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The Flying Whale: alla ricerca di storie, arte e cultura tra Italia e America

Le founder Caterina Monda e Jacqueline Greaves ci raccontano la mission incentrata sui giovani e il contest in collaborazione con The Decameron Project

Danila GiancipolibyDanila Giancipoli
The Flying Whale: alla ricerca di storie, arte e cultura tra Italia e America

Founder Caterina Monda (a sinistra) Photo by Alessio Keilty. Founder Jacqueline Greaves (a destra). Photo by Claudio Napoli. The Flying Whale.

Time: 6 mins read

The Flying Whale è un’organizzazione no profit con grandi ambizioni: costruire un ponte culturale tra l’Italia e l’America, concentrandosi sui giovani. Il board del progetto include Caterina Monda, Jacqueline Greaves, Judith Thurman, Ginevra Caltagirone, Marlon James, Nina Libeskind, e Daniel Libeskind. Presente online attraverso i social e un sito dedicato, il progetto va oltre il web: dal premio recentemente istituito, alle interviste, alla partnership con The Decameron Project per un contest letterario. Le sue radici sono robuste seppur giovani, mantengono nel loro dna una vocazione di multiculturalità e un senso di responsabilità verso le storie che vale la pena raccontare. Una vera e propria piattaforma in progress che punta a dare voce a chiunque faccia dell’arte e della letteratura un mezzo per avvalorare lo spirito umano. Parliamo del contest e della mission di The Flying Whale con le due founder Caterina Monda e Jacqueline Greaves.

L’autrice Maaza Mengiste vincitrice del premio The Flying Whale in conversazione con la Founder Caterina Monda sul profilo Facebook dell’organizzazione

In uno dei post di Instagram dell’organizzazione leggiamo: “In questa recente realtà, il nostro desiderio di connessione è più forte che mai. Quando ci uniamo, possiamo superare qualsiasi ostacolo. Possiamo ispirare speranza, compassione ed empatia”. Cosa rappresenta The Flying Whale in un momento storico in cui l’arte deve essere preservata e diffusa allo stesso tempo? Qual è la mission?

Founder Caterina Monda, The Flying Whale. Photo by Alessio Keilty

Caterina Monda: “Tutto parte da una riflessione con mia madre sulla multiculturalità presente nella nostra famiglia. Io sono stata molti anni a New York e ora vivo a Milano, mia madre Jacqueline Greaves è giamaicana e mio padre è italiano. Siamo partiti da quanto l’Italia sia multiculturale e legata all’America sotto numerosi aspetti, e abbiamo deciso di raccontare delle storie. Culture, backgrounds, la diversità è fondamentale. In un momento in cui eravamo tutti chiusi e limitati, presi a leggere di nuovo, scrivere di nuovo, mi sono ritrovata a fare molta ricerca e ho maturato una grande necessità di raccontare”.

Founder Jacqueline Greaves, The Flying Whale. Photo by Claudio Napoli

Jacqueline Greaves: “Stavo approfondendo alcune storie vintage della black history e mi sono imbattuta in un racconto che coinvolge Italia e America. Un gruppo di cantanti afroamericani furono mandati nel ’54 in Italia, c’era stato un momento di tensione con l’Unione Sovietica e l’America era accusata di essere razzista. Grandi nomi hanno iniziato la loro carriera partendo da questo aneddoto, ma nessuno conosce queste storie e nessuno ne scrive. Da qui l’importanza di creare connessioni non necessariamente contemporanee. La cultura è molto importante nella nostra famiglia, siamo attivi soprattutto nel campo letterario sia in Italia che Usa, e vogliamo incoraggiare i giovani. Ho tre figli che hanno studiato, ma i classici sono spesso trascurati. Il classico occidentale dobbiamo conoscerlo, lo dico riferendomi alle mie origini giamaicane: non puoi apprezzare davvero la cultura del posto dove vivi se non la abbracci e approfondisci”.

