Italo Batavo nel suo libro L’Italia di sempre, edito nel 2019 scrive: “Maleducati, scortesi, aggressivi, incivili. Sempre di più, sono gli italiani, ovunque: in casa, in auto, per strada, all’estero, perfino online. Negli ultimi decenni gli abitanti della penisola sono stati oggetto di una mutazione antropologica: hanno deciso di dare a tutti la licenza di fare il proprio comodo senza curarsi degli altri, senza punizioni e sanzioni sociali. Ne è uscito un paese irriconoscibile e superficiale, dove c’è una continua esibizione di cafonaggine, ignoranza e volgarità”.

Non mi definisco una bigotta, anzi ho una sorta di idiosincrasia per i bacchettoni, nè mi indigno per una parolaccia sentita, ma resto dell’idea che debbano esistere dei limiti, situazioni e luoghi dove un po’ di perbenismo, nel senso di buone maniere, non guasterebbe. Il turpiloquio a mio avviso segna una visione rozza della lingua, soprattutto se, come adesso, viene visto come una cosa normale. L’Italia è sicuramente in buona compagnia, che siano gli Usa, la Germania, o il Sud Africa: insomma, la rozzezza si trova ovunque. La differenza sta nel legittimarla o prendere posizione contro di essa. Nel mio post commentavo cosa accade nella società italiana, e per un attimo avevo dimenticato di ossequiare il Lei non sa chi sono io! L’Italia sarà sicuramente uno tra i Paesi meno violenti, ma è anche tra i Paesi più maleducato al mondo.

Share on FacebookShare on Twitter
Valeria Sabatini

Valeria Sabatini

Nata in Calabria nel 1971 cresciuta in Umbria, da piccola ero sicura che sarei andata alle Olimpiadi come ginnasta. Non ci andai, ma la passione per il tappeto elastico è rimasta. Scoprii che mi piaceva scrivere Ho iniziato la mia attività di giornalista in Emilia Romagna. Testate nazionali e locali. Sono stata direttore editoriale di una pubblicazione mensile di Reggio Emilia, curato uffici stampa e cataloghi d’arte. Nel 2004 mi trasferisco per un anno in California e giro gli States, raccolgo le mie esperienze in un diario personale. Mi piace vivere tra due culture, quella italiana e quella americana, prendere il meglio di entrambe ed osservare con meno pregiudizi ai difetti. Nel 2011 incontro quello che diventerà mio marito, un ufficiale dell’Airforce che ha voluto chiamare nostro figlio Leonardo, come il Maestro. Mi trasferisco definitivamente negli Usa, a Las Vegas dove insegno italiano e sono press coordinator per un centro culturale italiano.

DELLO STESSO AUTORE

I disagi di Las Vegas di fronte alla Formula Uno

I disagi di Las Vegas di fronte alla Formula Uno

byValeria Sabatini
Una pizza napoletana per l’Ucraina: l’iniziativa di Corey Watson

Una pizza napoletana per l’Ucraina: l’iniziativa di Corey Watson

byValeria Sabatini

A PROPOSITO DI...

Tags: cultura italianaLingua italianamaleducazioneOpinioni & PensieriTotò
Previous Post

Alexandra e il ricordo dell’amato Adolfo Celi, straordinario attore e regista

Next Post

Il maxi concerto di Central Park senza mascherine e rovinato dall’uragano Henri

DELLO STESSO AUTORE

Il dramma della guerra in Ucraina con Eleonora Giuliani, reporter di guerra

Il dramma della guerra in Ucraina con Eleonora Giuliani, reporter di guerra

byValeria Sabatini
Gli italiani e l’evoluzione della sindrome del “lei non sa chi sono io!” iniziata con Totò

Gli italiani e l’evoluzione della sindrome del “lei non sa chi sono io!” iniziata con Totò

byValeria Sabatini

Latest News

Elena Mazzon in una scena di “The Popess: Instructions for Freedom”.

The Popess: Elena Mazzon porta in scena l’eresia al femminile

byMonica Straniero
Il piccolo protagonista di The Legend of Ochi Courtesy of A24/Universal Pictures

Isaiah Saxon e “The Legend of Ochi”: il fantasy più strano dell’anno

byMonica Straniero

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Il maxi concerto di Central Park senza mascherine e rovinato dall’uragano Henri

Il maxi concerto di Central Park senza mascherine e rovinato dall'uragano Henri

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?