Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Zibaldone
March 24, 2015
in
Zibaldone
March 24, 2015
0

Una lectio magistralis su Cosa nostra

Pippo GiordanobyPippo Giordano
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Time: 4 mins read

 

La mafia, questa parola mistica alla quale le cronache assegnano un valore criminale di potere assoluto di veto, di vita o di morte degli esseri umani, non è altro che l'aberrazione dell'intelligenza dell'uomo. 

La mafia non è mai stata il paradigma della mia vita. Anzi, proprio per averla conosciuta e per averci convissuto sin dall'infanzia, non mi ha mai ammaliato. I suoi adepti non hanno mai avuto il mio beneplacito e nemmeno il mio rispetto.

Ed è proprio per essere cresciuto a pane e mafia e per diretta conoscenza di chi, prima dell'avvento dei “corleonesi”, rappresentava il gotha della mafia, che fui messo in condizione di assestare, allorquando divenni sbirro, un duro colpo a gregari e capi.

Il retaggio della crescita giovanile mi permise di intrufolarmi in quei territori del palermitano di fatto conquistato, manu militare, dalla mafia. Passare inosservato o stare seduto per giorni e giorni a New York accanto ai familiari di Giuseppe e Giovanni Gambino- noti fratelli Capi dell'omonima famiglia mafiosa newyorchese- senza destare il minino interesse, era la normalità. Quindi non de relato, ma di accadimenti testimoniali che si è formata la mia conoscenza del fenomeno mafioso. 

Il giornalista Francesco La Licata, in un suo documentario edito dalla RAI sulla figura di Ninni Cassarà, disse:“ Pippo Giordano, una sorta di infiltrato permanente nelle cosche mafiose”. La frase rappresenta una definizione colorita, ma se contestualizzata nell'essere invisibile agli occhi dei mafiosi, allora sì che la locuzione di La Licata, trova un suo fondamento. Guardare, ascoltare e stare “muto” fu l'adozione comportamentale del vangelo Paolo, ovvero il dogma inculcatomi da mio padre con roboanti silenzi.

Talia (guarda), ma non vedere; ascolta, ma non sentire e attaccati o parrapicca ( in sostanza, stare muto). Nel mondo dei mafiosi, fatto di mimica, di sguardi e di intese gestuali, trovavo la mia movenza silente. Non mi piacevano le pupiate o l'eclatante affermazione dell'essere sbirro, no! E uno dei motivi perché non misi mai le manette a un mafioso fu perché conoscevo sino in fondo il loro modo di pensare. 

Qualcuno ebbe ad obiettare, quando nel mio ultimo arresto di un mafioso, prima di condurlo all'Ucciardone (il carcere di Palermo), gli offrii la colazione al bar. L'uomo era stato gentilissimo durante la perquisizione e, ad arresto avvenuto alle prime luci dell'alba,  io ritenni giusto ricambiare con altrettanta cortesia.

Del resto, uomini come Chinnici, Falcone, Borsellino, Montana e Cassarà, non prevaricarono mai la deontologia professionale: loro rappresentarono per me la linfa che alimentava l'esercizio del mio essere, con dignità e rispetto verso gli altri. Rispetto umano era l'obiettivo dell'intera Squadra mobile palermitana. 

Sovente, non ci fu nemmeno bisogno dell'esibizione della pistola per affermare che fossi un poliziotto: bastavano poche parole per farmi comprendere: solo il dialogo con gli occhi, specialità tipica di noi palermitani.

Un mio dirigente della Mobile palermitana, recentemente ha detto che : “ …. Giordano era uno degli uomini più seri della Questura di Palermo, uno dei più discreti, uno che non si metteva mai in evidenza a dire smargiassate durante le riunioni ma che poi, per strada, faceva molto bene il suo lavoro. Persona discreta ed affidabile….”. Forse per i motivi citati dal Commissario di Polizia,  io feci breccia in ben nove pentiti di mafia: si fidarono ciecamente. 

Ed ora vorrei riscrivere un passo importante delle storia della mafia palermitana. Le cronache affermano che il primo a rendere noto che la mafia siciliana si chiamasse Cosa nostra, fu Tommaso Buscetta (c'ho lavorato insieme). A me risulta che il primo a parlarci di Cosa nostra fu “U curiulano” Totuccio Contorno, che si pentì molto prima di Buscetta, tant'è che mentre il Contorno era sotto la nostra protezione, noi ascoltavamo le telefonate intercettate dal Brasile di Tommaso Buscetta, che diceva chiamarsi “Roberto”.

Fu “U curiulano” che ci prese per mano e ci fece virtualmente visitare la Cupola di Cosa nostra e l'intera organizzazione. Ricercare e stabilire quale è la linea di confine tra Cosa nostra e parte dello Stato è impresa ardua. Diviene più agevole dire che sia lo Stato che Cosa nostra sono la faccia della stessa medaglia. 