Il vostro focus principale è la letteratura, The Flying Whale si presenta sui social come un contenitore di bellezza, dai libri al cinema. Puntate a raccontare l’arte in tutte le sue sfaccettature?

Caterina Monda: “Siamo ancora in fase di brainstorming, vogliamo attirare i giovani, anche per quello siamo sui social. Vogliamo progettare più iniziative che li invitino a leggere e imparare. L’Italia ha la creatività nel sangue, lo vorremmo sfruttare per fini educativi. Anche per questo faremo una serie di interviste per impostare diversi tipi di conversazioni, il sito sarà aggiornato con altri contenuti come ad esempio l’incontro con Vittorio Calabrese, giovane direttore di Magazzino Italian Art in Cold Spring (NY), e Tamara Pizzoli, acclamata autrice di libri per bambini. Persone che si fanno promotrici della cultura tra Italia e America”.

Vittorio Calabrese, Direttore di Magazzino Italian Art, durante l’intervista per The Flying Whale.

Parliamo del primo premio di The Flying Whale a Maaza Mengiste con il libro The Shadow King (candidata al Booker Prize 2020). La premierete durante il festival letterario Le Conversazioni a Capri quest’estate. Perché questo libro, e qual è il suo legame con l’organizzazione?

Jacqueline Greaves: “Abbiamo scelto The Shadow King perché è un libro che parla d’Italia, la scrittrice Maaza Mengiste è etiope e ha deciso di scrivere un romanzo sulle donne soldato etiope durante la guerra tra Etiopia e Italia  (1935-1941). Maaza ha passato due anni in Italia facendo ricerca. E’ un bellissimo libro non soltanto sulla donne soldato, ma anche sull’uso della fotografia come metodo di tortura: i soldati italiani facevano fotografie dei catturati, a quell’epoca era una cosa molto intrusiva rispetto alla propria persona e alla propria cultura. Maaza Mengiste ha consultato diversi archivi durante la stesura del libro, ne ha addirittura creato un nuovo fotografico chiedendo il contributo di famiglie coinvolte nel conflitto. The Shadow King vedrà luce in Italia ad aprile con Einaudi”.

Le Conversazioni, foto dal Festival Edizione 2019. Photo by Steve Bisgrove

(Ambientato durante l’invasione di Mussolini in Etiopia nel 1935, The Shadow King ci riporta al primo vero conflitto della seconda guerra mondiale, gettando luce sulle donne soldato che sono state lasciate fuori dalla documentazione storica)

Caterina Monda: “Abbiamo trovato un nostro spazio durante Le Conversazioni, Festival culturale internazionale. Il libro è super acclamato ma necessita comunque di una discussione, di visibilità. Noi siamo dietro le quinte e vogliamo amplificare queste voci, trovare una connessione. Ma soprattutto l’obiettivo è mantenere questa iniziativa ogni anno con alcuni contributi. Per esempio, il giovane artista Edoardo Manzoni si occuperà di disegnare e interpretare il primo premio di The Flying Whale. Ogni anno chiederemo ad un artista italiano under 35 di interpretare l’organizzazione. Business side, vogliamo impostare una piattaforma che renda possibile lo scambio, aprire le menti, e se possibile creare un cambiamento di prospettiva per quanto riguarda la diffusione dell’arte”.

L’autrice Maaza Mengiste e la cover del libro The Shadow King vincitore del premio The Flying Whale. photo by Nina Subin

Più si riescono a portare le storie alle persone più scopriamo qualcosa di noi, e non necessariamente qualcosa di contemporaneo. Infatti The Flying Whale arriva a toccare il sommo poeta Dante attraverso la partnership con The Decameron Project. Il 23 marzo è stato celebrato il Dante Day in occasione del 700° anniversario, commemorato a New York grazie al Comitato Italiano per il Patrimonio e la Cultura a New York. Raccontateci del contest e della connessione tra Dante, Italia e America.

