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August 4, 2020
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A New York continuano ad aumentare le sparatorie, ma i motivi non sono così scontati

La scorsa settimana 36 persone coinvolte in sparatorie con sette morti. Brooklyn appare come il borough più violento. Le ragioni? Potrebbero essere molto diverse

Agostino PetronibyAgostino Petroni
Cheat Death NYC: Grandiosity and Paradoxes at the Time of Coronavirus

"Cheat Death NYC." Captured on April 2. It is unclear if this graffiti predates COVID. It is also unclear if this is an order, or an adjective. Either work. (Photo by Chiara Trincia)

Time: 3 mins read

La giornata di domenica ha visto a New York 7 sparatorie con numerosi feriti. La settimana ha registrato un morto al giorno nel corso di 32 diverse sparatorie.

Esperti in tutto il paese stanno cercando di capire quali siano le cause del drastico aumento di sparatorie e omicidi, che non riguardano solo New York, ma tutte le grandi città Americane. Secondo il Wall Street Journal, il tasso di omicidi è aumentato in 36 delle 50 maggiori città Americane, mentre il tasso di altri crimini violenti è diminuito.

A New York si percepisce l’ombra dei violenti anni ‘70-’90, dove la città era far-west e luogo di paura: nel 1990 la città registrò 2,262 omicidi. Ma è sbagliato comparare il 2020 a oltre trenta anni fa. Infatti ci vogliono gli omicidi delle 25 maggiori città Americane per eguagliare il record di New York del ‘90. Le cose non vanno bene a New York, ma sono lontane dall’essere catastrofiche per chi ha memoria di quegli anni bui.

Viviamo in epoca complessa, dove gli effetti della pandemia si diramano sempre più, toccando i nervi scoperti del paese. Sembrano esserci diverse correlazioni tra eventi che stanno sconvolgendo gli USA e l’aumento di sparatorie, ma trovare una effettiva casualità è al momento difficile.

Il sindaco di New York Bill De Blasio, dopo aver annunciato il mese scorso il criticato “End Gun Violence Plan,” ha dato la colpa al sistema giudiziario.”Se fossimo in una situazione normale, dove i pubblici ministeri, i magistrati, e il sistema giudiziario funzionasse normalmente, tutti questi violenti non sarebbero fuori strada”.

The Statue of Liberty at the time of coronavirus (Illustration by Antonella Martino)

Secondo Vox potrebbe essere colpa della pandemia che sta portando la gente ad avere comportamenti imprevisti, e che ci vorranno anni per studiare. Altri indicano che è un effetto delle proteste Black Lives Matter che ha portato a “rallentare” il lavoro degli agenti di polizia. La colpa potrebbe essere della corsa all’acquisto di armi dall’inizio della pandemia. Ospedali pieni di pazienti Covid-19 forse non possono intervenire prontamente per salvare i feriti delle sparatorie. La gente è annoiata, non può uscire, i bambini non vanno a scuola, e questo sembra aver aumentato la violenza. E poi la crisi economica, la rabbia di aver perso il proprio lavoro, la lotta per afferrare quello che è rimasto.

Ma queste sono tutte supposizioni, alcune con statistiche che le supportano, altre invece sorrette dal niente.

La settimana scorsa a New York è stata particolarmente violenta, con 36 persone coinvolte in sparatorie, sette delle quali sono morte. Secondo dati del NYP, dall’inizio dell’anno al 22 di Luglio, è Brooklyn il borough al comando della classifica con 249 sparatorie, comparate con le 106 di Manhattan. Ciò che i dati dimostrano è che c’è una differenza tra quartiere e quartiere, tra sezioni della città facoltose e sezioni meno abbienti.

Lo scorso mese Alexandria Ocasio-Cortez (D-NY) ha commentato: “I repubblicani sono sconvolti dal fatto che stia collegando povertà e criminalità. So che la maggior parte di loro non ha mai vissuto questi problemi in prima persona, ma io invece sì. Potrebbe essere difficile per loro ammetterlo, ma povertà e criminalità sono fortemente collegati.” Ocasio-Cortez è tra coloro che connettono l’ulteriore incremento di povertà causata dalla pandemia, con l’aumento delle sparatorie.

Sta di fatto che ad oggi è difficile capire ciò che stia succedendo, e collegare cause ed effetti. Probabilmente ci vorranno anni per sbrogliare le ragioni di questa matassa di violenza che impregnando gli Stati Uniti.

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Agostino Petroni

Agostino Petroni

Sono un reporter pugliese laureato col MA-Politics della Columbia Journalism School, New York. Economista e gastronomo, ho pubblicato "Memoria Nueva - Storie di Guardiani della Terra" con Castelvecchi Editore, e ho prodotto "Heartwhood," documentario sulla resilienza gastronomica di tre comunità indigene Latino-Americane. Sono in quarantena ad Harlem, seduto ad un tavolo davanti alla finestra con scala antincendio che dalle due alle tre di pomeriggio lascia passare un raggio di sole. I am a reporter from Puglia and a graduate of MA-Politics at Columbia Journalism School, New York. An economist and gastronome, I published "Memoria Nueva - Storie di Guardiani della Terra," with Castelvecchi Editore, and I produced "Heartwood," a documentary about gastronomic resilience of three Latin-American indigenous communities. I'm in quarantine in Harlem, sitting on a table in front of a window and a fire escape, through which every day between 2 and 3 pm, a sunray shines.

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