Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Onu
November 17, 2015
in
Onu
November 17, 2015
0

Dopo l’attacco a Parigi: Politica, emozioni e manipolazioni liberiste

Francesco ErspamerbyFrancesco Erspamer
Time: 3 mins read

A me pare che ci sia in giro molta confusione. In particolare una preoccupante incapacità di distinguere reazioni emotive e azione politica. O forse la deliberata volontà di confonderle. 

Che non si pianga allo stesso modo per i morti in Siria o in Nigeria e quelli di Parigi è non solo ovvio ma naturale, direi giusto. Tanti italiani sono stati a Parigi o ci andrebbero ad abitare, pochi in Siria o in Nigeria. Se gli attacchi fossero avvenuti in Italia, mettiamo a Torino, gli italiani avrebbero ovviamente reagito con più partecipazione, e i torinesi di più ancora. Naturale. Naturale che si pianga Valeria Solesin più di Luis Felipe Zschoche Valle, cileno, abbattuto a qualche metro da lei al Bataclan.

Assurdo in effetti è che ci si faccia convincere dalla televisione (i giornali sono molto meno efficaci) a commuoverci per tragedie così remote da essere inverificabili e spesso incomprensibili, spingendoci a liberare un'empatia interamente fondata, piuttosto che su un'esperienza concreta, su informazioni virtuali. Di solito scatta quando un filmato o un’immagine vengono proposti decine di volte: allora diventano, per così dire, reali. Ma non lo sono. Poco fa su internet ho visto foto di bambini mediorientali insanguinati, probabilmente morti: davvero la foto è stata fatta a Raqqa nelle ultime ore? Davvero per effetto delle bombe francesi? Ci sono stati in passato bombardamenti americani, russi, dell'aviazione di Assad. E perché commuoversi per loro e non per i bambini dell'aereo russo precipitato nel Sinai? Perché non per i bambini che ogni giorno muoiono, di stenti o malattia in Africa? O in Honduras per la continua violenza? Perché non per i bambini falciati in Europa e anche in Italia da coglioni che corrono sulle loro SUV o BMW per sentirsi vincenti? Semplicemente perché non possiamo farci carico del dolore del mondo: sette miliardi di abitanti sono troppi. 

Ma anche se fosse possibile soffrire per ciascuno di loro, sarebbe estremamente pericoloso. Perché è un segno di arroganza e di etnocentrismo attribuire a sé stessi la capacità di capire tutti gli altri, invece di limitarsi ad accettare che siano come gli pare, degni di rispetto ma diversi al punto da non meritare la nostra invadente simpatia. A livello emotivo penso che ciascuno debba amare il prossimo suo come sé stesso ma solo il prossimo: chi è lontano e diverso sia ignorato. Lasciato in pace, anche in senso letterale.

Questo a livello emotivo. Che la gente abbia paura degli stranieri e si rifugi nella xenofobia (che è cosa ben diversa dal razzismo e chi confonde le due cose sta alimentando il razzismo) è emotivamente comprensibile. La soluzione non può dunque essere emotiva: deve essere politica. 

A livello politico si deve lavorare per impedire che il neocapitalismo continui a depredare il mondo e in particolare i paesi più deboli e poveri per poi scaricare sui popoli depredati la responsabilità delle inevitabili reazioni di chi proprio non ce la fa più ed esplode in inconsulti atti di terrorismo. Gli Stati Uniti devono andarsene dal Medio Oriente e così la Francia e la Gran Bretagna; e l'Italia ancor prima di loro, malgrado le manie di grandezza di Renzi e del suo ministro degli esteri. Non parlo solo degli eserciti occidentali: parlo anche degli imprenditori, delle corporation, di esperti e ingegneri, dei turisti e degli studiosi, dei medici. Tanto ogni programma di aiuto o assistenza si è sempre rivelato una scusa per iniziare una penetrazione commerciale. 

In cambio non c'è motivo di accettare indiscriminatamente tutti gli immigrati o di rinunciare ai controlli alle frontiere in ossequio al comandamento globalista della libera circolazione dei capitali, dei prodotti e dei lavoratori. Solo i migranti che possono essere integrati senza restare disoccupati o precari e senza creare disoccupazione o precariato dovrebbero essere accolti, e solo quelli che vogliono integrarsi. Cosa c’è di sbagliato o di poco progressista in una simile aspirazione?

In altre parole propongo che si usino le reazioni emotive della gente per far avanzare una politica anti-imperialista e anti-liberista. Propongo che la si smetta di lasciare alla destra il monopolio della xenofobia e dell’ansia creata dal terrorismo. Senza tradire il fondamentale principio della sinistra, l’eguaglianza economica, ma rinunciando alla globalizzazione. La gente vuole sicurezza? Ha ragione e bisogna dargliela, prima che ci pensino Marine Le Pen e Salvini. O prima che i liberisti rendano il terrorismo una cosa ordinaria, indegna di attenzione mediatica, come le stragi nelle scuole americane.

 

Share on FacebookShare on Twitter
Francesco Erspamer

Francesco Erspamer

Nato a Bari, cresciuto a Parma e in Trentino, laureato a Roma, professore a Harvard. Mi interesso di letteratura, politica, storia delle idee e cambiamenti culturali. Insegno corsi su estetica, romanzo moderno e contemporaneo, Rinascimento, calcio. Di recente ho scritto: La creazione del passato, Sulla modernità culturale e paura di cambiare, Crisi e critica del concetto di cultura. Come Gramsci, penso che al pessimismo della ragione occorra accompagnare l’ottimismo della volontà, e come James Baldwin, che la libertà non la si possa ricevere in dono: bisogna prendersela.

DELLO STESSO AUTORE

Il calcio è ormai uno sporchissimo business e per questo ad Harvard non lo insegnerò più

Il calcio è ormai uno sporchissimo business e per questo ad Harvard non lo insegnerò più

byFrancesco Erspamer
Ho letto il “manifesto delle sardine”: che delusione quel liberismo anti-populista

Ho letto il “manifesto delle sardine”: che delusione quel liberismo anti-populista

byFrancesco Erspamer

A PROPOSITO DI...

Tags: FranciaISISliberismomigrazionineo-capitalismoParigiterrorismo
Previous Post

Attentati Parigi: l’antica liaison tra Francia e mondo arabo

Next Post

Pasolini e il suo cinema ancora contemporaneo alla New York University

DELLO STESSO AUTORE

Perché anche in Trentino-Alto Adige vince la Lega

Perché anche in Trentino-Alto Adige vince la Lega

byFrancesco Erspamer
Roberto Saviano e il sogno impossibile dei diritti universali

Roberto Saviano e il sogno impossibile dei diritti universali

byFrancesco Erspamer

Latest News

Transportation Sec. Admits Newark Airport “Lost Contact with Planes For 30 Seconds”

Second Equipment Failure Disrupts Flights at Newark Airport

byCristiano Palladino
Trump evoca riduzione a 80% dei dazi alla Cina

Trump Heads to the Gulf for Business-Focused Tour, Skips Israel

byPaolo Cordova

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post

La guerra dell’Isis minaccia il mondo. E la Sicilia? Nel caos. Così diventa il luogo ideale per tutti i traffici...

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?