Caterina Monda: “The Decameron Project è un’organizzazione gestita da studenti creata durante il Covid per incoraggiare i loro coetanei negli Stati Uniti a condividere le loro storie e riunirsi. E’ tutto nato su Instagram, alcuni ragazzi del liceo cercava di spingere i propri coetanei a esprimere cosa sentivano in quel momento, a scriverne. Ecco perché li abbiamo amati. The Flying Whale ha cominciato ufficialmente con The Decameron Project una partnership a partire dal 1° aprile, si tratta di un contest letterario ispirato al poeta Dante. Il compito è quello di scrivere una short story, un essay o una poesia basata su una traccia, ovvero un passaggio dall’Inferno, o su una parola-traccia, Discovery.”

Il sindaco di New York Bill de Blasio con i rappresentanti della comunità italiana sotto la statua di Dante Alighieri a Manhattan (Foto di Terry W. Sanders)

Chi valuterà le opere?

Caterina Monda: “Le storie saranno giudicate da una giuria che include Brian Selznick (autore de La straordinaria invenzione di Hugo Cabret), Daniel Mendelsohn (Editor-at-Large della New York Review of Books) e Maaza Mengiste, il cui romanzo The Shadow King è stato inserito nella shortlist del Booker Prize.  La prima riceverà 500 dollari, la seconda un certificato di 150 dollari con Shakespeare & Co. e la terza un certificato di 50 dollari. Il prodotto vincitore verrà letto live dall’autrice Nicole Krauss.”

Due giudici del contest indetto da The Flying Whale in partnership con The Decameron Project: Daniel Mendelsohn (a sinistra), Brian Selznick (a destra). Nicole Krauss (al centro) leggerà live il prodotto vincitore.

Perché la parola “Discovery”?

Jacqueline Greaves: “Questi studenti approderanno presto nel mondo. Ma cos’è questo mondo che stiamo vivendo ora? Viviamo in un caos che si ripete nel corso del tempo, persino nell’epoca in cui ha vissuto Dante c’era caos e scandalo. Le cose cambiano, ma l’umanità è sempre la stessa. Ci piacerebbe che questo contest incoraggiasse i giovani a prendere in mano la Divina Commedia e leggerla. In America Dante è considerato al livello di Shakespeare, un autore che si approfondisce principalmente al college, potremmo invece fare molto di più.”

Caterina Monda: “Abbiamo perso un anno, ma gli studenti del liceo e del college si chiedono comunque cosa vogliono fare. The Decameron Projects si concentra sugli scrittori contemporanei, sono stati loro a fare un grande salto di qualità e dire: “Celebriamo un maestro”. Il nostro compito è dare gli strumenti giusti alla generazione più giovane, sono loro che cambieranno il futuro, crediamo fermamente nel confronto culturale sotto ogni aspetto.”

Dante Alighieri nel dipinto di Luca Signorelli (wikimedia.commons)

Un piede in Italia e uno in America. The Flying Whale si fa portatore di un progetto multiculturale online e offline con l’obiettivo di crescere ed espandersi attraverso iniziative ed eventi. Lo fa con un grande amore per la cultura e una passione instancabile per tutto ciò che è conoscenza, arte e letteratura.

Sito web: https://flyingwhale.org

Instagram: @flyingwhaleedition

Facebook: @flyingwhaleedition

 

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Danila Giancipoli

Danila Giancipoli

Nata a Roma, mi sono specializzata in cinema e arte contemporanea a Bologna. Durante la gavetta sui set romani ho cominciato a collaborare con riviste di moda, arte e cinema. Mi sono poi trasferita a Torino dove ho collaborato con musei, festival e brand nel ruolo di Editor e Content Producer. Ad oggi lavoro come creativo, giornalista, curo un blog su Medium e sono ossessionata da Stephen King. Born in Rome, I specialized in Cinema and Contemporary Art in Bologna. While gaining experience in the entertainment industry in Rome, I started writing for fashion, art, and cinema magazines. Later I moved to Turin, where I worked with museums, festivals, and brands as an Editor and Content Producer. Currently, I work as a Content Creator and Journalist, I have a blog on Medium and I'm obsessed with Stephen King.

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