Non vi è dubbio alcuno sul fatto che lo Stato sia responsabile della crescita esponenziale di Cosa nostra e delle altre consorterie criminali. Per quanto riguarda la mia Terra, ovvero la Sicilia, per decenni e decenni, lo Stato ha mercificato gli interessi elettorali, barattando il grido di dolore che veniva dal Popolo siciliano, che chiedeva “pace”.

La Sicilia era ed è considerata un bacino di voti, per soddisfare ambizioni di potere e di supremazia: le regole democratiche erano palesemente disattese, consentendo persino l'esercizio della violenza. Portella delle Ginestra e i vari magistrati, carabinieri e poliziotti uccisi, sono li a testimoniare quanto il compendio criminale e affaristico, fosse la negazione dello stato di Diritto.

Il grande pubblico non sa che i magistrati Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, potevano essere salvati. Potrei dimostrarlo all'infinito, poiché non è una mia intima valutazione, ma una considerazione fondata da dati di fatto: inconfutabili. Si parla tanto di mancato attentato dell'Addaura e si dimentica di dire che qualche anno primo, Cosa nostra aveva pianificato l'uccisione di Falcone scegliendo uomini e luogo dell'attentato.

E che dire delle prove che Cosa nostra fece qualche giorno prima di compiere “l'attentatuni” di Capaci? Episodi dimenticati ma che invero, dimostrano che l'imbelle Stato “ dormiva”. 

Infine, l'attentato di via D'Amelio. Pure un picciriddu (un bambino) avrebbe capito che Paolo Borsellino, sarebbe stato il prossimo magistrato ad essere ucciso. Lo Stato non lo capì, era indaffarato a condurre la trattativa Stato-mafia.

Vorrei fare una domanda: quale altro Paese occidentale ha avuto dal 1963 sino al 1993 ben sette attentati ad opera di Cosa nostra, con l'utilizzo di autobombe?  In quale altro Paese, si sono stati tante vittime tra magistrati, carabinieri, polizia e inermi cittadini? 

Persino due innocenti bambine a Firenze, le sorelline Nencioni. Suvvia, non ditemi che lo Stato ha da sempre voluto combattere la mafia, fareste un torto a tutti i martiri della violenza mafiosa.

 

Share on FacebookShare on Twitter
Pippo Giordano

Pippo Giordano

La legalità è il mio chiodo fisso perché fin da piccolo ho respirato la mafia e la sua brutalità. Sono stato ispettore della DIA e ho lavorato nella Squadra Mobile di Palermo di Ninni Cassarà. Ho diretto la Sezione antiterrorismo della Digos di una città del Nord. Ho collaborato con i giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Oggi, da pensionato, racconto agli studenti degli uomini che hanno scritto col sangue la lotta alla mafia. Con Andrea Cottone ho scritto un libro, Il sopravvissuto, l'unico superstite di una stagione di sangue, che parla delle ombre in quella zona di contatto fra mafia e pezzi di Stato.

DELLO STESSO AUTORE

Falcone e Borsellino, il sorriso di due uomini antidoto contro la paura, il tempo, l’oblio

Ho assistito con Falcone e Borsellino agli interrogatori di pentiti veri e immaginari

byPippo Giordano
Dopo la “pupiata” mediatica, parlo io su Brusca e come stavo per prenderlo

Dopo la “pupiata” mediatica, parlo io su Brusca e come stavo per prenderlo

byPippo Giordano

A PROPOSITO DI...

Tags: GambinoGiovanni FalconemafiaPaolo Borsellinopentiti di mafiaPippo Giordanotrattativa stato mafia
Previous Post

Renzi sugli indagati intoccabili imbarazza e preoccupa

Next Post

Silvio Alessi si difende: “Non sono né di centrodestra, né di centrosinistra”

DELLO STESSO AUTORE

A Giuseppe di Matteo, sciolto nell’acido dai mafiosi a 14 anni, è stato intitolato un parco

A Giuseppe di Matteo, sciolto nell’acido dai mafiosi a 14 anni, è stato intitolato un parco

byPippo Giordano
Quel pomeriggio da cani a Palermo, quando la mafia ammazzò il mio collega Lillo

Quel pomeriggio da cani a Palermo, quando la mafia ammazzò il mio collega Lillo

byPippo Giordano

Latest News

Il piccolo protagonista di The Legend of Ochi Courtesy of A24/Universal Pictures

Isaiah Saxon e “The Legend of Ochi”: il fantasy più strano dell’anno

byMonica Straniero
Doppietta per gli azzurri: Sinner ha battuto Navone e Berrettini ha vinto su Fearnley

Doppietta per gli azzurri: Sinner ha battuto Navone e Berrettini ha vinto su Fearnley

byMassimo Cutò

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post

Motorizzazione, è ufficiale: Renzi sta scippando alla Sicilia altri 40 milioni di euro all'anno

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?